Gli esattori
Gli esattori | |
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Autore | Quentin Massys |
Data | 1520 |
Tecnica | olio su legno |
Ubicazione | Liechtenstein Museum, Vienna |
Gli esattori è un dipinto attribuito a Quentin Massys[1].
Da questo prototipo avrebbe tratto numerose copie Marinus van Reymerswaele e altri pittori.
Descrizione dell'opera
[modifica | modifica wikitesto]Due esattori (detti Il bello e Il brutto) raccolgono e tengono la contabilità dei soldi delle tasse, della cui riscossione sono appaltatori. Coperti dai loro turbanti, i due personaggi esprimono apertamente la corruzione del mondo dell'epoca, ma si piegano a compiere il loro lavoro. Concetto rafforzato dal fatto che sopra di loro pende una forbice che si erge quasi a nuova spada di Damocle e che minaccia di morte i loro possessori. Sullo sfondo, a destra, una porta lignea invece è simbolo di libertà e di fuga.
Si tratta di una rappresentazione quasi satirica che pare ispirata dagli scritti di Erasmo da Rotterdam (conosciuto personalmente e ritratto dal pittore nel 1517[2]). Il quadro, efficace istantanea dell'aspetto grottesco, brutale e meschino della quotidianità e del reale[3], è di per sé la coronazione del sogno del pittore fiammingo, in cui l'uso del cromatismo e del controluce garantisce una tonalità splendente e cupa allo stesso momento. Ricca di molti particolari da analizzare, si può dire che l'opera costituisce lo spartiacque definitivo fra la vecchia e la nuova pittura.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'attribuzione al Massys, soprattutto a motivo dell'insolito impianto del doppio ritratto, è stata messa in dubbio dal critico d'arte Fokker, che riconduce l'opera a Corneille de la Haye - T.H. Fokker - Due pitture di genere fiamminghe nella Reggia di Napoli[1]
- ^ Palazzo Barberini, Galleria Nazionale d'Arte Antica - Roma
- ^ [2]