Francesco Cavicchi

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Francesco Cavicchi
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Pugilato
CategoriaPesi massimi
Termine carriera25 febbraio 1963
Carriera
Incontri disputati
Totali89
Vinti (KO)71 (45)
Persi (KO)14 (1)
Pareggiati4
 

Francesco Cavicchi (Pieve di Cento, 12 maggio 1928) è un ex pugile italiano.

Biografia

Campione italiano dilettanti dei pesi massimi a Trieste nel 1952 (5 matches in azzurro) esordì al professionismo nello stesso anno a Bologna. Nel 1954, dopo aver battuto Uber Bacilieri, ottenne il titolo italiano professionisti.

Il 26 giugno 1955 fece scattare in tutti gli italiani un moto d'orgoglio e di grande passione sportiva, infatti Cavicchi divenne campione europeo dei pesi massimi battendo ai punti, dopo 15 riprese, il tedesco Heinz Neuhaus. Assisterono all'incontro nello Stadio Comunale di Bologna oltre 60.000 spettatori, un record assoluto per un match di boxe a questo livello. La stampa lo inneggiò come il nuovo Carnera. Il 30 settembre 1956, sempre a Bologna, perse poi il titolo europeo allo svedese Ingemar Johansson per un KO alla tredicesima ripresa. Johansson tre anni dopo conquistò il titolo mondiale.

In possesso di un fisico straordinario e di una forza enorme, Cavicchi non amava le battaglie. A volte devastava rapidamente l'avversario, altre volte faceva il minimo indispensabile. I suoi famosi sbalzi d'umore hanno contribuito a fare di Cavicchi un personaggio unico. Spesso amato, talvolta forse odiato, ma sempre discusso

"Però io ho sempre detto che non si danno dieci pugni all'avversario se per vincere ne bastano otto?" da una sua intervista.

Curiosità

Nat Fleischer, fondatore della rivista "The Ring" e del "Ring Record Book and Boxing Encyclopedia", (il più importante giornalista di boxe del secolo scorso) classificò il gigante di Pieve di Cento nella top ten del 1955. Inserendolo al nono posto, fra i dieci migliori pesi massimi del mondo di quell'anno. Una classifica che vedeva al primissimo posto il grandissimo Rocky Marciano Un traguardo tagliato tra i pesi massimi italiani solo da Erminio Spalla nel 1924 e Primo Carnera nel 1933.

Collegamenti esterni