Gant (azienda)

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GANT
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StatoBandiera della Svezia Svezia
Forma societariaAzienda privata
Fondazione1949 a New Haven
Fondata dapolacco-imprenditore americano
Sede principaleStoccolma
GruppoMaus Frères
Persone chiavePatrik Nilsson CEO
Brian Grevy, CMO
Patrik Söderström, Direttore commerciale globale[1]
SettoreVendita al dettaglio
ProdottiAccessori
Abbigliamento
Calzature
Articoli per la casa
Occhiali
Orologi
Sito webwww.gant.com

GANT è una società internazionale specializzata in capi di abbigliamento con sede a Stoccolma, in Svezia. La società venne fondata nel 1949 da Bernard Gantmacher negli Stati Uniti.[2] Gantmacher, immigrato ebreo dall’Ucraina, giunse a New York nel 1914. Sua moglie cuciva asole e bottoni. Nel 2006, GANT è stata quotata nella O-list della Borsa valori di Stoccolma[3] fino alla cessazione della quotazione avvenuta nel 2008,[4] anno in cui è stata acquisita dal gruppo svizzero Maus Frères.[5]

GANT è conosciuta per avere introdotto sul mercato di massa le camicie button-down e per avere ideato la linguetta con bottone e il "passante appendiabiti" sulla parte posteriore delle camicie.[6]

GANT opera in 70 paesi e i suoi prodotti sono disponibili presso 4.000 rivenditori selezionati e 583 boutique GANT in tutto il mondo.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Recruitments: Gant to Strengthen Its Management, su sportswear-international.com, Sportswear International. URL consultato il 21 settembre 2016.
  2. ^ Born in 1949, su gant.com. URL consultato il 21 settembre 2016.
  3. ^ Elliot Gant, Marketer of the Button-Down Shirt, Dies at 89, su nytimes.com. URL consultato il 21 settembre 2016.
  4. ^ Gant Returns to New Haven; Downtown Retail Store to Open This Fall, su nhregister.com. URL consultato il 21 settembre 2016.
  5. ^ The Start of a Long Journey, su gant.com. URL consultato il 21 settembre 2016.
  6. ^ GANT: The Hip and Historical Brand, su envisionmagazine.ca. URL consultato il 21 settembre 2016.
  7. ^ The Gant Yale Co-Op Shirt, su themanhasstyle.com. URL consultato il 21 settembre 2016.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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