Discussione:Voce di petto

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Do di petto RIP[modifica wikitesto]

La voce ha subito una importante revisione. Premetto che concordo con la maggior parte delle varianti, ma forse le forbici hanno tagliato troppo e qualcosa si può ancora salvare. Vediamo insieme:

  • "dato che in tutte le opere liriche è solitamente la nota più acuta a cui è spinta la voce tenorile" - impreciso. Giusta la rimozione.
  • "anche se a volte si può arrivare anche al do diesis (re bemolle) o addirittura al fa sovracuto, nel caso dell'opera I puritani di Vincenzo Bellini" - beh non è un informazione da buttare via. Magari è da referenziare con fonti, ma buttare mi sembra troppo, sebbene c'è qualcosa che non mi torna e voglio controllare l'informazione sui "Puritani".
  • Abolita la voce Do di petto e il link a en.wiki verso Tenor C. - Perchè? Su en. wiki esistono, senza darsi fastidio en:Chest register e en:Tenor C, che si integrano e forniscono informazioni simili ma non uguali. Che ne pensi se le lasciamo vivere entrambe? Mi offro volontario per la traduzione, ma prima di perdere tempo, vorrei sentire qualche parere. --EH101{posta} 23:11, 8 set 2007 (CEST)[rispondi]
Il fa nella coda di Credeasi misera dei Puritani è un esempio notissimo di sopracuto da eseguire in falsettone. Col do di petto non ha nulla a che fare per due ragioni: è da eseguire in falsettone (nota bene: all'epoca gli acuti si eseguivano tutti in falsettone, compreso il do) e .... non è un do!
La voce Do di petto per me non ha senso, perché si tratta solo di una nota intonata con una certa tecnica. Allora potremmo fare la voce Sib di petto o Si di petto. È vero, d'altra parte, che si tratta di un piccolo mito dei melomani del Novecento che può senz'altro meritare un paragrafo nella voce "Voce di petto", ma non riesco a vederlo come un argomento indipendente. Il link verso en:Tenor C l'ho abolito perché i due argomenti non corrispondono. Concordo invece sul link a en:Chest register, anche se non mi fido mai troppo di en.wiki .... ma questo è un altro discorso! --Al Pereira 23:43, 8 set 2007 (CEST)[rispondi]
Ottima e esatta definizione. In realtà, anche il paragrafo cancellato menziona il fa sovracuto per i I puritani. Più corretto mi sembra comunque il celebre esempio de La figlia del reggimento peraltro con una registrazione storica riportata da Repubblica qui.
Bah. Per un musicista o teorico musicale, do di petto non significa assolutamente nulla ed è pieno di troppe anomalie la definizione, ma, come tu dici, per melomani con scarsa o nulla cultura musicale, la voce ha un significato mitico e, a mio avviso, è enciclopedica. All'interno della voce, poi, bisogna riportare e sviluppare le considerazioni che hai fatto per smitizzare il concetto e definirlo in modo corretto. Non concordo sia uguale al si di petto, perchè il do di cui stiamo parlando rappresenta l'estremo superiore della estensione vocale minima teorica del tenore lirico (vedi la voce en:Fach). Insomma, abbiamo riferimenti, link multimediali, immagini, riferimenti storici (il primo fu Duprez nel 1837), rettifiche da fare, concetti da esprimere, secondo me una voce ci potrebbe uscire. Nulla vieta di incorporare parte dei concetti in voce di petto, ma dilungarsi in spiegazioni e rettifiche su questo falso mito nella voce sbagliata, secondo me non è il massimo. Facciamo una cosa: provo a sviluppare qui una bozza di voce do di petto. insieme poi decidiamo se metterla in ns0 come paragrafo di voce di petto o come voce autonoma.--EH101{posta} 11:44, 9 set 2007 (CEST)[rispondi]
D'accordo sul trattare l'argomento. Io lo vedo bene come paragrafo, non come voce, mantenendo però il redirect (magari direttamente al futuro paragrafo). L'esempio de La figlia del reggimento è ottimo: infatti l'aria era un cavallo di battaglia di tenori dal Do facile come Alfredo Kraus; sarebbe solo da verificare se alla prima Mécène Marié de l'Isle non la cantò in falsetto (comunque di testa, non certo di petto.... e qui si apre un altro bel problema). Il Do comunque non è la nota più acuta che un tenore può emettere senza ricorrere al falsettone e al tempo stesso esistono grandi tenori della storia che non ci arrivavano (ad es. Giovanni David). E anche in Italia ci sono grandi operisti, come Puccini, che non l'hanno quasi mai utilizzata, assegnando la funzione di acuto tenorile alle altre note sopra il passaggio, Si, Sib e persino La. Quindi inquadrerei il fenomeno nell'ambito di una mitologia della vocalità lirica. --Al Pereira 12:15, 9 set 2007 (CEST)[rispondi]

