Ermes di Aigio

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Ermes di Aigio
Autoresconosciuto
Datatra il I secolo a.C. e il I secolo
Materialemarmo pentelico
Altezza171 cm
UbicazioneMuseo archeologico nazionale, Atene

L'Ermes di Aigio (in greco Ερμής του Αιγίου) è una statua in marmo a grandezza naturale, raffigurante il dio greco Ermes, messaggero degli dei. Fu rinvenuta nella cittadina di Aigio, in Acaia, intorno alla metà del XIX secolo ed è attualmente conservata presso il Museo archeologico nazionale di Atene. La particolarità si riscontra nel suo stato di conservazione, date le condizioni pressoché intatte nelle quali è stata ritrovata.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'Ermes fu realizzato durante l'età augustea, pertanto si qualifica come scultura romana databile tra la fine del I secolo a.C. e i primi tempi del I secolo d.C., all'epoca dell'impero di Augusto.[1] Presumibilmente si trattava di una scultura funeraria.[2] Nel 1860 fu rinvenuta presso Aigio (antica Aegium), da cui trae il suo nome; fu successivamente acquistata dall'istituzione archeologica per 12 000 dracme.[2][3][4]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La statua, scolpita nel marmo pentelico, si presenta a grandezza naturale, essendo alta ben 171 centimetri.[1] Sebbene si tratti di una produzione di epoca romana, mostra delle caratteristiche chiaramente riconducibili all'area di influenza lisippea.[4]

Ermes si mostra in posizione eretta, con un evidente contrapposto: il peso, infatti, è scaricato sulla gamba sinistra, mentre la destra è rilassata e piegata all'altezza del ginocchio, portata leggermente di lato e dietro.[3][4] Una clamide cade dalla sua spalla sinistra, si avvolge intorno al braccio sinistro e resta sospesa sul supporto in marmo situato accanto alla figura, che in questo caso viene scolpito con sembianze di tronco d'albero.[3][4] Nella mano destra Ermes stringe un sacchetto, la cui parte superiore è andata perduta; nella sinistra impugna il caduceo, completamente mancante.[3][4] La sua testa, dalla forma ideale, mostra un volto dai lineamenti duri, ed è inclinata a sinistra; le ciocche dei capelli, corti e arruffati, sono scolpite a forma di mezzaluna e incorniciano il suo viso piuttosto in basso, sulla fronte.[3]

La figura presente delle affinità con l'Ermes di Atalanti e con l'Ermes di Andro, sebbene sia considerata di qualità inferiore.[4]

Galleria di immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EL) Ρωμαϊκή περίοδος [Periodo romano - Museo archeologico nazionale], su namuseum.gr. URL consultato il 14/01/2024.
  2. ^ a b Kaltsas 2007, p. 415
  3. ^ a b c d e Kaltsas 2002, p. 312
  4. ^ a b c d e f Kavvadias 1890, pp. 196-197

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Nikolaos Kaltsas, Sculpture in the National Archaelogical Museum, Athens, Los Angeles, The J. Paul Getty Museum, 2002, ISBN 0-89236-686-9.
  • (EL) Panagiotis Kavvadias, Γλυπτά του Εθνικού Μουσείου [Sculture nel museo nazionale], Atene, S. K. Vlastos, 1890.
  • (EL) Nikolaos Kaltsas, Εθνικό Αρχαιολογικό Μουσείο [Museo archeologico nazionale], Atene, OLKOS, 2007, ISBN 978-960-89339-1-0.
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