Élie Reclus

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Élie Reclus

Élie Reclus, all'anagrafe Jean-Pierre Michel Reclus (Sainte-Foy-la-Grande, 16 giugno 1827Bruxelles, 11 febbraio 1904) è stato un giornalista, etnologo e anarchico francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre Jacques Reclus, pastore protestante, lo avviò agli studi di teologia, che egli però interruppe per seguire le idee socialiste. Entrò nella politica militante rivoluzionaria e dovette rifugiarsi a Londra, dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 di Napoleone III contro la Repubblica.

Pubblicò sui giornali e sulle riviste articoli scientifici e politici che gli fornirono un discreto guadagno e rimase a Londra fino alla proclamazione della repubblica francese.

Massone, iniziato nella Loggia Renaissance del Grande Oriente di Francia, fu presente all'iniziazione di suo fratello Elisée l'11 marzo 1858[1].

La Comune di Parigi del 1871, che impedì ad Adolphe Thiers (1797-1877) di restaurare il vecchio regime, ebbe Elia Reclus fra i suoi combattenti, lo nominò direttore della Biblioteca nazionale ed egli, in quel periodo di terrore, riuscì a conservare intatto il patrimonio letterario e scientifico della Francia.

Caduta la Comune, si rifugiò a Zurigo col fratello Elisée e con Gustave Courbet (1819-1877), poi ci fu l'amnistia a favore dei comunardi l'11 luglio 1880 ed Elia tornò a Parigi.

Non si piegò mai alle esigenze delle case editrici che avrebbero voluto imporgli delle modificazioni al suo pensiero scientifico e rivoluzionario, così molte sue opere sono rimaste inedite.

Dette comunque il suo aiuto al fratello Elisée nella compilazione della Geografia Universale e suo fratello Paul, chirurgo, fece pubblicare i due primi volumi Les primitifs, études d'ethnologie comparée.

Insegnò etnografia all'Università di Bruxelles e lasciò molti scritti, fra cui La Commune de Paris au jour le jour, 1871, 19 mars - 28 mai, ed anche sulle origini delle religioni: Les croyances populaires et autres pages retrouvées - Les croyances populaires, leçons sur l'histoire des religions professées à l'Université nouvelle de Bruxelles. Fece anche uno studio sulla storia del pane, dal giorno in cui ne cominciò l'uso fino alla sua epoca.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Léo Campion, Le drapeau noir, l'équerre et le compas : les Maillons libertaires de la Chaîne d'Union, testo integrale.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • F. Ferretti, Intellettuali anarchici nell'Europa del secondo Ottocento: i fratelli Reclus (1862-1872), «Società e Storia», 127 (2010), pp. 63-93.
  • P.M. Kergentsev. La Comune di Parigi. Roma, Edizioni Rinascita, 1951.

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