Domenicane di Nostra Signora delle Grazie

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Le Domenicane di Nostra Signora delle Grazie (in francese Dominicaines de Notre-Dame de Grâce) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della congregazione risalgono al "rifugio di Sant'Anna" aperto a Parigi il 25 gennaio 1854 da Victoire-Thérèse Chupin per accogliere le ex carcerate e le giovani pericolanti o cadute. L'opera era gestita dalla Chupin e da alcune sue compagne, che divennero preso terziarie secolari domenicane e poi si avviarono a trasformare la loro comunità in una congregazione religiosa: emisero i voti nel 1866.[2]

La casa-madre fu trasferita prima a Clichy, poi a Boulogne-sur-Mer e infine, nel 1880, a Châtillon.[3]

Da una casa aperta a Londra ebbe origine la congregazione delle domenicane di San Vincenzo Ferrer; le domenicane di Chatillon furono chiamate anche in Iraq ad avviare alla cita religiosa le domenicane di Santa Caterina da Siena.[3]

La congregazione, affiliata all'ordine domenicano dal 15 marzo 1893, ricevette il pontificio decreto di lode il 22 dicembre 1931.[2]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le suore si dedicano alla rieducazione morale e alla preservazione delle giovani.[2]

La congregazione è attiva in Francia e Norvegia;[4] la sede generalizia è a Oslo.[1]

Alla fine del 2015 l'istituto contava 14 religiose in 2 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2017, p. 1513.
  2. ^ a b c Myriam Guedj, DIP, vol. III (1976), col. 903.
  3. ^ a b Myriam Guedj, DIP, vol. III (1976), col. 904.
  4. ^ Dominicaines de Notre-Dame-de-Grâce, su dominicains.fr. URL consultato il 31 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2020).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2017, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017. ISBN 978-88-209-9975-9.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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