Gaspara Stampa

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Gaspara Stampa

Gaspara Stampa (Padova, 1523Venezia, 1554) è stata una poetessa italiana.

Biografia

Nata a Padova intorno al 1523 da una nobile famiglia di origine milanese, alla morte del padre Gaspara Stampa si trasferì a Venezia con la madre, il fratello Baldassarre, anch'egli poeta e la sorella Cassandra, che esercitava la professione di cantatrice. Sufficientemente colta nella letteratura e nella musica, Gaspara fu portata dalla forte carica della sua personalità a vivere in modo libero diverse esperienze amorose, che segnano profondamente la sua vita e la sua produzione poetica. I romantici videro in lei una novella Saffo, anche per la sua breve esistenza, vissuta in maniera intensamente passionale. La vicenda della poetessa va però ridimensionata e collocata nel quadro della vita mondana del tempo, dove le relazioni sociali, comprese quelle amorose, rispondono spesso a un cerimoniale e ad una serie di convenzioni precise. Fra queste è da segnalare l'amore per il conte Collaltino di Collalto, che durò circa tre anni (1548-1551) e si concluse con l'abbandono della poetessa, che attraversò anche una profonda crisi religiosa.

Le Rime

A Collaltino è dedicata la maggior parte delle rime della Stampa (pubblicate dalla sorella nel medesimo anno della morte), che, concepite secondo il modello petrarchesco (vedi petrarchismo ), costituiscono una delle più interessanti raccolte liriche del Cinquecento. Ponchiroli ha definito così queste rime:Umanamente complesso, ricco di "moderna" psicologia, il canzoniere della Stampa, che la nostra romantica sensibilità ha visto sopratutto come un "ardente diario" amoroso, risente dell'inquieta originalità di una vicenda umana "confessata" con femminile espansione. Nessun altro canzoniere cinquecentesco ci offre un così vivo interesse documentario e psicologico. L'originalità coincide con i limiti stessi di una versificazione che tende a risolversi nelle forme immediate e quasi discorsive di una confessione autobiografica, rifiutando una più complessa elaborazione tecnico-formale del discorso poetico. Baldacci ha detto: Il valore della sua poesia, la sua possibilità di suscitare un'eco, consistono nell'aver saputo quasi sempre rifiutare l'esperienza retorica dei contemporanei e nell'essersi umiliata il più delle volte, secondo un'elezione istintiva, a un uso della poesia che certo quel secolo non conobbe mai così immediato, o se conobbe si preoccupò di schermare perché lo stesso elemento biografico si portasse a un più alto grado di mito petrarchesco e di rievocazione di quella paradigmatica vicenda. [...] E per questo a proposito di Gasparina si è parlato, anche ai nostri tempi, di diario: definizione che trova conferma in un intervento di troppo immediata biografia in quello che dovrebbe essere il dominio più sacro della poesia. Questo, si sa, fu il suo limite, ma anche la ragione della sua positiva eccentricità di fronte alla cultura poetica del suo tempo, della quale le era ignoto il calcolo e la tecnica del dettare.

Opere

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Rime (ediz. 1913), testo integrale dalla collana digitalizzata "Scrittori d'Italia" Laterza