Coordinate: 45°15′15.08″N 11°44′33″E

Eremo di Santa Domenica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Eremo di Santa Domenica
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Veneto
LocalitàMonselice
Coordinate45°15′15.08″N 11°44′33″E
Religionecattolica
TitolareSanta Domenica

L'Eremo di Santa Domenica è un antico eremo situato nel comune di Monselice, sulla cima del Monte Ricco, limite sud-orientale del Parco Regionale dei colli Euganei, nella provincia di Padova. La sua posizione remota nella campagna veneta, lo rendeva un rifugio ideale per coloro che cercavano la contemplazione e la spiritualità ma anche un luogo strategico in un territorio ricco di risorse.

Le origini dell'Eremo di Santa Domenica risalgono al 4 maggio 1203, quando il comune di Monselice donò dei terreni al magister Alberto per la fondazione del monastero di San Giovanni Evangelista. Si trattava di una piccola comunità che nel 1258 si trasferì a Padova. Dopo questa data il monastero sul Monte Ricco, il secondo più antico dopo la sede madre di San Benedetto a Padova, diventa una dipendenza del monastero cittadino[1].

Le fonti scritte delle visite pastorali evidenziano segni di fondazione di una chiesa dedicata a San Giovanni Battista già diroccata nel 1489, anno della visita del vescovo Pietro Barozzi[2].

Paramento murario con grandi blocchi di trachite ubicato all'ingresso del monastero.
Dettaglio della carta presente all'interno della villa, si tratta di una copia della carta del 600 di Magini, in cui si rappresenta la fortificazione sulla cima del monte Ricco.

Gli interessi di natura religiosa nel territorio si sono combinati con altri di natura economica e militare. Il Monte Ricco, chiamato mons Vinearum, Vignalesco o Vitum, era quasi interamente coltivato a vite, anche attraverso terrazzamenti. I vigneti erano di proprietà del monastero di S. Giovanni e nella seconda metà del XIII di Ezzelino da Romano. Il Catastico di Ezzelino parla di un castello sul Monte Ricco, una struttura strategica per il controllo del territorio di Monselice, poi passato in mano alle autorità padovane.[3] Nel XVII secolo si riscontra la presenza di ruderi della torre costruita in pietre squadrate; le fondamenta vennero rinvenute durante i lavori di costruzione della villa, insieme a palle di pietra utilizzate per le catapulte[4]. Ulteriori fonti, descrivono un territorio coltivato a vite e ulivo già dal XII secolo[3].

Monte Ricco

Nel corso dei secoli, l'area dell'attuale eremo ha continuato a essere un punto di riferimento spirituale per gli eremitani di S. Agostino che frequentarono il luogo fino alla loro soppressione nel 1769[5].

Negli anni 20 del 900 il conte Vittorio Cini costruisce per sè e la sua famiglia una villa e nel 1947 dona l'intera proprietà ai Frati minori conventuali della Basilica del Santo, con la richiesta di intitolare il luogo "Eremo di Santa Domenica" in ricordo di sua nonna. L'area diventa una casa di cura, un centro di spiritualità e poi una comunità di recupero. La proprietà è stata messa in vendita e acquistata nel 2023[6].

Vista del finto chiostro
Parte della chiesa

La proprietà donata ai frati conventuali comprende l'edificio della villa addossato alla antica chiesa di San Giovanni, a cui si accede da un finto chiostro. Gli edifici visibilmente costruiti in materiali e tecniche diversi (il campanile in pietra grezza e la villa con pareti intonacate), sono circondati da un giardino che comprende la lunga scalinata per la terrazza di Ercole, punto panoramico ornato da una statua che regge il mondo[7].

Valorizzazione

[modifica | modifica wikitesto]

L'area è tappa del percorso N.6 del Parco Regionale dei colli Euganei. Meta per turismo naturalistico e culturale e frequentato dai residenti per praticare sport (camminata, ciclismo, trekking), è facilmente raggiungibile dal centro abitato e dalla stazione ferroviaria[8].

  1. ^ Antonio Rigon, Il monastero euganeo di S. Giovanni Evangelista del Montericco dalla fondazione (1203) al trasferimento della comunità in Padova (1258), in Atti e Memorie dell’Accademia Patavina di Scienze, Lettere ed Arti, III p, 1980-81, p. 83-96.
  2. ^ Gian Pietro Brogiolo, Le ricerche archeologiche su Monselice, in Alexandra Chavarría Arnau, Gian Pietro Brogiolo (a cura di), Monselice. Archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi - Progetti di Archeologia, vol. 19, 2017, p. 42.
  3. ^ a b Diego Calaon, I castelli dei Colli Euganei tra fonti scritte ed archeologia, in Elisa Possenti, Gian Pietro Brogiolo (a cura di), Castelli del Veneto. Tra archeologia e fonti scritte - Documenti di Archeologia, vol. 38, 2005, pp. 95-100, DOI:10.13140/RG.2.1.3363.2488. URL consultato il 21 maggio 2024.
  4. ^ Ossicella Monselice (PDF), su ossicella.it.
  5. ^ Ex Eremo di Santa Domenica | Parco Regionale dei Colli Euganei, su www.parcocollieuganei.com. URL consultato il 21 maggio 2024.
  6. ^ Flaviano, La SESA acquista il Montericco dai frati -, su ossicella.it, 2 giugno 2023. URL consultato il 28 maggio 2024.
  7. ^ flaviano, Ercole sul Montericco -, su ossicella.it, 10 aprile 2023. URL consultato il 23 maggio 2024.
  8. ^ N. 6 - Sentiero del Monte Ricco e Monte Castello | Parco Regionale dei Colli Euganei, su www.parcocollieuganei.com. URL consultato il 21 maggio 2024.
  • Gian Pietro Brogiolo (a cura di), Alexandra Chavarría Arnau (a cura di), Monselice. Archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi, 2017, ISBN 9788899547097.
  • Gian Pietro Brogiolo (a cura di), Elisa Possenti (a cura di), Castelli del Veneto. Tra archeologia e fonti scritte, 2005, ISBN 8887115451.
  • Antonio Rigon, Le istituzioni ecclesiastiche dell'Occidente medievale, 2008, ISBN 8832361418.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]