Discussioni utente:OrbiliusMagister/el2

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dopo aver scritto
clicca qua
per avvisarmi!
Basta una firma

Visto che così gentilmente ti sei offerto volontario per dare un'occhiata al mio piccolo lavoro sulla metrica classica, se non chiedo troppo ti sarei grata che guardassi anche la propaggine che gli ho appena aggiunto, dattilo, in cui ho messo tutto quello che nessuno sa (e che nessuno vuole sapere), sui metri dattilici. Viste le sue dimensioni imbarazzanti, l'esametro, il pentametro e i metri eolici li tratto a parte, anche se di fronte a una persona che ha fatto una tesi, sull'esametro, mi sentirei alquanto inadatta al compito. Ciao!

Elenwe 21:28, Ago 3, 2005 (CEST)

Da una prima occhiata dico: MITICO, vai così che vai bene! Certo il problema della comprensibilità per i non addetti ai lavori è notevole; nel corso del lavoro io uso il seguente criterio: mi domando se le informazioni contenute in un termine tecnico possano essere riunite in un articolo nuovo, e aggiungo il wikilink. Se il termine sia più da dizionario che da enciclopedia è il primo dubbio che attanaglia, il secondo dubbio riguarda la ramificazione di nuovi articoli che si va creando man mano che si scrive di argomenti tecnici come questo: a questo punto occorre essere filosofici e dirsi com Louis Armstrong, We have all the time in the world.
P.S. Anch'io ho studiato per conto mio al liceo sui De Gubernatis-Lenchantin, che sulla questione ictus-ritmo quantitativo hanno visioni eterodosse rispetto agli altri manuali da te citati. La tua esposizione su metrica classica si muove in equilibrio su un filo sottilissimo: brava.
Ti sto preparando una discussione punto per punto sul tuo intervento al bar letterario. Dammi tempo.--εΔω | ノート 08:03, Ago 4, 2005 (CEST)
Grazie per il tuo giudizio, adesso che sono impantanata nei metri lirici ne avevo particolarmente bisogno (ma siamo sicuri che Pindaro & C. non li scrivessero a caso, i loro sistemi strofici? ;-)) e

attendo con ansia la tua disanima. Tieni conto che al momento non ho i manuali in italiano sotto mano, perché, trovandomi in terra tedesca, faccio riferimento a quelli in lingua straniera (Koster, che grazie a Dio è in francese, Korzeniewsky, Crusius e Snell, Wilamowitz e il suo Urvers ho preferito lasciarli stare). Per gli esempi che ho inserito, dal momento che sei un wikipediano più anziano di me, è necessaria anche la traslitterazione e la traduzione?

Ciao!
Elenwe 09:09, Ago 4, 2005 (CEST)

Se vuoi inserirlo tu, nessun problema: so che esiste la differenza, ma al momento non ho una definizione decente a disposizione (la memoria! Che sia l'Alzheimer?). Non sono tanto i metri eolici che mi preoccupano, quanto le infinite varianti dei metri lirici e varietà associate. Io pensavo di andare avanti un pezzo alla volta, a seconda dell'ispirazione del momento (e della mia comprensione della materia): se poi un articolo o una sezione diventa troppo lunga, si fa sempre a tempo a renderle autonome. Tu credi che sia necessario creare una voce autonoma anche per termini che hanno bisogno solo di una definizione? O negli articoli specifici posso rimandare il lettore all'articolo base perché si erudisca prima di addentrarsi nella selva dei singoli metri?

Elenwe 09:49, Ago 4, 2005 (CEST)

Ho inserito una versione (semi)definitiva della voce esametro. Dal momento che indubbiamente tu ne sai più di me dell'argomento, mi piacerebbe sapere se secondo te c'è da aggiungere anche la parte sui pathē le diaphorai e gli eidē. E quanto ai miei rapporti con S. Agostino, cerca di capire: leggere i suoi contorcimenti sintattici senza neanche la consolazione di un dizionario è una cosa che va fatta a piccole dosi, non credi? (Personalmente, fossi stata S. Monica, l'avrei strangolato quando era piccolo)

Elenwe 13:37, Ago 5, 2005 (CEST)

