Don't Hug Me I'm Scared

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Don't Hug Me I'm Scared: The Series
webserie d'animazione
Lingua orig.inglese
PaeseRegno Unito
AutoreRebecca Sloan, Joseph Pelling
RegiaRebecca Sloan, Joseph Pelling
ProduttoreBenjamin Lole, Hugo Donkin
SceneggiaturaRebecca Sloan, Joseph Pelling, Hugo Donkin (ep. 2), Baker Terry (ep. 3-6)
MusicheJoseph Pelling
StudioTHIS IS IT Collective (ep. 1), Blink Industries (ep. 2-6), Clapham Road Studios (ep. 2-5), Electric Theatre Collective (ep. 3), Orb Studios (ep. 4-5), Focus24 (ep. 4), Peckham Liberal Club (ep. 6), ARRI Rental (ep. 6), Panalux (ep. 6), Pixipixel (ep. 6), CHEAT (ep. 6)
1ª pubbl.29 luglio 2011 – 19 giugno 2016
Episodi6 (completa)
Rapporto16:9
Durata ep.3-8 min
Generecommedia
surrealismo
orrore
Don't Hug Me I'm Scared
serie TV d'animazione
AutoreRebecca Sloan, Joseph Pelling, Baker Terry
ProduttoreHugo Donkin
Dir. artisticaBrin Frost
MusicheJoseph Pelling, Baker Terry
StudioBlink Industries, Super Deluxe (2018) (ep. 1), Conaco (2018)
EditoreJack Williams
ReteChannel 4
1ª TV23 settembre 2022
Rapporto2:1
Durata20-30 min.
Generesitcom

Don't Hug Me I'm Scared: The Series[1], o semplicemente Don't Hug Me I'm Scared (letteralmente "non abbracciarmi, ho paura") e spesso abbreviata in DHMIS, è una webserie britannica, creata da Becky Sloan e Joseph Pelling nel 2011. Inizialmente distribuita attraverso il sito degli artisti, è stata poi caricata su altre piattaforme come YouTube.[2] Dal 2022 è stata realizzata una serie omonima per la televisione, trasmessa nel Regno Unito su Channel 4.

Ogni episodio è realizzato in modo da avere l'aspetto del tipico show televisivo per bambini (consistendo in marionette parlanti simili ai pupazzi di Sesame Street) per poi prendere d'un tratto una piega oscura, di solito includendo scene gore. La serie vuole essere una critica verso i programmi televisivi per bambini e alla società come il modo in cui molti considerano l'amore o come viene percepito l'uso di internet, contrapponendo in chiave ironica pupazzi cantanti a contenuti psichedelici e disturbanti. Vengono usati molti stereotipi e molte cose false che vengono insegnate ai bambini, come il fatto che ad ogni ora corrisponde una cosa da fare, o che l'unico amore legittimo sia quello legato alla Religione.

Il 23 settembre 2022, la nuova serie televisiva è andata in onda su Channel 4.[3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La trama segue i tre protagonisti Red Guy, Yellow Guy e Duck. Durante la serie, incontrano vari oggetti dalle sembianze antropomorfe, i quali cominciano a cantare riguardo semplici tematiche quotidiane su una melodia allegra simile a una filastrocca. Mano a mano che la canzone prosegue, diventa sempre più evidente che "l'insegnante" della puntata stia sottilmente invitando i personaggi a condividere la propria opinione sull'argomento, con un effetto inquietante. Il climax di ogni episodio ha solitamente a che fare con l'uso massivo di elementi gore scioccanti. Gli aspetti della vita che affrontano sono la creatività, il tempo, l'amore, i computer, il cibo e i sogni.[4] Nella serie TV, invece, gli argomenti trattati sono il lavoro, la morte, la famiglia, l'amicizia, i mezzi di trasporto e l'elettricità.