Pavarotti e i 9 do di petto[modifica wikitesto]

Che ne pensate di implementare esempi dei do di petto rimasti nella storia? Come quei 9 do di petto di Pavarotti...? --absinthe bevimi! 00:48, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]

No, per favore.... sono i do dell'aria della Figlia del reggimento (vedi sopra). Non sono un'esclusiva di Pavarotti: li ha fatti chiunque abbia cantato quell'aria. Anzi, il riferimento andrebbe tolto anche dalla voce su Pavarotti, alla quale mi guardo bene dal mettere mano perché immagino sia travolta da bufere di POV. --Al Pereira 01:11, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]
Come non detto :D, nella voce su Pavarotti credo comunque che debba rimanere, dato che grazie a quello ha preso 17 applausi (a detta della voce, record imbattuto) e ha comunque sancito l'inizio della sua carriera. Comunque, niente paura, era solo un'idea che mi è balzata nella testa...--absinthe bevimi! 01:18, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]
Le 17 chiamate sono un record? difficile, anzi impossibile, dirlo ;-) Poi bisognerebbe precisare qual è l'opera .... insomma l'intera vicenda meriterebbe di essere verificata su qualche fonte autorevole. Mi permetto però di dire che i momenti importanti nella carriera di un artista sono altri. --Al Pereira 01:27, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]

Come promesso[modifica wikitesto]

Bozza voce/paragrafo Do di petto

Il do di petto è il do acuto posto due ottave sopra il do centrale, cantato da un tenore con voce piena, cioè diversa dal registro di falsetto, che utilizzato in modo controllato dai tenori prende il nome di falsettone [1]. La nota musicale in questione, in alcune notazioni viene descritta come Do5.

Definita da alcuni l'"assoluto apice della tecnica" [2], questa nota ha la caratteristica di essere considerata il limite superiore canonico della voce da tenore lirico [3], sebbene la definizione si può estendere al Do#5[4] e alcuni artisti sono in gradi di emettere note ancora più acute.

Il Do5 non viene raggiunto dalla estensione vocale di un cantante non allenato e viene tentato solo da alcuni tenori lirici professionisti. Infatti, non tutti i tenori, anche professionisti, sono in grado di emettere il suono con voce piena e il raggiungimento di questa capacità vocale viene considerato un dato significativamente importante [5]. La nota riveste per alcuni insegnanti di canto un traguardo così importante da far raggiungere agli allievi che, a volte, sottoponendo ad esercizio su questa nota alcuni studenti, li portano a subire lesioni alle corde vocali [6].

Questa alta valutazione del do di petto è controversa, perchè un tenore apprezzato per musicalità e valore artistico come Placido Domingo, per esempio, non è in grado di emettere il do di petto[5]. Anche Enrico Caruso, probabilmente uno dei più grandi cantanti lirici, emetteva la nota debolmente e dovette lavorare a lungo per sviluppare questa capacità[5].

Storia[modifica wikitesto]

Fino all'Ottocento, le opere liriche riservavano il canto con note così acute prevalentemente ai castrati, uomini operati durante la pubertà che riuscivano ad emettere in voce piena sia le note delle voci maschili che femminili[7]. I tenori all'epoca raramente superavano il La posto due note sotto il Do5[5], utilizzando la voce di petto e per emettere note più alte ricorrevano al già menzionato falsettone o voce di testa[4]. Per il tipo di voce, venivano relegati a ruoli decisamente poco virili, come nel caso del debole Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart, privilegiando grazia e agilità vocale[5].