Cara Elenwe,
Bene bene bene, ora respiro un po' di ollievo perché finalmente esametro è non solo salvo ma anche trattato più che dignitosamente! Certo ci sarà qualcosina da limare (così a prima lettura, oltre a quanto scrivi, Callimaco come vero sistematore-caposcuola dell'esametro ellenistico; precisazioni su cesura - pausa - dieresi; poemi epici tra Esiodo e Apollonio Rodio che ci sono ma non sono studiati a scuola e minuzie varie) ma appunti si tratta di particolari: ancora complimenti, la trattazione ha uno stile coerente con gli articoli "parenti" e accontenta sia gli addetti ai lavori che i curiosi. Appena posso ci metto le mani aggiungendo un altro po' di greco. Hai sottomano la Metrica greca di Bruno Snell? sull'esametro (e sul trimetro) unisce analisi e sintesi in maniera mirabile: utilissimo per trarre spunti ulteriori.
Vabbene, per Agostino ti do ragione: le Confessiones o si prendono con calma a piccole e miratissime dosi o si leggono scorrendo periodi in blocco come degli scanner (e perdendo così buona parte del gusto). Io prima di strizzare un figlio aspetto di diventare padre a mia volta. Per me la scuola è una grande palestra per comprensione di encefalogrammi impazziti... ciao! --εΔω | ノート 15:32, Ago 5, 2005 (CEST)
P.S. Quando scrivi un nuovo messaggio in questa casella ricorda di mettere un titolo nella casella Oggetto qui sotto, così si può citare meglio nei collegamenti. se invece rispondi a un altro messaggio è sufficiente dargli un rientro con ":" prima di iniziare un nuovo paragrafo.


Le tue osservazioni mi trovano pienamente d'accordo: la storia dell'esametro è da perfezionare, non solo riguardo al V e IV secolo (anche perché i frammenti sono così pochi che non è molto agevole fare statistica sull'argomento), e all'Ellenismo (ho notato che non c'è nemmeno la voce Callimaco, sigh!), ma anche all'evoluzione dell'esametro latino, secondo la trafila Ennio> Lucrezio>Virgilio. Penso che però che la cosa potrebbe sollevare qualche problema di classificazione: ad esempio, discorrere di un verso arcaico tipo O Tite, tute, Tati, tibi tanta, tyranne, tulisti, dove si mette? Nell'evoluzione dell'esametro? Trattando dell'evoluzione della poesia latina come originale rispetto a quella greca (una simile allitterazione avrebbe fatto venire i capelli dritti al peggiore poetastro greco)? Negli scioglilingua in lingua latina? (provare a pronunciarlo per crederlo)
Snell posso andare a ripescarlo in biblioteca, adesso mi ispiravo per lo più a Koster (per la lingua) o a Korzeniewsky (per avere un confronto più recente anche se il tedesco tecnico rischia di sopraffarmi) o a Crusius per il latino. Andare veloce non è poi così difficile: procedendo per metri, lo schema che genera i metri è sempre identico e piuttosto noioso (monometro, tripodia, dimetro, pentapodia, trimetro, tetrametro, acatalettico, catalettico, ipercatalettico). L'unico problema è solo riuscire a capire se, come e quando questo numero esorbitante di metri venissero usati, e quali delle eccezioni, eccezioncine e salti mortali assortiti vale la pena di riportare e quali lasciare a coloro che sulla metrica hanno imbastito una carriera accademica. (Secondo me, scrivevano a caso, giusto per lasciare ai posteri il divertimento di interpretare qualcosa che non ha alcun senso).
Personalmente, ritengo che S. Agostino appartenga alla categoria "uomini impossibili": immensi, ma profondamente irritanti. Se fosse vivo,avrei intavolato con lui volentieri una bella ed accesa discussione... per un paio di mesi come minimo. Ah, ma sono una donna, quindi probabilmente sarei stata giudicata adatta solo a fare le pulizie, non a discutere con il grand'uomo!
Elenwe 16:26, Ago 5, 2005 (CEST)
P.S. Ho visto che negli stub figura anche lingua greca. Dal momento che la metrica comincia ad annoiarmi, come passatempo per il tempo libero, potrei lavorarci un po' sopra.
Cara Elenwe, accetta un consiglio da chi è rimasto scottato: se vuoi staccare e riattaccare in seguito, non impegolarti in altri macigni o non ne esci più e molli tutto! Per quanto Wikipedia sia un continuo moto ondoso e non ci si possa arrogare diritti di prelazione o di paternità perpetua sugli articoli non è bene lasciare lavori di ampio respiro per intraprenderne altri di ampiezza non inferiore: il caso di lingua greca ne è proprio un esempio. Credi che non abbia già visto l'articolo? Come per esametro e per cento altri articoli (vediti un po' di autori greci e latini se vuoi inorridire) se cominci a lasciare buone intenzioni a metà accumulando lavori in corso ti troverai in breve non solo annoiati ma anche scontenti. Vuoi farti una pausa? Io faccio così:
  1. o mi dedico a correggicchiare-wikificare articoli sui miei interessi "collaterali" (musica, fumetti, linguistica varia, geografia),
  2. oppure cerco un articoletto carino su en.wiki fr.wiki (o persino la.wiki) e lo traduco: stimolante ma non impegnativo, oppure
  3. gironzolo per il Wikipedia:bar o per alcuni luoghi canonici (in it.wiki ci si crea dopo un po' una specie di giro del territorio personale, sulla mia userpage trovi il mio) e sicurissimamente trovi qualcosa da fare: io per non impazzire tra Properzio e Catullo mi sto dedicando saltuariamente al wikipedia:Festival della qualità. Se poi nulla di tutto questo sfiziasse,
  4. stacco per un po' e rientro quando mi torna l'estro compositivo. Il segreto insomma sta nella sapiente combinazione di scrittura divertente e scrittura impegnata: dopotutto siamo in it.wiki per combinare interesse e divertimento, no?
Buon riposo...--εΔω | ノート 17:01, Ago 5, 2005 (CEST)
P.S. Incidentalmente il verso di Ennio è catalogato tra le Locuzioni latine, l'opus magnum di Alec, e le tue osservazioni lì troverebbero buona dimora: basta che tu chieda e qualcuno prima o poi ti risponde.