Episodi[modifica | modifica wikitesto]

Stagioni Episodi Rete TV Prima TV
Prima stagione 6 YouTube 2011-2016
Seconda stagione 6 Channel 4 2022

Prima stagione[modifica | modifica wikitesto]

Creativity[modifica | modifica wikitesto]

Il primo episodio è incentrato sulla cucina in cui i personaggi si trovano ed un taccuino, Sketchbook, con su scritto "sii creativo". Il blocco note d'un tratto si apre e comincia a cantare una canzone sull'essere creativi, che invita i protagonisti ad impegnarsi in attività per bambini come lo scrivere i colori con dei rametti o riconoscere delle figure osservando le nuvole. Nel corso dell'episodio, il taccuino convince i tre pupazzi di quello che dice, rimproverando ad esempio che "il verde non è un colore creativo". Il risultato è una violenta ed esagerata concezione della creatività da parte dei personaggi, che cominciano a ballare freneticamente e compiere azioni forti o violente come lo scrivere la parola MORTE, coprire un cuore di lustrini e tagliare una torta ripiena di budella. Al termine del video tutto pare tornato alla normalità e il taccuino propone "di non essere mai più creativi".

Tempo[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo episodio si apre con i tre pupazzi nel soggiorno mentre aspettano che il loro programma TV preferito inizi. Nell'attesa sbuca Tony, un orologio parlante che comincia a cantare una canzone sul concetto di tempo e su come questo si colleghi alla vita di tutti i giorni. Tony spiega che il tempo è utilizzato per "misurare le giornate" e come le cose cambiano col passare dello stesso.[5] Quest'idea diviene man mano sempre più esagerata e verso la fine dell'episodio, Duck teorizza che il tempo è un costrutto della mente umana creata da loro, ma all'improvviso Tony, che vuole imporre a tutti i costi la sua idea di tempo, lo zittisce producendo un verso assordante che fa sanguinare le orecchie a Yellow Guy. Infine Tony aumenta vertiginosamente lo scorrere del tempo, causando la morte per invecchiamento dei protagonisti; i capelli di Red Guy si allungano, le piume di Duck cominciano a cadere, Yellow Guy si accorge che il suo viso (e quello di tutti gli altri) si sta putrefacendo. Si scopre infine che l'intero episodio faceva parte di quello show che i protagonisti stessi stavano aspettando cominciasse.

Love[modifica | modifica wikitesto]

Il terzo episodio si apre con un picnic a base di pollo tra i tre, dove Duck schiaccia una farfalla perché posatasi su una coscia di pollo, esclamando disgustato "Stupida ape!". Yellow Guy è angosciato da quanto accaduto e corre verso un albero vicino per stare da solo e rifugiato, dove incontra un'ape parlante con ali di una farfalla di nome Shrignold che porta Yellow Guy dai suoi amici, che si scoprono poi essere adepti di una setta religiosa, il tutto con una canzone che esalta l'amore e il fatto che ognuno di noi abbia la sua anima gemella. Entra quindi in scena Malcolm, il 'Re dell'Amore', leader della setta. Il video termina con Yellow Guy che si risveglia nel luogo iniziale, facendo intendere si sia trattato di un sogno, e i suoi amici gli offrono l'ultimo uovo sodo per tirarlo su di morale. L'uovo si apre, rivelando una creatura simile proprio a Shrignold in versione larva, con i capelli blu che chiama Yellow Guy "Pa-pà". La creatura viene schiacciata da Duck, che esclama nuovamente "Stupida ape!". Nei titoli di coda, un uomo anziano dà fuoco a Malcom.