Di per se, la tonalità di Do maggiore ha connotazioni musicali di chiarezza e allegria, priva come è di diesis e bemolle e con l'avvento del romanticismo, venne utilizzato maggiormente contribuendo a modificare il ruolo del tenore lirico e portandolo a ricoprire personaggi con una maggiore carica eroica, estendendo in qualche caso verso l'alto la partitura fino al Do5[5]. In occasione della esecuzione del Guglielmo Tell di Rossini nel 1831, il tenore francese Gilbert-Louis Duprez emise il Do5 per la prima volta senza ricorrere al falsetto[5], ma con una tecnica che univa alla potenza della voce di petto l'utilizzo di un meccanismo laringeo differente dal registro comune, con l'emissione di una voce definita mista o di gola. Il funzionamento degli organi vocali in questa modalità è simile a quello del grido, ma malgrado questa spiegazione fisiologica, alcuni continuano a chiamare questa emissione "di petto" [4] e il do risultante "do di petto" (tenor C in inglese). Rossini, comunque, non gradì l'esecuzione e commentò gli ricordasse "lo strillo di un cappone a cui stessero tagliando la gola"[5].

Bibliografia[modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Fussi, Fisiologia dei registri della voce cantata, su medart.pillole.com, Medart-medicina per gli artisti. URL consultato l'11-09-2007.
  2. ^ Craig Rutenberg, direttore del coro del Metropolitan Opera
  3. ^ (EN) IPA source - Tenor, su ipasource.com. URL consultato l'11-09-2007.
  4. ^ a b c Mauro Uberti, Il canto, su maurouberti.it. URL consultato l'11-09-2007.
  5. ^ a b c d e f g h (EN) Daniel J. Wakin, The Note That Makes Us Weep, su nytimes.com, The New York Times, Data pubblicazione 09-09-2007. URL consultato l'11-09-2007.
  6. ^ David L. Jones, Damaging vocal techniques, su voiceteacher.com, 2001. URL consultato l'11-09-2007.
  7. ^ Arsace, Castrati:considerazioni, su haendel.it, www.haendel.it, Data pubblicazione 11-07-2004. URL consultato l'11-09-2007.

Dove sbaglio ? Che faccio continuo ? Ci sarebbe adesso la storia del Maestro Pavarotti continuando a tradurre e elaborare il New York Times, linkare un'immagine del do5 e aggiungere il link al contributo multimediale di Repubblica. Dove mettiamo questo materiale in voce di petto ? Io propenderei per il no, la voce di petto, a mio avviso, è una voce di tecnica musicale che ha punti di contatto con quanto scritto qui sopra, ma ha una sua diversa struttura più legata alla fisiologia umana che alla storia della musica lirica (e poi il do di petto non è proprio di petto come ho scoperto con più precisione stasera leggendo il sito del professor Uberti). Fatemi sapere, mentre per intanto continuo qui. --EH101{posta} 02:30, 11 set 2007 (CEST)[rispondi]

Ma, un tenore raggiunge la nota in figura? --Moloch981 (msg) 23:34, 18 mag 2008 (CEST)[rispondi]

No, infatti. Ho già scritto a EH101. Comunque va tolta, se poi si può sostituire con quella corretta, ben venga. --Al Pereira (msg) 23:40, 18 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Giusto, come ho già risposto all'ottimo Al, mi sono basato sulla Image:Range tenor voice.png (che peraltro si ferma al la), ma adesso noto che sotto la chiave di violino c'è un 8. Mi sa che devo aggiungerlo o cambiare chiave o cambiare posto alla nota. Lasciamo perdere per un attimo la questione controversa della estensione vocale del tenore e concentriamoci sul "famigerato" do di petto. Se qualcuno ha un esempio certo di notazione (sto cercando anche io), mi offro volontario per disegnare la nota. Il problema è anche che chiave usare: penso che sia la chiave di violino la più indicata, perchè la più conosciuta, posso però anche affiancare la chiave di tenore per completezza. --EH101{posta} 19:21, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]

... come volevasi[modifica wikitesto]

