Giovanni di Gamala

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Giovanni di Gamala è un personaggio del romanzo For the Temple di George Alfred Henty, pubblicato nel 1888.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il libro lo presenta come una figura eroica che combatte contro i Romani, specialmente quando essi decidono di distruggere il Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C.. Nel seguito del romanzo, egli si converte e diventa un discepolo di Gesù. Henty nella prefazione del suo libro specifica espressamente che Giovanni di Gamala è soltanto una sua creazione letteraria.

Ipotesi sull'origine del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Luigi Cascioli, ex-seminarista italiano e poi militante ateo, nel libro La favola di Cristo afferma che la Chiesa avrebbe confuso deliberatamente Gesù con Giovanni di Gamala (sostenendo che sia il Giovanni di cui parla lo storico romano Giuseppe Flavio[1]) e che questo sarebbe stato un pretendente al trono di Gerusalemme in quanto figlio di Giuda il Galileo e nipote del rabbino Ezechia, discendente diretto della dinastia degli Asmonei, fondata da Simone, figlio di Mattatia, e spodestata dalla dinastia erodiana. Secondo Cascioli i figli di Giuda furono: Giovanni primogenito, Simone, Giacomo il maggiore, Giuda, Giacomo il minore, Menahem ed Eleazaro.[2] La tesi sostenuta da Cascioli non ha incontrato particolare diffusione. In ambito accademico gli storici hanno sostanzialmente ignorato le sue ricerche.[senza fonte]

Altri autori hanno tentato di identificare Gesù con il personaggio di Giovanni di Gamala, frutto della finzione letteraria di Henty. Al di là della finzione, i seguenti studiosi si avvalgono sia dei Vangeli che della Storia, a cominciare da Afanasij Ivanovič Bulgakov (padre di Michail Bulgakov, autore del romanzo Il maestro e Margherita), docente di Storia delle Religioni presso l'Accademia Teologica di Kiev in Ucraina, esperto in greco e lingue semite, morì nel 1906. Ma, ancor prima, il professore teologo insegnò al figlio Michail di aver scoperto che Gamala, patria dello zelotismo antiromano, era la vera patria di Gesù, mentre il padre di Cristo era un "siriano"; infatti Gamala era situata in Gaulanitide, nell'estremo sud della Siria. Il riferimento a Giuda il Galileo come padre di Gesù, seppur indiretto, era chiaro. Michail Bulgakov tenne a mente la lezione di suo padre e, nel 1928, attestò i dati precisi nel suo romanzo al secondo capitolo dedicato a Ponzio Pilato.

Il primo biblista, che identificò in Giovanni di Gamala il vero personaggio che originò il mito di Cristo Salvatore, fu Daniel Massè. Di nazionalità francese, nacque nel 1872, si laureò in giurisprudenza e, dopo essersi dedicato agli studi sul Cristo storico, scrisse il libro L'enigme de Jésus Christ[3]. Pur senza fornire prove concrete, lo studioso, tramite l'analisi su documenti neotestamentari, giunse alla conclusione che la vera identità di Gesù corrispondeva a quella di uno dei figli di Giuda il Galileo: quest'ultimo fu il più famoso rivoluzionario ebreo del I secolo d.C. e nacque nella città di Gamala. Nel 6 d.C. Giuda si pose a capo del movimento di liberazione nazionale dal giogo romano (lo zelotismo) e il Massè lo indicò come padre di sette figli: Giovanni (Gesù), Simone (Pietro), Giacomo il Maggiore, Giacomo il Minore, Giuda, Filippo, Menahem. Oltre a ciò, per il biblista francese, Giovanni, figlio di Giuda il Galileo, era lo stesso Giovanni Battista.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ VII libro della Guerra giudaica, ottavo capitolo dal par. 252 al par. 274
  2. ^ Luigi Cascioli - Argomenti, su luigicascioli.eu.
  3. ^ Daniel Massè, 1926.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]