Computers[modifica | modifica wikitesto]

Nel quarto episodio, i tre stanno facendo un gioco da tavolo. Al turno di Red Guy, questi pesca una carta che riporta la domanda "Qual è la cosa più grande al mondo?". Lui e Duck si chiedono quale possa essere la risposta, aspettandosi che il mappamondo lì vicino si animi per rispondere. Ma quando questi sta per cominciare a parlare, l'attenzione viene attirata da Colin, un computer parlante degli anni 70, che introduce concetti legati all'informatica. Mentre Colin si presenta Red Guy chiede di rispondere alla domanda, ma lui lo interrompe e continua parlare di sé, dopodiché inizia a fare delle domande ai protagonisti per raccogliere informazioni. Red Guy è infastidito dal suo discorso sconnesso e lo colpisce sulla tastiera: ciò porta a una reazione violenta di Colin che urla a Red Guy di non toccarlo, e i protagonisti, dopo un'inquietante sequenza grafica, si vedono catapultati nel 'Mondo Digitale' tramite degli alter ego digitali. Il computer si appresta quindi a spiegare le "tre attività principali del Mondo Digitale": visionare grafici a barre o a torta così come sperimentato da Yellow Guy, lo "Stile Digitale" da Duck, e la "Danza Digitale " che Colin mostra a Red Guy. Queste tre azioni si ripetono e si susseguono freneticamente, fino a che non viene inquadrata una stanza scura in cui una serie di glitch e svariati cloni di Yellow Guy e Duck ballano creando il caos. Intanto, il vero Red Guy tenta di fermare tutto ciò seguendo il cavo a cui è attaccato Colin. Questo lo porta in un'altra stanza, nella quale due attori coperti da una tuta di spandex stanno filmando una versione molto amatoriale dei tre protagonisti seduti in cucina del primo episodio. Quando uno degli attori fa scattare il Ciak, la testa di un confuso Red Guy scoppia in una nuvola di brillantini.

Quest'episodio è dedicato a Julie Crosbie, un'amica di Becky Sloan e Joseph Pelling morta a causa di un cancro.

Health[modifica | modifica wikitesto]

Il quinto episodio si apre con Yellow Guy e Duck che avvertono l'assenza di Red Guy, senza però capire che sia lui a mancare. Mentre cercano di capire di che cosa si tratti appaiono una lattina di spinaci, del pancarré ed una bistecca, che iniziano a cantare sulla alimentazione sana. Mano a mano che la canzone prosegue, le nozioni di base sui cibi che compongo una dieta bilanciata vengono trascurate ed il brano diventa sempre più privo di senso. In due occasioni un telefono rosso squilla; la prima volta Duck risponde e si risveglia subito in una sala operatoria nel buio per qualche istante, per poi tornare alla canzone, mentre quando risponde la seconda volta si ritrova in mano un panino imbottito al posto della cornetta. Duck contesta i versi della canzone e vuole andarsene, ma i maestri continuano a cantare senza curarsene. Ad un certo punto, questo si irrita a tal punto da fuggire dall'inquadratura facendo cadere la cinepresa. Si sveglia ancora sul lettino della sala operatoria, dove due lattine si cibano dei suoi organi interni. Yellow Guy continua a seguire il proseguimento della canzone, che raggiunge un livello insano per poi ritrovarsi da solo, al buio, sporco di sangue e ingrassato dopo aver mangiato il suo amico Duck, i cui resti erano conservati nelle lattine. In quel momento, il telefono rosso squilla una terza volta e poco dopo partono i titoli di coda, che mostrano Red Guy vestito con un cappotto e una sciarpa, mentre si allontana da una cabina telefonica portando con sé una valigia, suggerendo sia stato lui a telefonare in precedenza.

  • L'episodio mostra un numero telefonico reale. I creatori hanno affermato suonasse continuamente una volta rilasciato il video, ed all'inizio rispondevano fingendosi vari personaggi della serie.[6]

Dreams[modifica | modifica wikitesto]