Scusami Al Pereira, come ho scritto nell'oggetto, ti prego di ripristinare quanto ho scritto corredato da fonti e avviare un dibattito su quanto prevedevo avresti cancellato. Spero tu comprenda mi interessa approfondire e integrare e migliorare la voce e non "spennarla" e lasciarla in un perenne stato di stub. Le fonti le ho citate: dicono fesserie ? Sono compilate da incompetenti ? Per cortesia, dopo che ho lasciato per sei mesi il testo in visione qui sopra senza correzioni, credevo che un minimo di dibattito e di approfondimento fosse possibile prima di procedere alla cancellazione di parti senza sostituzione. Mi sono accorto che monti la guardia alle voci musicali: molto bene, però lascia crescere le piantine, falle sviluppare, se c'è qualcosa che non ti piace, correggila, integrala, migliorala, ma non procedere a default alla cancellazione del lavoro di chi vuole provare a migliorare. La nota era sbagliata ? Giusto! (l'unica cosa per la quale ho usato una fonte scadente - Wikipedia), ma che i paragrafi che riporto qui sotto siano pieni di sciocchezze e vadano cancellati a vista, non accade da nessuna parte su Wikipedia. Grazie della pazienza.

tonalità e ruoli dei tenori[modifica wikitesto]

«Di per se, la tonalità di Do maggiore ha connotazioni musicali di chiarezza e allegria, priva come è di diesis e bemolle e con l'avvento del romanticismo, venne utilizzato maggiormente contribuendo a modificare il ruolo del tenore lirico e portandolo a ricoprire personaggi con una maggiore carica eroica, estendendo in qualche caso verso l'alto la partitura fino al Do5[1]

Cancellata con la spiegazione Storia: la nota Do5 non c'entra con la tonalità del brano (ad es. i famosi Do della Figlia del reggimento sono in un brano in Fa e il Do# di A te o cara nei Puritani è su un accordo di Mi minore

Il punto è questo: Maitland Peters, chairman della Manhattan School of Music trova ci sia un legame tra la tonalità di do e un tenore che canta un do5, Al Pereira no e cancella il testo del New York Time.

Proposta di riscrittura

«Secondo Maitland Peters, chairman della Manhattan School of Music la tonalità di Do maggiore ha connotazioni musicali di chiarezza e allegria, priva come è di diesis e bemolle e con l'avvento del romanticismo, venne utilizzato maggiormente contribuendo a modificare il ruolo del tenore lirico e portandolo a ricoprire personaggi con una maggiore carica eroica, estendendo in qualche caso verso l'alto la partitura fino al Do5[1]

Ti faccio subito una domanda semplice: conosci un po' la musica? In questo caso, come pensi che si possa far coincidere una singola nota intonata da una voce con la tonalità di un brano? Voglio dire: non c'è nessuna ragione perché si tratti dell'accordo di tonica, e se lo fosse, il canto potrebbe collocarsi sulla quinta o sulla terza, nonché fuori dall'accordo, come ritardo. Francamente, non sono cose su cui perdere tempo. Conosco la tua serietà quando ti occupi di altre discipline, mettiti nei miei panni e pensa cosa faresti tu se fosse una voce di argomento militare. Quella di Maitland Peters è una vera bestialità, musicale e storiografica. --Al Pereira (msg) 21:53, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Ohhhh! Così mi piace ! A morte, ...ehm volevo dire, cancelliamo il perfido anglico. Domanda: non si può salvare proprio niente del paragrafo ? Lasciamo stare la storia della tonalità (ho però qualche dubbio su come si possa fare un'aria in do maggiore non usando i do e magari arrivando a prendere fino al do5), ma almeno il ruolo del tenore con il romanticismo: non c'è nulla di condivisibile o salvabile ? --EH101{posta} 22:06, 19 mag 2008 (CEST) (se la risposta è no, nessuna pietà: cancelliamo)[rispondi]
Per farti capire, la famosa aria del Guglielmo Tell citata nella voce è in Mi bemolle maggiore, il Do naturale è la Nona dell'accordo di Si bemolle maggiore. Poi la cabaletta è in Do maggiore ed è vero che anche lì troviamo il Do, questa volta su un rivolto dell'accordo di Do. Altro esempio: Il pirata di Bellini, l'aria finale di Gualtiero è in Do maggiore, ma il Do viene toccato solo nella cadenza del larghetto, tra l'altro sull'accordo di Fa maggiore, mentre nella cabaletta la nota più acuta è il La. In Adelson e Salvini la cabaletta del tenore è in Do e questa volta la nota più acuta il Mi sopracuto. Insomma, per fortuna i compositori si muovevano con libertà. Nessun dubbio invece sul legame tra voce di petto e Ottocento pieno. Se questo sia collegabile al romanticismo non lo so. Di sicuro, l'uso del falsettone rendeva i contorni psicologici più ideali. La voce di petto, rendendo il tenore più virile, fini soprattutto per accrescere il realismo. Basta guardarli in scena, per i tenori anche oggi il Do di petto è un'esibizione di virilità. Mentre i Do e i sopracuti raggiunti col falsettone, spesso non di salto ma fraseggiando, erano dei momenti di vertiginoso lirismo e spesso richiedevano dinamiche contenute. Tutt'altra cosa. --Al Pereira (msg) 22:54, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]