Questioni aperte[modifica wikitesto]

Mentre lavoravo, ho riflettuto anch'io su come rendere meglio fruibile e accurata l'intera materia. Sul fatto che per i metri si possa procedere a una trattazione unitaria, sono perfettamente d'accordo: per il momento, seguo la traccia principale della metrica greca e quando ne esiste l'equivalente latino, ne riferisco dell'esistenza (per il momento il pendant latino lo lascio embrionale, mi propongo una bella revisione in seguito). Quanto alle divergenze tra le due lingue penso che:

  1. un discreto numero di queste, (s caduco, abbreviamento in iato, elisione, ecc., ecc.) più che alla sezione metrica, fanno riferimento al settore prosodia, che quando sarà trattato, (ne ho una voglia...) dovrà essere nettamente bipartito (o avere una voce generale, breve, introduttiva, e due voci distinte)
  2. Le altre particolarità (metrica arcaica, saturnio, ecc...) possono essere sistemate dando un'aggiustata alla voce metrica latina, da cui poi si possono inserire i rimandi ai singoli metri. (poi, nella categoria:metrica appariranno comunque tutti assieme, e parlando del trimetro inserisco comunque un rimando a senario.

Per quanto riguarda le definizioni, come avrai visto ne ho linkate alcune, altre no. (e penso di ridurre il numero delle linkate). A me sembra di aver dato tutte le definizioni necessarie per penetrare il linguaggio esoterico della metrica nel mio piccolo glossario. Alcune voci, tipo anaclasi a mio parere non meritano che ci si dilunghi maggiormente, altre invece, sollevano troppi problemi, come ad esempio verso. Servirebbe una voce generale, di "teoria della letteratura" sull'argomento, ma al momento io non ho né le competenze né la voglia di inoltrarmi ad esempio in simili misteri (al momento mi basta conoscere la metrica italiana e quella classica, come scrivono versi i giapponesi non mi importa). Eventualmente nelle singole voci non si potrebbe inserire un rimando diretto alla sezione glossario della voce metrica classica? Qualcosa del tipo "se non siete degli iniziati della materia, consigliamo caldamente prima di dare un'occhiata alla voce generale?".

Quanto ai tuoi problemi rilevati per satira ed elegia, credo la soluzione ottimale sarebbe quella di scrivere un articolo sul genere lettario "satira" o "elegia", come si usa fare nelle storie della letterature più recenti, che ne ripercorra sinteticamente le caratteristiche e l'evoluzione storica, e poi linkarlo a una serie di articoli per letteratura. Si può sempre inserire nelle cose da fare, e con calma...

Ah, una curiosità: ad encefalogrammi impazziti di quale età ti trovi ad insegnare? Ciao!