Il sesto episodio si apre con Yellow Guy a letto, mentre piange per l'assenza di Duck e Red Guy, i cui letti sono infatti vuoti. Quando cerca di addormentarsi, la lampada vicino al suo letto, Lamp, si anima e comincia a cantare una canzone sui sogni. Stavolta, Yellow Guy si oppone al numero musicale, che però viene comunque eseguito. Dopo aver sognato di affogare nel petrolio, Yellow Guy si sveglia, per poi rendersi conto che Lamp ha trasformato il suo letto in petrolio. La scena passa a Red Guy in un ufficio insieme ad altri suoi simili. Mentre si trova in un bar, comincia a cantare la canzone del primo episodio. L'esibizione non piace agli altri Red Guys tra il pubblico, che cominciano a denigrarlo. Red Guy vede poi Roy, il padre di Yellow Guy, che lo fissa intensamente. Subito dopo, il microfono e lo stereo che stava usando si animano, il bar scompare e lascia spazio a una stanza scura. Si può sentire la canzone sui sogni cantata in lontananza, e Red Guy la segue, scoprendo che la sorgente è una postazione di regia che permette di controllare quale maestro far comparire. Vedendo attraverso uno schermo che Yellow Guy sta venendo tormentato da una lampada parlante, Red Guy cerca di aiutarlo, premendo pulsanti casuali nella speranza di aiutarlo. Invece, provoca la comparsa di altri personaggi, tra cui i maestri già mostrati, dei maestri mai visti, Duck e Red Guy stesso. Roy compare dall'oscurità dietro di lui e tocca la spalla di Red Guy con un braccio lunghissimo. Yellow Guy sullo schermo urla e si dimena, i suoi lineamenti diventano terribilmente scavati e senza vita. Red Guy segue poi un lungo cavo che porta ad un'enorme presa inserita a muro. riesce a scollegare la presa della macchina, portando l'episodio alla sua conclusione. La scena finale vede i protagonisti intorno al tavolo della cucina del primo episodio, anche se meno arredata di prima, stavolta ognuno interamente del proprio colore preferito. Il calendario appeso alla parete passa dal 19 giugno, a cui era stato tutta la serie, al 20 giugno. Un nuovo taccuino si apre e inizia a cantare la canzone del primo episodio, ma il video finisce alla prima strofa.

Seconda stagione[modifica | modifica wikitesto]

Personaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il trio principale

Yellow Guy: chiamato dai fan Doi o Manny, è uno dei tre protagonisti; sembra essere un bambino, perché facilmente distratto da qualunque cosa, ed è probabilmente il più giovane, dal momento che è molto più basso di suo padre. Indossa delle bretelle azzurre e ha i capelli di colore blu scuro. È il meno intelligente del gruppo, commettendo spesso errori grammaticali nei suoi dialoghi. Nel sesto episodio capisce che i maestri lo stanno manipolando e cerca di opporsi alle loro lezioni, venendo infine salvato da Red Guy. Il suo colore preferito è il verde. Nella serie televisiva viene considerato stupido persino dai suoi amici, che lo punzecchiano ogni volta che ne hanno l'occasione. Nel sesto episodio della serie televisiva si rivela che in realtà Yellow Guy è alimentato a batterie, e che il motivo della sua "stupidità" erano proprio le sue batterie vecchie e impolverate.

È doppiato da Baker Terry.

Red Guy: chiamato dai fan Harry, è uno dei tre protagonisti; al contrario di Yellow Guy e Duck è impersonato da un attore che indossa un costume: ha il volto interamente coperto di capelli, che lasciano scoperti solo gli occhi. Red Guy è spesso sarcastico e giù di morale, a volte persino cinico e disinteressato; sembra essere il più intelligente del gruppo, dal momento che è il primo a mettere in discussione i maestri. Parla in modo molto monotono e esprime le proprie emozioni molto limitatamente quanto agli strani eventi che capitano a lui e i suoi amici. Scompare nel quarto episodio e cerca di contattare i suoi amici nel quinto, causando involontariamente la morte di Duck; nel sesto episodio scopre la verità sui maestri e ripristina il mondo, salvando Yellow Guy e riportando in vita Duck. Il suo colore preferito è il blu.

È doppiato e interpretato da Joseph Pelling.

