Esercito dell'imperatore (Sacro Romano Impero)

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Disambiguazione – Se stai cercando l'esercito del Sacro Romano Impero, vedi Esercito del Sacro Romano Impero.
Kaiserliche Armee
Esercito dell'imperatore
Bandiera dell'esercito dell'imperatore all'epoca del regno di Maria Teresa d'Austria
Descrizione generale
AttivaXV secolo - 1806
Nazionebandiera Sacro Romano Impero
ServizioImperatore del Sacro Romano Impero
TipoEsercito
RuoloDifesa dei territori dell'imperatore Sacro Romano Impero
Dimensione126.000 uomini nel 1714
Battaglie/guerreGuerra della Lega di Cognac
Guerre d'Italia
Guerre rivoluzionarie francesi
Guerre napoleoniche
Guerra dei Trent'anni
Guerra dei Sette anni
Parte di
Stato maggiore tedesco
Comandanti
Colonnello del reggimentoImperatore del Sacro Romano Impero
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L'Esercito dell'imperatore (in latino: Exercitus Imperatoris[1], in tedesco: Kaiserliche Armee, Kaiserliche Truppen o Kaiserliche) fu l'esercito personale dell'imperatore del Sacro Romano Impero. Creato nel XV secolo, venne destituito nel 1806 col crollo dell'Impero a seguito delle Guerre napoleoniche.

L'esercito dell'imperatore erano gli uomini in arme levati personalmente a spese dell'imperatore e pertanto esso non deve essere confuso con l'esercito del Sacro Romano Impero.

Impropriamente, in particolare nel corso del XVIII secolo, venne definito anche come "esercito austriaco" dal momento che la sede imperiale era a Vienna e che la maggior parte delle reclute provenivano dall'Austria e dagli altri territori della corona asburgica, ma tale definizione è stata oggi deprecata dagli storici per non indurre in confusione con l'esercito imperiale austriaco che invece si svilupperà nel XIX secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impero e la monarchia asburgica[modifica | modifica wikitesto]

Gli Asburgo furono legati al titolo imperiale dal Quattrocento.

Secondo i regolamenti, l'esercito dell'imperatore era una forza speciale al servizio esclusivo dell'imperatore che godeva di particolari privilegi in tutto il Sacro Romano Impero, ma all'imperatore non era permesso di raccogliere truppe negli stati elettorali, mentre gli era concesso farlo nei territori ad esso esterni, nelle libere città imperiali e nei villaggi imperiali. Ne consegue che la maggior parte delle reclute provenissero dai territori della monarchia asburgica, esterni al Sacro Romano Impero e sui quali gli imperatori della dinastia degli Asburgo avevano un dominio personale, quindi indipendente dalla carica di imperatore detenuta dal singolo.

L'esercito dell'imperatore non era da confondere con l'esercito imperiale del Sacro Romano Impero, il quale dipendeva non dalla figura dell'imperatore ma dalla dieta e le cui truppe erano per l'appunto "dell'impero" e non "dell'imperatore".

Il periodo bavarese e l'"austrianizzazione"[modifica | modifica wikitesto]

Una baviera imperiale bavarese nel 1745. L'aquila imperiale su campo d'oro è stata sovrapposta alla bandiera elettorale della Baviera. Musée de l'Armée, Parigi.

Durante l'interregno imperiale del 1740-1742, le truppe asburgiche non costituirono più l'esercito dell'imperatore, ma quelle dell'esercito della regina d'Ungheria, Maria Teresa. Durante la guerra di successione austriaca, l'allora regina Maria Teresa e la casata austriaca degli Asburgo, combatterono le truppe imperiali di Carlo VII, zio di Maria Teresa, appartenente alla casata bavarese dei Wittelsbach ed eletto imperatore dal 1742 al 1745. Un anno dopo la perdita della corona imperiale, l'arciduchessa d'Austria e regina d'Ungheria decise di dirigere le sue truppe personali contro quelle personali dell'imperatore in carica, causa per la quale per l'appunto non intervenne l'esercito del Sacro Romano Impero in quanto tale conflitto non metteva in contrasto i confini dell'impero, bensì due rivali per la medesima carica.