storia dell'estensione vocale dei tenori[modifica wikitesto]

«Fino all'Ottocento, le opere liriche riservavano il canto con note così acute prevalentemente ai castrati, uomini operati durante la pubertà che riuscivano ad emettere in voce piena sia le note delle voci maschili che femminili[2]. I tenori all'epoca raramente superavano il La posto due note sotto il Do5[1], utilizzando la voce di petto e per emettere note più alte ricorrevano al già menzionato falsettone o voce di testa[3]. Per il tipo di voce, venivano relegati a ruoli decisamente poco virili, come nel caso del debole Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart, privilegiando grazia e agilità vocale[1]

Cancellata con la spiegazione: - paragrafino in cui si dice che i tenori nel XVIII secolo non arrivavano al Do5 e poi invece che ci arrivavano (e infatti ci arrivavano, in flasetto, come anche nei primi decenni '800))

Il punto è questo: "in cui si dice che i tenori non arrivavano al Do5" , ma io leggo tutta un'altra cosa, molto più complessa e articolata, corredata di fonti bibliografiche. Non è il "paragrafino" a dire, ma è il critico musicale del New York Times a esporre una sua ricostruzione. Se fosse stato un utente normale a cancellare del testo togliendo informazioni alla voce, si userebbe un termine ben noto in Wikipedia. Al Pereira, io rispetto il tuo lavoro: perchè tu chiami "paragrafino" quello degli altri e lo distruggi senza pietà ? Ho chiesto la cortesia di avviare un dibattito prima di passare alle vie di fatto, perchè non è accaduto ? Perchè probabilmente sarò costretto tra altri sei mesi a fare un rollback di questa cancellazione scrivendo nell'oggetto: vedi discussione della voce ?

Proposta di riscrittura

ripristino del testo sostanzialmente giusto e circostanziato. Se si ritiene non sia chiaro, migliorarne il contenuto, ma non cancellarlo.