Duck[7]: chiamato dai fan Robin, è uno dei protagonisti; è un Germano Reale antropomorfo di colore verde scuro che indossa un cappottino marrone. Sembra essere tra i più intelligenti dei tre, o quantomeno realista, opponendosi alle metafore e mettendo in discussione l'esistenza del tempo. Viene ucciso nel quinto episodio, per poi ritornare in vita nel sesto. Il suo colore preferito è il rosso.

È doppiato da Baker Terry.

Insegnanti

Paige the Notepad[8]: chiamata anche Nancy da alcuni fan, è un taccuino formato da più pagine su cui ci sono disegnati diversi oggetti che vengono nominati nella sua canzone; i suoi capelli sono nascosti tra le pagine e hanno diversi colori. Insegna la creatività ai tre protagonisti nel primo episodio. È la maestra più impassibile, il tono della sua voce cambia molto di rado ed esprime il proprio ergotismo soltanto ripetendo una frase più volte. Una sua versione alterata appare nell'episodio 6, simile all'originale ma con un occhio pigro.

È doppiata da Becky Sloan.

Tony the Talking Clock[5]: un orologio blu con la cornice nera e le lancette rosse, indossa dei guanti bianchi e delle scarpe rosse. Nel secondo episodio insegna ciò che c'è da sapere sul tempo a Red Guy, Yellow Guy e Duck Guy. Il tono della sua voce mostra rabbia e fastidio nei confronti dei tre protagonisti quando mettono in discussione il fatto su quando comincia il tempo, quando finirà, e se questo esiste in assoluto, finendo con l'urlare talmente forte da far sanguinare le orecchie di Yellow Guy. È il primo maestro a far del male ad uno dei personaggi.

È doppiato da Baker Terry.

Shrignold[9]: una farfalla con ali gialle e schiena nera con sfumature gialle. Nel terzo episodio parla a Yellow Guy dell'amore nella setta di cui fa parte, facendogli lentamente il lavaggio del cervello; è il maestro meno aggressivo di tutti e l'unico che assomiglia ad un animale piuttosto che ad un oggetto antropomorfizzato.

È doppiato da Baker Terry.

Colin[10]: un computer anni '70 con dei grandi occhi quadrati, che parla di tecnologia nel quarto episodio. È il maestro più irascibile e facilmente irritabile, tanto da cominciare ad urlare quando Red Guy lo tocca. Compie spesso errori grammaticali nelle sue battute, come Yellow Guy.

È doppiato da Baker Terry.

Steak Guy: una bistecca gigante con dei capelli castani, coperti da un cappello da chef. Compare come maestro nel quinto episodio e si dimostra molto ripetitivo sul tema dei cibi che fanno diventare i denti grigi.

È doppiato da Baker Terry.

Spinach Can[11]: è una lattina di spinaci con un piccolo naso; ha un'etichetta con su scritto "foglie", il che fa capire il suo contenuto.

È doppiato da Becky Sloan.

Larry the Lamp[12]: è una lampada tonda di colore blu e contornata di stelle, con un interruttore rosso al posto del naso e un abat-jour raffigurante un cielo pieno di nuvole. Compare nel sesto episodio, portando Yellow Guy contro la sua volontà in una sequenza frenetica che riguarda i sogni.

È doppiato da Baker Terry.

Altri personaggi

Roy Gribbleston[13]: il padre di Yellow Guy, è un personaggio molto misterioso ed enigmatico. Fa la sua prima apparizione nel secondo episodio e funge da comparsa negli altri; ha un ruolo di maggior spessore nel sesto episodio. Non parla mai e si limita a respirare rumorosamente.

Special One: una bambina dai capelli rosa che indossa un vestito bianco e una collana con un cuore blu, è descritta come l'anima gemella di Yellow Guy.

È doppiata da Becky Sloan.

Malcolm: una testa gigante blu con capelli castani e un cuore rosso sulla fronte, è il Re dell'Amore venerato da Shrignold e la sua setta; ordina ai suoi seguaci di nutrirlo con ghiaia, altrimenti si arrabbia.

Gilbert the Globe: un mappamondo che appare nel quarto episodio prima che Colin inizi a cantare.

