Carlo Gaudenzio Mignocchi

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Carlo Gaudenzio Mignocchi (Trento, 1666Venezia, 1716) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Gaudenzio Mignocchi, Maria: "La Donna". Chiesa di San Francesco Saverio, Trento.

Fu allievo dello zio Andrea Pozzo e iniziò la sua carriera fra i ponteggi della chiesa di Sant'Ignazio in Roma (Gloria di sant'Ignazio, 1694)[1].

Tornato a Trento si dedicò alla pittura "di quadratura" o "illusiva".

Tra le sue opere si ricordano:

Per la chiesa di chiesa di San Francesco Saverio realizzò nel 1711 una Natività, un Battesimo di Gesù, un Battesimo di Costantino, un San Pietro apostolo, un Transito di san Giuseppe, un'Immacolata Concezione e il Battesimo della regina indiana Neachile. Nella sacrestia si custodiscono inoltre un ovale di Maternità, San Francesco Saverio che resuscita un uomo (affresco sul soffitto della sacrestia) e un ovale di San Stanislao Kostka con Gesù Bambino. Dalla sacrestia furono trasferite nel Museo diocesano una Ultima cena, una Presentazione al tempio, Gesù che entra a Betania e il Martirio di santa Felicita.

Nel 1716 annegò in un fiume sulla via per raggiungere Venezia, forse un suicidio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Mich, "Gaudenzio Mignocchi allievo e continuatore della lezione di Fratel Pozzo a Trento", in A. Battisti (a cura di), Andrea Pozzo, Lumi, Milano 1996, pp. 361-371, p. 361

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • E. Mich, Gaudenzio Mignocchi allievo e continuatore della lezione di Fratel Pozzo a Trento, in Battisti A. (a cura di) Andrea Pozzo, Milano, Lumi, 1996, pp. 361-371.
  • G. Sava, Carlo Gaudenzio Mignocchi: chiavi di lettura per un allievo trentino di Andrea Pozzo e alcune note su Nicolò Dorigati, Atti del convegno presso la diocesi di Como 17-19 settembre 2009.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Museo Diocesano Trentino, su museodiocesanotridentino.it. URL consultato il 6 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2011).
Controllo di autoritàVIAF (EN50321174 · ISNI (EN0000 0000 1676 1649 · CERL cnp00643563 · GND (DE129966967 · WorldCat Identities (ENviaf-50321174