--EH101{posta} 20:01, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Non si può ripristinare un testo che contraddice se stesso:
«Fino all'Ottocento, le opere liriche riservavano il canto con note così acute prevalentemente ai castrati, uomini operati durante la pubertà che riuscivano ad emettere in voce piena sia le note delle voci maschili che femminili. I tenori all'epoca raramente superavano il La posto due note sotto il Do5, utilizzando la voce di petto e per emettere note più alte ricorrevano al già menzionato falsettone o voce di testa.»
Quindi si afferma che quelle note le emettevano. Quanto agli evirati, salivano ben oltre il Do. E poi perché comparare i tenori e i castrati? solo perché erano nati maschi? Gli evirati esulano totalmente dall'argomento della voce. L'unica relazione suggerita è nell'interpretazione di caratteri maschili, ma anche questa relazione (oltre a non essere pertinente all'argomento della voce, che riguarda una tecnica vocale e non il legame tra registri vocali e personaggi) è fasulla, dal momenti che gli evirati potevano interpretare personaggi femminili e le donne personaggi maschili.
Per il tipo di voce, venivano relegati a ruoli decisamente poco virili, come nel caso del debole Don Ottavio nel Don Giovanni di Mozart, privilegiando grazia e agilità vocale.
E questo può andare alla voce tenore. --Al Pereira (msg) 22:26, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Sul resto, EH101, è vero che sto montando la guardia alle voci sulla vocalità, ed è ancora più vero che ne farei volentieri a meno. Sull'equiparazione che hai suggerito tra la cancellazioni di paragrafi come questi e i vandalismi, ci sarebbe molto da riflettere, proprio perché qualunque contributore, anche un anonimo, dovrebbe poter eliminare dati totalmente errati o intrinsecamente contraddittori senza poter essere definito vandalo. È il grande problema delle fonti e della loro sopravalutazione, che non a caso ho posto con forza in parecchie discussioni e che posso sintetizzare in questi termini: avere una fonte non significa un tubo, dal momento che quella fonte può dire delle sciocchezze. Wikipedia non si regge sulle fonti, ma su contributori preparati che le sappiano vagliare. Dopodiché, quando i dati sono corretti, le fonti sono un aiuto prezioso per il lettore e un indiscutibile arricchimento delle voci. Ma questa è la fase 2. Se tu leggi che le balene sono pesci, cerchi una fonte per eliminare l'informazione? In ambito musicale, il collegamento diretto tra la nota Do alla melodia e la tonica dell'accordo di Do maggiore mi pare francamente più grossa. --Al Pereira (msg) 22:26, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Non mi hai convinto. Assolutamente. Lasciamo perdere la voce in questione (sulla cui interpretazione nutro molti dubbi, ma non posso affrontare da utente da solo una discussione con un amministratore). Le affermazioni di principio che fai qui (a carattere generale) sono a mio avviso contro i pilastri di Wikipedia: "Wikipedia non si regge sulle fonti, ma su contributori preparati che le sappiano vagliare." è una frase che non condivido per nulla, perchè introduce il concetto di di "contributore preparato": chi da la patente di preparato ? Io ? tu? il sindaco di Wikipedia ? Chi decide che una fonte non è buona? il presidente di Wikipedia ? Quando arriveremo a censurare le fonti di un certo tipo, perchè sono di un certo tipo? Quando si arriverà a mettere all'indice i testi e i giornali di una determinata lista? "...Se leggi che le balene sono pesci...." guarda che qui non stiamo parlando di leggere, stiamo commentando cancellazioni di paragrafi corredate di fonti. Se qualcuno cancella che le balene sono cetacei e c'è una fonte, non posso concordare con chi dice che questa informazione va nella voce cetacei. Cosa c'è: esiste un comitato redazionale ? E chi ne fa parte ? Gli amministratori ? Sei sicuro che sia questo il ruolo che il progetto gli assegna ? Le voci non sono come decide UNO solo di noi, ma come si formano per il contributo di tutti. Abolire informazioni corredate di fonti è vandalismo, mi dispiace. Lo è ancora di più senza uno straccio di riga in pagina di discussione come cortesemente hai fatto adesso. Ho notato che in passato hai cancellato voci, contributi perchè non wikificati, aggiunte perchè ritenute non complete: bene, a questo punto, mi fermo qui. Sono un utente e ti devo rispetto per la carica che ricopri e per il lavoro che fai. Ovviamente riconosco il tuo diritto di interpretare i regolamenti del progetto come più ritieni. Mi asterrò dal contribuire alle voci che segui per rispetto a te e alla tua opinione e per evitare discussioni ulteriori che non farebbero bene al progetto. Sono convinto che le idee alla base di Wikipedia sono più forti di te o di me e presto o tardi qualcun altro più titolato di me a reggere una discussione del genere con un amministratore si farà avanti. Per ora ti auguro buon lavoro, perchè sono comunque convinto che ciò che fai, lo fai con passione e buona volontà... e questo merita comunque apprezzamento e rispetto. Sempre ! --EH101{posta} 23:29, 19 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Mi spiace che tu la pensi così, non su di me ma sulle fonti. E ripeto la domanda, sperando questa volta in una risposta sincera: "Se leggi che le balene sono pesci", con tanto di fonte, tu cancelli o lasci? Credimi, non c'è nessuna differenza tra questa affermazione e la faccenda del Do maggiore! Per non parlare delle affermazioni veramente surreali che ho eliminato da altre voci, negli edit a cui hai fatto cenno.