Laptop: il computer dei tre protagonisti, appare brevemente nel quarto episodio quando Red Guy dice a Yellow Guy che hanno già un computer, prima di venire interrotto da Colin.

Fridge: un frigo che appare nel quinto episodio, dicendo a Duck che deve aspettare prima di mettere qualcosa nel suo piatto.

Bread Boy: un pezzo di pane che appare nel quinto episodio suonando i barattoli come se fossero una batteria, dando inizio alla canzone.

Giant Can: un mostro a forma di lattina che uccide Duck, divorandone gli organi e mettendoli in delle lattine, per poi far mangiare i resti a Yellow Guy.

Money Man: Compare nei video della Kickstarter dove tiene in ostaggio i tre protagonisti; è un mostro di colore marrone che indossa una tenuta verdastra e porta sul braccio sinistro una fascia rossa ritraente una faccia verde stilizzata con una croce al centro, parodia della Svastica Nazista. Si esprime attraverso ringhi e ruggiti, ma in una scena lo si sente ripetere ossessivamente ad un telefono la parola "soldi". È molto aggressivo nei confronti di Red Guy, Yellow Guy e Duck, arrivando a torturarli e mutilarli se il riscatto non viene pagato.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Sloan e Pelling si sono incontrati mentre studiavano Fine Art e Animation rispettivamente alla Kingston University dove fondano la THIS IS IT Collective insieme ad alcuni amici.[14] Hanno prodotto il primo episodio di Don't Hug Me I'm Scared nel tempo libero ed autofinanziandosi. Pensano subito di farne una serie, ma in un primo momento accantonano l'idea. Si ricredono quando la serie acquisisce popolarità.[15] Lo show attrae presto l'interesse di diversi committenti, ma Sloan e Pelling rifiutano così "da tenere la serie strana" ed avere "libertà creativa"[6]

Nel maggio del 2014, Sloan e Pelling annunciano una campagna Kickstarter per la realizzazione di altri episodi, uno ogni tre mesi, a partire da settembre dello stesso anno. Pubblicano quindi un filmato amatoriale dei personaggi della serie presi in ostaggio.[16] L'obiettivo finale di 96000 £ viene raggiunto il 19 giugno 2014, arrivando successivamente a 104935 £.[16]

Nel gennaio del 2016, Sloan e Pelling hanno collaborato con il marchio Lazy Oaf per realizzare una linea di abbigliamento ispirata ai personaggi della serie.[17] Ad aprile dello stesso anno, i protagonisti sono comparsi sulla copertina del magazine Printed Pages, insieme a una loro intervista.[18][19]

Un episodio pilota da mezz'ora è stato realizzato nel 2018 in cerca di finanziamenti per una serie televisiva.[20] È stato realizzato da Blink Industries in collaborazione con Super Deluxe, e ha convinto Conaco ad aderire al progetto.[21] Il trailer, intitolato "Wakey Wakey...", è stato pubblicato dal canale YouTube ufficiale di Don't Hug Me I'm Scared il 3 settembre 2018.[22] Il 3 dicembre 2018 è stata annunciata la selezione per il Sundance Film Festival 2019 all'interno dello showcase Indie Episodic.[23] Nel 2019 è stato quindi proiettato l'episodio pilota. La serie è stata quindi realizzata per Channel 4 in partnership con il BFI Young Audiences Content Fund.[24] Il 7 luglio 2020 la serie è stata ufficialmente annunciata dal British Film Institute.[25]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il corto originale è diventato virale e la serie è cresciuta in popolarità fino a diventare un fenomeno culturale. I sei episodio hanno raggiunto le 200 milioni di visualizzazioni complessive su YouTube.[26] Scott Beggs ha inserito l'episodio pilota all'ottava posizione della lista degli 11 migliori corti del 2011.[27] Carolina Mardones ha inserito l'episodio pilota alla settima posizione della sua lista nello stesso anno.[28] Ha anche fatto parte a un evento cinematografico tenuto nell'installazione a cielo aperto di Banksy Dismaland.[29][30]