Quando il marito di Maria Teresa, Francesco Stefano di Lorena, venne eletto imperatore, le truppe asburgiche tornarono ad acquisire il loro status di truppe dell'imperatore. Durante la Guerra dei Sette anni (1756-1763) e nei successivi conflitti della guerra di successione bavarese (1778-1779), della guerra russo-turca (1787-1792) e nelle guerre napoleoniche, le truppe dell'imperatore divennero sempre più note con l'aggettivo di "truppe austriache" o "esercito austriaco" in quanto per l'appunto reclutate perlopiù nei territori austriaci, sottoposti al controllo diretto degli imperastori della casata degli Asburgo.[2] Questo processo, noto come "austrianizzazione" dell'esercito dell'imperatore, avvenne gradualmente a partire dal Settecento e fu portato a compimento proprio dal crollo del Sacro Romano Impero che portò alla nascita dell'esercito imperiale austriaco, ovvero riferito più propriamente all'Impero austriaco.

Ordine di grandezza[modifica | modifica wikitesto]

La Guerra dei Trent'anni portò la figura dell'imperatore ad avere un esercito personale straordinariamente forte ed influente nei conflitti. Nel 1635, l'esercito dell'imperatore contava 65 reggimenti di fanteria, ciascuno composto da 3000 uomini circa. Nel corso della guerra, vennero costituiti e sciolti in tutto 532 reggimenti sotto le insegne dell'imperatore. Nel 1648, rimasero appena 9 reggimenti di fanteria, 9 di cavalleria e un reggimento di dragoni. Nel 1625 la forza dell'esercito raggiunse i 61.900 uomini (di cui 16.600 cavalieri), portati a 111.100 nel 1626 (di cui 25.000 cavalieri), 112.700 nel 1627 (di cui 29.600 cavalieri), 130.200 nel 1628 (di cui 27.300 cavalieri), 128.900 nel 1629 (di cui 17.900 cavalieri) e 150.900 nel 1630 (di cui 21.000 cavalieri). Tra queste truppe, che ricordiamo erano pagate a spese personali dell'imperatore, potevano unirsi truppe di altri principi del Sacro Romano Impero o di circoli imperiali che decidevano, in autonomia rispetto al Sacro Romano Impero, di supportare l'imperatore nel conflitto in corso per i motivi più disparati.[3]

Gradualmente ma progressivamente nei secoli, l'esercito dell'imperatore divenne sempre più una forza stabile. Dei 49 reggimenti levati nel corso della seconda guerra del nord, nel 1660 ne vennero mantenuti 23, portati a 28 già un decennio dopo.

Tra XVII e XVIII secolo, queste furono le forze dell'esercito dell'imperatore (Kaiserliche Armee), comparate a quello imperiale (Reichsarmee):[4]

  • Guerra austro-turca, 1662-1664: 82,700 (51.000 Kaiserliche Armee, 31.700 Reichsarmee)
  • Guerra franco-olandese, 1672-1679: 132,350 (65.840 Kaiserliche Armee, 66.510 Reichsarmee)
  • Grande guerra turca, 1683-1689: 88,100 (70.000 Kaiserliche Armee, 18.100 Reichsarmee)
  • Guerra dei nove anni, 1688-1697: 127,410 (70.000 Kaiserliche Armee, 57.410 Reichsarmee)
  • Guerra di successione spagnola, 1701-1714: 260.090 (126,000 Kaiserliche Armee, 134.090 Reichsarmee)