"Le voci si formano con il contributo di tutti" .... coloro che sanno ciò di cui stanno scrivendo. Ci sarà qualche ragione per cui non metto lingua sulle voci di fisica o di aeronautica... E ancora, visto che sembri conoscere bene i miei contributi, ti chiedo: mi hai mai visto polemizzare sulle voci di musica con utenti come Leporello o Guido Magnano (per fare due nomi)? Credi che sia un caso se con loro ho sempre collaborato nel migliore dei modi?
Preciso anche, ma lo sai, che il ruolo di sysop qui non c'entra nulla. Stiamo parlando solo di musica.
Lasciamo stare tutto il resto: ti prego soltanto di guardare lontano e riflettere su ciò a cui potrà portare il "relativismo (e feticismo) delle fonti", a livello di contenuti delle voci, correttezza delle informazioni, possibilità di intervenire per migliorarle, nonché di disponibilità a collaborare da parte degli utenti preparati (non serve la patente, sono cose che se si aprono gli occhi si vedono). E ancora, mi sorprende questa posizione proprio da te, che tempo fa contestavi il valore delle fonti che un'utenza portava nelle voci del settore di tua competenza e che quindi sai bene la differenza abissale che corre tra fonte e fonte. Parliamoci chiaro: uno studioso che pubblica su testi specialistici, se viene su wiki e si accorge di dover passare ore per dimostrare che la testa sta sopra il collo.... gira l'angolo! o comunque riduce al minimo i suoi contributi (vedi Leporello). La domanda è: vogliamo che wiki sia un luogo che metta a disposizione, a tutti e gratis, voci buone e contenuti corretti oppure vogliamo mettere davanti a tutto una struttura eminentemente formale e burocratica? In fondo per vivere beati basta poco: non conoscere la materia, quindi non accorgersi degli errori, quindi essere contenti delle voci, e magari far perdere la pazienza a chi potrebbe rovinare l'idillio mostrando le magagne. Aggiungici qualche fonte bischera e hai l'incultura in carta bollata, con certificato di garanzia. La wiki che non voglio. --Al Pereira (msg) 00:24, 20 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Una precisazione. I contributi non wikificati a cui accennavi sostituivano in blocco voci o paragrafi preesistenti e wikificati. Credo che tu ti riferissi a questo: non ho mai cancellato voci perché non wikificate, ci mancherebbe altro! --Al Pereira (msg) 00:34, 20 mag 2008 (CEST) [rispondi]
OK. Nessun problema. A questo punto il mio caso, quattro fonti contro una (sempre la stessa), si può considerare molto più sfumato. Come ricordi la rissa fu furibonda e non ho avuto conseguenze per un pelo. L'argomento è estremamente delicato e anche davanti a evidenze (o presunte tali) un utente normale rischia molto a fare quello che tu dici. "La wiki che è" e con la quale bisogna convivere. --EH101{posta} 00:48, 20 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Certo, si rischia. Lo sappiamo. Ma sai anche come mi sono posto in casi analoghi che riguardassero altri. E nel tuo mi pare che il nodo non era il numero delle fonti (criterio che sarebbe estremamente pericoloso, vista appunto la proliferazione di testi scopiazzati, in particolare ma non solo su internet).
Ah, per capire i miei interventi, quelli che giudichi troppo drastici, guarda qui: che dovrei fare a questo punto? Al Pereira (msg) 01:01, 20 mag 2008 (CEST)[rispondi]

PRECISAZIONE: il o di petto è il do acuto posto un ottava sopra il do centrale e precisamente è chiamato do4;il do5 è invece il do sovraacuto intonato dai soprani QUINDI CORREGGO!!!

Il Do4 di Domingo e Caruso[modifica wikitesto]

Ho modificato questo punto in quanto Domingo, almeno in gioventù, era in grado di raggiungere il Do#, seppur con estrema difficolta (basti ascoltare Je Crois Entendre Encore). Anche in seguito ha interpretato ruoli che richiedevano occasionali Do4 (Duca di Mantova, Calaf, Rodolfo), ottenendoli con voce di testa/petto e non in falsetto. Quanto a Caruso, non mi sembra che il suo limite fosse il raggiungere la nota debolmente (essere in grado di ottenere un Do4 a mezzavoce sarebbe anzi una conquista da primato), ma piuttosto in modo troppo duro e aperto.

Ben fatto --Al Pereira (msg) 12:29, 22 feb 2009 (CET)[rispondi]
  1. ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore NYT
  2. ^ Arsace, Castrati:considerazioni, su haendel.it, www.haendel.it, Data pubblicazione 11-07-2004. URL consultato l'11-09-2007.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Uberti