Drew Grant ha scritto su Observer che gli episodi della serie appaiono: "horrifying nightmarish absolutely beautiful" e "mind-melting".[31] Inoltre lo scrittore freelance Benjamin Hiorns ha aggiunto che: "Non è il soggetto che rende questi film così stranamente seducenti, è il set e il design dei personaggi sorprendentemente fantasioso e la sottostante Britishness di tutto questo."[32]

Temi[modifica | modifica wikitesto]

Pelling, sentitosi chiedere dello sviluppo dell'idea dietro la serie, ha affermato che lo scopo era mostrare "come non insegnare qualcosa" e "come concetti astratti come la creatività appaiano stupidi quando qualcuno cerca di spiegarli in maniera limitata". Inoltre, l'autore incoraggia la libera interpretazione della serie, e ha affermato che, visto che ogni persona arriva a conclusioni diverse, sono tutte rispettabili e valide a pieno titolo.[33]

Uno studente che scrive per Nouse ha paragonato le tematiche del primo episodio alla letteratura gotica, assumendo che entrambi "fanno leva sulla stessa paura di un subconscio violento nascosto dietro l'apparente normalità."[34] In The Wesleyan Argus, un altro studente definisce la serie "un ottimo esempio dell'era dell'esoterismo".[35]

Creatori[modifica | modifica wikitesto]

Becky Sloan e Joseph Pelling sono entrambi graphic designer, artisti ad animatori britannici.[26] Il duo ha anche lavorato per THIS IS IT Collective.[36]