Elenwe 19:23, Ago 5, 2005 (CEST)


Ho visto che hai risistemato la parte di metrica relativa al piede e l'hai trasferita, risistemandola che non sembra neppure più quella che avevo scritto. Ah, è proprio vero che la mano del magister si riconosce subito! :-) Adesso però mi trovo alle prese con la metrica eolica, e temo che come pronosticato l'impresa si riveli superiore alle mie forze. Soprattutto, sono perplessa riguardo alla sistemazione dei metri coriambici: anche se i libri che ho davanti al naso in questo momento sono concordi nell'affermare l'interpretazione di gliconeo, ferecrateo, (e tutta la compagnia) come metri coriambici, ricordo bene che c'è anche chi sostiene la derivazione dattilica (il vecchio "dattilo ciclico", se non ricordo male). A me sembra di capire che l'interpretazione coriambica sia quella generalmente accettata, quindi quei versi o li sistemo sotto la voce coriambo, o sotto voce metrica eolica, metri coriambici, riferendo dell'interpretazione alternativa. Tu che cosa pensi?

Elenwe 20:26, Ago 7, 2005 (CEST)

La teoria coriambica per quanto non inattaccabile è quella che più a lungo ha cercato di spiegare le bizze della metrica eolica (De gubernatis Lenchantin la tratta alla fine del suo manualetto dignitosamente; Gentili costruisce sul dimetro coriambico praticamente tutta la metrica dei versi lirici). Sotto coriambo la trafila della teoria dei metri coriambici, soto dattilo ciclico (con link a e da dattilo) la teoria dei dattili ciclici, sotto metrica eolica o simile 1) isosillabismo e base eolica -ma dovrebbero esserci già 2) brevissimo repertorio delle teorie di spiegazione con rimando a coriambo e dattilo ciclico e 3) presentazione dei principali versi (gliconeo, endecasillabi alcaico e safico, strofe varie) con rimandi agli articoli dei piedi in cui hai contemplato versi eolici (in questo caso si rivela strategico coriambo, secondo me il vero cardine del gruppo di articoli). Ricordati che la trattazione non è al di sopra delle tue forze, lo sarebbe se volessi fare tutto insieme contemporaneamente. La massima d'oro è prenditi tutto il tempo ch ti serve. Direi che il Book of Kells è un ottimo intermezzo. Se nel frattempo volessi dare una revisioncina al "mio" Lucio Orbilio Pupillo mi faresti un favore. Sappimi dire.
ciao!
--εΔω | ノート 23:24, Ago 7, 2005 (CEST)
P.S. In cerca di interwikilink ai tuoi articoli ho fatto un giretto per en.wiki per leggere i loro articoli di metrica classica. Prova a leggere en:Metrical foot o en:Dactylic Hexameter: FANNO KA××RE! Gongolo troppo quando i nostri articoli reggono il confronto con il prodotto di milioni di menti scriventi e revisionanti! Saremo solo in tre a leggerci i rispettivi articoli, ma cerchiamo di farlo al meglio... vedrai che tra un paio di mesetti verranno a tradurci.
Sì, ho notato che la qualità di en.wiki per il settore classico lascia molto a desiderare (e non solo in quello). Ma del resto ti ricordo che l'assoluta maggioranza di quelle mente pensanti e revisionanti di latino e greco non conosce neppure mezza parola, quindi il risultato non mi stupisce più di tanto. Non basta copiare dall'Enciclopedia Britannica del 1911 per scrivere un articolo decente su qualche personaggio antico, ma si spera sempre nel miglioramento... E se ci traducono, tanto meglio (quando la cosa sarà sistemata un po' meglio, ovviamente)
Elenwe 23:40, Ago 7, 2005 (CEST)

Ancora coriambi[modifica wikitesto]

Sono lieta di poter contare sulla tua revisione, soprattutto se tu volessi aggiungere qualcosa della tua sapienza sull'esametro, che potrebbe essere migliorato. Negli ultimi giorni sono andata un po' avanti con il coriambo: spero entro oggi di finire la trattazione generale, poi dovrò inserire tutti gli esempi, cosa che mi richiederà un'eternità con UNICODE. Perché non esiste un sistema veloce per scrivere in greco? Ma a parte questi lamenti estemporanei, la cosa che mi lascia più perplessa è la dimensione che la voce coriambo sta assumendo: che sia il caso di pensare ad uno smembramento? In ogni caso, intanto lo finisco, e poi si vedrà.

