Elettro

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Moneta della Lidia
Testa di leone ruggente, sole con raggi sulla fronte. Doppio quadrato incuso
Elettro, 1/3 di statere (4,71 g). Inizio VI secolo a.C.

L'elettro è una lega naturale d'oro e argento (l'argento è almeno il 20%) che può essere ottenuta artificialmente ma che si rinviene anche in natura specialmente in Asia Minore.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente era abbondante nell'Egeo e in alcune zone della Grecia continentale ma nel tempo si è quasi completamente esaurito. Vista la sua ampia disponibilità, fu uno dei primi materiali utilizzati per il conio di monete nel Mediterraneo orientale.

L'elettro era inoltre utilizzato per la produzione di stoviglie in quanto si riteneva che avesse la proprietà di eliminare i veleni da tutto ciò con cui veniva in contatto. Inoltre veniva anche lucidato e usato per fare degli specchi.

L'utilizzo dell'elettro fu abbandonato a causa di una continua svalutazione delle corrispondenti monete d'oro, il cui valore veniva ridotto abbassandone il titolo mediante l'alligazione con l'argento. L'uso dell'elettro cessò completamente agli inizi del XVI secolo quando in Europa affluì l'oro americano.

Il nome deriva dal colore ambrato, simile a quello dell'ambra (in greco antico ἤλεκτρον, èlektron).

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