Le loro opere consistono in video, graphic design art, animazioni, musica, e in lavori che fanno uso di riproduzioni di oggetti delle vita reale realizzati in stoffa come arte.[37] Hanno collezionato diversi premi, tra cui il SXSW Midnight Shorts Award 2012.[38][39]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Don't Hug Me I'm Scared : The Series by Becky and Joe — Kickstarter, su kickstarter.com.
  2. ^ Becky Sloan e Joseph Pelling, Awards. Festivals. Talks., su Becky & Joe's Art, 3 marzo 2014.
  3. ^ (EN) Latest Young Audiences Content Fund production slate announced, su British Film Institute.
  4. ^ https://twitter.com/beckybocka/status/847823635989528576, su Twitter. URL consultato il 2 agosto 2021.
  5. ^ a b Becky&Joe are this week's Dazed Visionaries, su dazeddigital.com, Dazed, 6 gennaio 2014. URL consultato il 27 maggio 2014.
    «The sequel introduces a character called Tony The Talking Clock who teaches the puppets the subject of Time.»
  6. ^ a b Will Coldwell, Don't Hug Me I'm Scared: the puppets who sing, dance and eat raw meat, su The Guardian, 27 gennaio 2016. URL consultato il 17 aprile 2016.
  7. ^ CGI designer Jack Sachs via Instagram, su instagram.com, 1º aprile 2015.
    «my brief silver screen debut as duck guy in Don't Hug me I'm scared 4»
  8. ^ Don't Hug Me I'm Scared (Video 2011) - IMDb. URL consultato il 2 agosto 2021.
  9. ^ Becky Sloan, his name is... Shrignold, su Twitter, 2 novembre 2014. URL consultato il 13 giugno 2016.
  10. ^ https://twitter.com/beckybocka/status/585549670811836416, su Twitter. URL consultato il 2 agosto 2021.
  11. ^ Don't Hug Me I'm Scared 5 (Video 2015) - IMDb. URL consultato il 2 agosto 2021.
  12. ^ (EN) Don't Hug Me I'm Scared 6 (TV Short 2016) - IMDb. URL consultato il 2 agosto 2021.
  13. ^ Becky & Joe — Official Don't Hug Me I'm Scared T-shirt, su Becky & Joe, 20 giugno 2016. URL consultato il 20 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2016).
  14. ^ Dazed, Becky&Joe are this week's Dazed Visionaries, su Dazed, 6 gennaio 2014. URL consultato il 19 giugno 2016.
  15. ^ Adam Boult, Don't Hug Me I'm Scared: Interview with creators Becky & Joe, su Metro News, 26 ottobre 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  16. ^ a b Don't Hug Me I'm Scared : The Series by Becky and Joe, su kickstarter.com, Kickstarter, 20 maggio 2014. URL consultato il 27 maggio 2014.
  17. ^ Nara Shin, Don't Hug Me I'm Scared + Lazy Oaf, su Cool Hunting, 18 gennaio 2016. URL consultato il 17 aprile 2016.
  18. ^ Printed Pages, s/s 2016, su magCulture, 26 aprile 2016. URL consultato il 4 maggio 2016.
  19. ^ Owen Pritchard, Don't Hug Me I'm Scared - an exclusive interview with Duck, Red Guy and Yellow Guy, su It's Nice That, 3 maggio 2016. URL consultato il 4 maggio 2016.
  20. ^ (EN) don-t-hug-me-i-m-scared-08fc1516-a01a-45c6-912f-22995f07b722, su sundance.org. URL consultato il 2 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2021).
  21. ^ (EN) DHMIS TV - Blink Industries, su Blinkink. URL consultato il 2 agosto 2021.
  22. ^ Wakey Wakey.... URL consultato il 2 agosto 2021.
  23. ^ (EN) Monday, December 3rd, 2018, 2019 SUNDANCE FILM FESTIVAL: INDIE EPISODIC, SHORTS AND SPECIAL EVENTS ANNOUNCED, su sundance.org. URL consultato il 2 agosto 2021.
  24. ^ (EN) Don't Hug Me I'm Scared - Blink Industries, su Blinkink. URL consultato il 2 agosto 2021.
  25. ^ (EN) Latest Young Audiences Content Fund production slate announced, su BFI. URL consultato il 2 agosto 2021.
  26. ^ a b Becky & Joe, su Blinkink. URL consultato il 17 aprile 2016.
  27. ^ Scott Beggs, Year In Review: The 11 Best Short Films of 2011, su Film School Rejects, 30 dicembre 2011. URL consultato il 17 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
  28. ^ (ES) Carolina Mardones, Seleccionan los 10 mejores cortometrajes de 2011, su biobiochile.cl, 3 marzo 2012. URL consultato il 17 aprile 2016.
  29. ^ Christopher Jobson, Welcome to Dismaland: A First Look at Banksy's New Art Exhibition Housed Inside a Dystopian Theme Park [Updated 8/22], su Colossal, 20 agosto 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  30. ^ Watch: Banksy Dismaland Preview & Short Film Program, su Slashfilm, 26 agosto 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  31. ^ Drew Grant, Don't Hug Me I'm Scared: This Series Will Break Your Brain and It Will Be Magic, su Observer, 3 febbraio 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  32. ^ Benjamin Hiorns, Don't Hug Me I'm Scared by Becky & Joe launches to solve world problems, su Creativepool, 16 ottobre 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  33. ^ Jan Gilbert, Directors of Short Films at Sundance London, su flicksandthecity.com, Sundance London, 1º maggio 2012. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2013).
  34. ^ Jordan Licht, When YouTube gets dark, su Nouse, 22 ottobre 2013. URL consultato il 17 aprile 2016.
  35. ^ Will McGhee, 'Don't Hug Me I'm Scared' Melds Comedy with Horror, su The Wesleyan Argus, 22 ottobre 2015. URL consultato il 17 aprile 2016.
  36. ^ About - This Is It Collective, su cargocollective.com. URL consultato il 25 giugno 2015.
  37. ^ Project Focus: Becky & Joe for Tame Impala, su YCN. URL consultato il 17 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2013).
  38. ^ FAME, su BECKY AND JOE'S ART. URL consultato il 25 giugno 2015.
  39. ^ SXSW Film 2012 Award Winners, su lostinreviews.com. URL consultato il 25 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]