Ho dato un'occhiata alle tue ultime creazioni e mi sembra che siano delle voci molto buone. Forse io in alcuni casi avrei scritto un po' diversamente, ma si tratta di una questione di scrittura più che di sostanza: hai fatto davvero un bel lavoro. Un paio di osservazioni:

  • nella sezione esecuzione, io sottolineerei che questa era la prassi in età arcaica: la poesia alessandrina ha un carattere molto più libresco e non credo si abbiano molte informazioni su se, come e quando venisse performata oralmente (ma potrei anche sbagliarmi, visto che i miei ricordi non sono freschissimi)
  • credo che per la fase medioevale sarebbe opportuno inserire una nota che faccia osservare come il termine elegia cambi di significato e passi ad indicare non più un certo genere, ma un certo stile, per poi rimandare la questione a voce propria.

Spero che le mie osservazioni possano esserti utili, e aspetto le tue.

Elenwe 13:17, Ago 12, 2005 (CEST)

Su coriambo me l'aspettavo, ma non ci si può far nulla: l'articolo è tosto. Sul greco al PC continuo a provare nostalgia per il Mac e per il BetaCode (di cui trovi ampia discussione su Perseus e sul sito del TLG) con cui andavo abbastanza veloce... Sulle tue osservazioni sono molto d'accordo. Facci caso, dove hai trovato una trattazione diacronica del genere letterario dell'elegia? Ho dovuto veramente combinare un mosaico non indiferente e le tue osservazioni ne evidenziano la debolezza: provvederò.--εΔω | ノート 13:24, Ago 12, 2005 (CEST)
E' vero, fare un lavoro diacronico per genere non è l'operazione più usuale, soprattutto consultando testi di riferimento generali. Hai provato, per curiosità, a vedere che cosa viene riportato s.v. in qualche grossa enciclopedia cartacea, giusto per avere un'idea?
Quanto al coriambo, sì, è tosto, ma è tutta la metrica greca ad esserlo: anche dopo aver letto e trattato di (quasi) tutte le forme metriche possibili, la vista di un'ode pindarica continua a farmi venire il mal di mare...
Elenwe 14:03, Ago 12, 2005 (CEST)
P.S. un bel lavoro da fare, anche se non ho alcuna intenzione di occuparmene prossimamente, sarebbe quello di scrivere del passaggio dalla metrica quantitativa a quella accentuativa, con i tropi bizantini e latini (con relativi influssi della poesia allitterativa germanica). Lo segnerò nell'elenco delle cose da fare "prima o poi". ;-)


Scusa, non era mia intenzione sembrare saccente e tu non mi conosci abbastanza da sapere che quando dico "sarebbe bello fare", e lo metto nell'elenco delle cose da fare, posso intendere tra un mese, un anno, dieci anni oppure mai, e ti assicuro che quell'elenco è davvero lungo. A che punto sta il tuo mattone di latino?

Elenwe 20:52, Ago 12, 2005 (CEST)

P.S. Sei tu che stai traducendo "come scrivere un articolo di qualità?


Articolo di qualità[modifica wikitesto]

Non mi sognerei mai di rubarti il lavoro ;-)! Volevo solo osservare una cosa, da utente molto inesperta di wiki (non so se e quando è già stato detto da altri, per le voci biografiche e/o per opere specifiche. Ho notato, in it.wiki ma forse ancora di più in en.wiki, la propensione di trasformare la voce di ogni personaggio (politico, scrittore, artista, o altro) in una pura scheda biografica, come molte voci relative ad opere letterarie o simili sono poco più di un riassunto dell'opera stessa. E' vero che wiki non è il luogo per lanciarsi in interpretazioni ardite, ma una buona voce dovrebbe spiegare perché una certa persona/opera è importante, quali sono le sue linee guida, la visione del mondo o quello che è, ridimensionando il ruolo della cronistoria nell'articolo. Lo so che è più difficile da fare, ma in fondo si vuole scrivere un buon articolo, giusto? (se queste cose sono già state discusse centinaia di volte, mi scuso)

Elenwe 23:11, Ago 12, 2005 (CEST)

