Forouq-ol-Dowleh

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Forouq ol-Dowleh
Amirzadi
DinastiaQajar
PadreNasser al-Din Shah Qajar
MadreKhazen ol-Dowleh
ConsorteAli Khan Qajar Zahir al-Dawlah
ReligioneIslam sciita

Forouq ol-Dowleh, Touran Agha Khanoum Qajar[1] (in persiano فروغ‌ الدوله‎; ... – ...; fl. XIX secolo) è stata una principessa persiana della dinastia Qajar[2]. Figlia dello Scià Nasser al-Din Shah Qajar e della principessa Khazen ol-Dowleh Qajar (? - ?)[3], sorella maggiore della principessa Touran Agha Khanoum Qajar e sorellastra della poetessa Tāj-al-Salṭana[4].

È stata la consorte del principe Ali Khan Qajar Zahir al-Dawlah Qajar[5] (1864-1924) ed una ferivida attivista della Rivoluzione costituzionale persiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia dello scià Nasser al-Din Shah Qajar e della consorte Khazen ol-Dowleh, la principessa Forouq (anche Forogh) nacque a Tabriz. Fu ben educata[6][7] come tutte le figlie di Nasser al-Din, poliglotta, poetessa, pittrice, intellettuale ed attivista.

In giovane età, sposò Ali Khan Qajar Zahir al-Dawlah, che era il Ministro delle Cerimonie di corte. Ebbero tre figli e quattro figlie, tra cui Valli Safa Forough al-Muluk e Valli Safa Malik al-Muluk. Zahir al-Dawlah era anche un poeta amante della libertà e un politico dalle idee innovative, membro della confraternita di Safi Alishahi che si oppose apertamente ai governi di suo cognato lo Scià Mozaffar al-Din Shah Qajar e poi suo nipote lo Scià Mohammad Ali Qajar. Forouq ol-Dowleh appoggi'[8] sempre le idee del marito. Le conseguenze furono pesanti, durante la cerimonia di chiusura del Majlis del 1907, Mohammad Ali Shah ordinò demolizione e saccheggio della casa di sua zia; tra il 1907 e 1911[8] Forouq ol-Dowleh svolse un ruolo[9] importante nella liberazione del marito e di altri costituzionalisti da parte delle forze di Mohammad Ali Shah. Ruolo che le vale l'epiteto Regina dell'Iran.

Di lei si perdono le tracce dopo il 1911; rimangono le sue poesie e le lettere scritte[10] a suo marito Zahir al-Dawlah, a suo fratello Mozaffar al-Din Shah, suo nipote Muhammad Ali Shah e altri politici dell'epoca.

Titoli ed Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Amizadi[11]
  • Begum Khanoum (in persiano: Sua Eccellenza la Signora)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ https://www.geni.com/people/Touman-Agha-Forough-ol-Dowleh/6000000023067016582%7CTouman Agha Qajar, Forough ol-Dowleh
  2. ^ http://www.qajarpages.org/qajqovanlu.html%7CGENIOLOGIA QAJAR
  3. ^ https://www.geni.com/people/Khazen-ol-Dowleh/6000000023067786277%7CKhazen ol-Dowleh
  4. ^ Tāj-al-Salṭana, su Encyclopædia Iranica. URL consultato il 7 luglio 2018.
  5. ^ http://worldcat.org/identities/lccn-n89621649/%7CẒahīr al-Dawlah, ʻAlī Khān Qājār..
  6. ^ searchworks.stanford.edu, https://searchworks.stanford.edu/view/974475.
  7. ^ "Bāmdād,'Zan-e irāni az enqelāb-e mašruṭiyat tā enqelāb-e safid", 2 vols., Tehran, 1968-69; ed. and tr. as From Darkness to Light: Women's Emancipation in Iran, by F. R. C. Bagley, Hicksville, N. Y., 1977.
  8. ^ a b Bamdad, Badr al-Muluk, La donna iraniana dalla rivoluzione costituzionale alla rivoluzione bianca, Volume II, Teheran: Ibn Sina Publications, p. 10
  9. ^ Anna Vanzan, Le dita nella terra, le dita nell'inchiostro. Voci di donne in Afghanistan, India, Iran, Pakistan, Giunti Editore, 2002, p. 109, ISBN 978-88-09-02536-3.
  10. ^ Hejazi Banafsheh, "The Interior Note: A Description of the Poetry of Female Poets in the Qajar Era to the First Pahlavi", Tehran: Ghasideh Sara Publishing, pp. 1-8,
  11. ^ http://www.qajarpages.org/qajtitles.html%7CQajar (Kadjar) Titles and Appellations

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mounia Chekhab-Abudaya, Qajar Women: Images of Women in 19th-century Iran, Silvana Publisher, 2016, p. 183.
  • Soltan Ahmad Mirza Azod al-Dowleh, Tarikh-e Azodi, Life at the Court of the Early Qajar Shahs, Mage Publishers, Washington DC, traduzione di Manoutchehr M. Eskandari-Qajar, 2014.
  • Abbas Amant, Pivot of the Universe: Nasir Al-Din Shah Qajar and the Iranian Monarchy, I.B. Tauris Publishers, 1997.
  • Tāj al-Salṭanah, Crowning Anguish: Memoirs of a Persian Princess from the Harem to Modernity (1884-1914), Mage Publishers, 1993.
  • Philip Mansel, Sultans in Splendor, Vendome Press, Paris, 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]