Elmichi
Elmichi (o Elmechi; ... – Ravenna, 572) è stato un nobile e militare longobardo vissuto nel VI secolo, amante della regina Rosmunda.

Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era schildpor o schildträger (lett. portatore di scudo - scudiero del sovrano) e fratello di latte del re longobardo Alboino[1]. Insieme a Rosmunda, moglie di Alboino, organizzò una congiura contro Alboino, che ebbe successo: il re venne ucciso per mano di Peredeo. Dopo il regicidio Elmichi tentò di impossessarsi del trono, regnando insieme a Rosmunda per tre mesi; ma fallì per l'ostilità della popolazione, furiosa per l'assassinio del loro re. Egli fu addirittura costretto a fuggire, insieme a Rosmunda, Alpsuinda, Peredeo e il tesoro dei Longobardi, in territorio bizantino, perché la popolazione longobarda lo voleva morto[2].
Era innamorato di Rosmunda, che divenne sua moglie[2]. Tuttavia proprio lei lo avvelenò: infatti, avendo il prefetto bizantino di Ravenna Longino, a cui Elmichi e Rosmunda avevano chiesto asilo politico, chiesto a Rosmunda di sposarlo a patto che lei uccidesse Elmichi[2], Rosmunda, bramosa di diventare la donna più potente di Ravenna, fece bere al marito del vino avvelenato. Quando Elmichi si accorse di essere stato avvelenato, costrinse anche Rosmunda a bere il veleno, e in questo modo morirono entrambi[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Paolo Diacono, Historia Langobardorum, in Georg Waitz (a cura di), Monumenta Germaniae Historica, Hannover, 1878, Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI–IX, 12–219. Trad .it: Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, a cura di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori, 1992, ISBN 88-04-33010-4. Testo disponibile su Wikisource.