Giustissimo. Premessi i due standard irrinunciabili di Wikipedia (Il punto di vista neutrale - ma sarebbe meglio chiamarlo "approccio oggettivo"- e la licenza di contenuto libero) ne derivano conseguenze di non poco peso: per aggiungere qualcosa di interpretativo risultando plausibili e condivisibili occorre averne i numeri, altrimenti o si scrivono interpretazioni personali di parte, o si ricade nella copiatura di interpretazioni o materiali coperti da copyright, o si replicano con parole proprie dei penosi stereotipi stile "il pessimismo cosmico di Giacomo Leopardi". Per ovviare a tali eventualità che comunque si verificano spesso e volentieri in it.wiki ci sono le seguenti possibilità in ordine decrescente di eleganza:
  1. Si scrive un articolo di propria testa, combinando molte fonti di varia natura (elettroniche, cartacee) ecc. che obbedisca agli standard di cui sopra
  2. Si scrive (o si traduce da altra wikipedia) un articolo cercando di migliorare materiale preesistente (è il caso di salvataggi di contributi anonimi carini ma imperfetti o di traduzioni di articoli interessanti ma non perfetti)
  3. Si scrive un articolo o uno stub di testa propria mettendo il minimo indispensabile in attesa che qualche anima pia lo amplii (nota metalinguistica: meglio amplî?) traendolo dalla propria testa o dal bignamino o dall'enciclopedia universale per le famiglie del duemila
Questo avviene in base alla competenza e allo stile degli utenti di it.wiki. Ti faccio notare che anche se la matematica mi piace, mi guardo bene dal mettere le mani in argomenti che non maneggio con competenza, mentre sovrabbondano gli articoli di praticoni che infilano lacerti di autori greci o latini (memorabile il caso di chi inserì Publio Sirio e non poche sue sentenze, senza avere il minimo dubbio di quale fosse il nome più in voga). la questione è purtroppo un'altra. E' meglio avere articoli brutti da migliorare o non averli? Qui la risposta non è univoca: io sarei per la qualità sulla quantità, ma è vero che anche il numero di articoli e la presenza di almeno un'informazione di massima sono dati importanti in una enciclopedia che -ricordiamolo- è generalista. Per gli articoli di qualità esistono siti specifici (ad esempio il Wiki Classical Dictionary).
Comunque devo dire che lo stile generale di it.wiki è puntato più sulla descrizione che sull'elencazione (ne hai un saggio leggendo gli stub, o gli articoli veramente completi (ad es. William Wordsworth, un articolo da vetrina!). Vedrai che anche tu troverai l'articolo in cui profondere tutta la tua conoscenza e passione! A proposito, quale è il tuo campo di specializzazione?

Io da settembre insegnerò in una 1ª; Liceo linguistico Italiano Latino e Storia, e in una 4ª Ginnasio Latino e Greco. Quando mi laureai divenni Storico della lingua greca Ciao da εΔω | ノート 10:17, Ago 13, 2005 (CEST)

P.S. Ti prende la linguistica? Rifatti gli occhi leggendo gli articoli di questo mostro. Da tradurre.


Le tue considerazioni sono giustissime, infatti la mia era una raccomandazione per chi volesse scrivere un articolo di qualità (e quindi, verosimilmente, sprecare un po' di tempo sull'argomento). E credo che sì, sia sempre meglio un'informazione limitata, rispetto a niente. A mio avviso, anche il "pessimismo leopardiano" è meglio di un semplice nacque, visse, morì e scrisse le seguenti opere: quanto meno il navigatore alla ricerca di informazioni si imbatterebbe in questa informazione, che per quanto stereotipata sia, non è detto che sia di dominio assolutamente generale. Ed in ogni caso, sì, ho notato che it.wiki sembra meno afflitta da questo problema che non en.wiki (traducendo Elisabetta I, mi sono trovata anch'io a fare dei ritocchi, banali, ma che quanto meno rendessero più comprensibile la cronistoria di Elisabetta).
Ho visto i prodotti del mostro (anche se il link era sbagliato e ho dovuto cercare un po'): non so perché, ma sono pronta a scommettere una limitata cifra di denaro che si tratta di un normalien. Senza dubbio è davvero bravo, anche se gli interventi relativi alla Cina mi hanno fatto venire il mal di testa. Potrei tradurre qualcosa di suo... me la cavo bene con il francese (è la mia prima lingua straniera nonché quella a cui sono più affezionata).
Quanto al mio campo di studi, è la ritrattistica imperiale e il collezionismo di antichità tra cinque e settecento, ma la linguistica storica e l'indoeuropeistica sono rimasti uno dei miei hobby dopo una memorabile sessione d'esame in cui fui l'unica (unica archeologa in mezzo a una folta schiera di filologi) a strappare la lode al temuto professore di glottologia. Immagino ci voglia tanta pazienza per insegnare ai bimbi del ginnasio: quando ho dato ripetizioni ai quindicenni, ho sempre esaurito molto in fretta la mia dose di pazienza.
Elenwe 15:16, Ago 13, 2005 (CEST)


P.S., mi sa che ho trovato l'equivalente tedesco di Vincent. anche se specializzato in altri settori. Guarda i prodotti di questo simpatico individuo. http://de.wikipedia.org/wiki/Benutzer:Benowar