Gli Asburgo non sempre riuscirono a coinvolgere il resto dell'impero ad entrare in guerra nei conflitti nei quali loro stessi erano coinvolti coi loro territori. Durante la guerra di successione spagnola, gli imperatori asburgici spesero un totale di 650.000.000 di fiorini tra il 1701 ed il 1714, inclusi i costi dei contingenti e degli ausiliari provvisti loro dagli stati imperiali, oltre alle spese per le truppe personali dell'imperatore. Circa 90.000.000 di fiorini (14% del totale) venne coperto da sussidi provenienti dagli alleati inglesi e olandesi. Il restante venne diviso grossomodo per un terzo in capo agli Asburgo (187.000.000, 29% del totale) e due terzi tra gli stati imperiali (373.000.000, 57% del totale).[5]

Guerre nelle quali venne coinvolto l'esercito imperiale austriaco[modifica | modifica wikitesto]

A partire dall'età moderna, l'esercito dell'imperatore combatté in tutte le guerre nelle quali venne coinvolto l'impero, spesso alleato con l'esercito del Sacro Romano Impero e con altre forze territoriali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ N. Iorga, Studii şi documente cu privire la istoria Romînilor, Bucarest, Stabilimentul grafic I. V. Socecǔ, 1901, p. 261 : "Omnes annales et historiae, tam huius provinciae, quam externarum gentium testantur quod ab anno 1774 usque ad annum 1789 continuis incendiis, tiraniis, irruptionibus vexata fuit haec provincia ; quare intravit exercitus imperatoris Romani et bellum gessit cum Turcis hic in provincia usque ad annum 1793. Sequenti anno statim incepit revolutio cum Pascha vidinensi et terribilis pestis, in tantum quod etiam filii patriae debuerint aufugere, et haec omnia mala durarunt usque ad annum 1802.
  2. ^ c.f. Johann Christoph Allmayer-Beck: Das Heer unter dem Doppeladler. Habsburgs Armeen 1718–1848. 1981, pp. 48f. e Archivio di Guerra (ed.): Österreichischer Erbfolgekrieg, 1740–1748. Vol. 1. 1896, p. 384.
  3. ^ Wilson, Peter H. (2009). "Europe's Tragedy: A History of the Thirty Years War." Tavv. 3 e 6.
  4. ^ Peter Wilson. "Heart of Europe: A History of the Holy Roman Empire." Cambridge: 2016. Pages 460-461, Tav. 13.
  5. ^ Peter Wilson. "Heart of Europe: A History of the Holy Roman Empire." Cambridge: 2016. Page 454.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Heeresgeschichtliches Museum Wien (ed.): Von Söldnerheeren zu UN-Truppen. Heerwesen und Kriege in Österreich und Polen vom 17. bis zum 20. Jahrhundert (= Acta Austro-Polonica. Bd. 3). Heeresgeschichtliches Museum, Vienna, 2011, ISBN 978-3-902551-22-1.
  • Johann Christoph Allmayer-Beck, Erich Lessing: Die kaiserlichen Kriegsvölker. Von Maximilian I. bis Prinz Eugen. 1479–1718. Bertelsmann, Munich, 1978, ISBN 3-570-00290-X.
  • Johann Christoph Allmayer-Beck: Das Heer unter dem Doppeladler. Habsburgs Armeen 1718–1848. Bertelsmann, Munich, 1981, ISBN 3-570-04414-9.
  • (DE) Kriegführung und Staatsfinanzen. Die Habsburgermonarchie und das Heilige Römische Reich vom Dreißigjährigen Krieg bis zum Ende des habsburgischen Kaisertums 1740, Vol. 10, Münster, Aschendorff, 2010, ISBN 978-3-402-13993-6..
  • (DE) Jürg Zimmermann, III. Militärverwaltung und Heeresaufbringung in Österreich bis 1806, in Deutsche Militärgeschichte in sechs Bänden, Vol. 1, Herrsching, Manfred Pawlak Verlagsgesellschaft, 1983, ISBN 3-88199-112-3.

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