Discussione:Vjačeslav Ivanovič Ivanov

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dai progetti tematici sottoindicati.
Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui.
Letteratura
Biografie
ncNessuna informazione sull'accuratezza dei contenuti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla scrittura. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di fonti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di immagini o altri supporti grafici. (che significa?)


L'aspetto omosessuale trascurato[modifica wikitesto]

L'aspetto omosessuale di Ivanov (che come sua moglie era bisessuale) è espunto dalla voce inglese. Eppure il suo libro Eros (1907), che trattava espressamente di amori omosesuali, costituì un grosso scandalo quando fu pubblicato. Per integrare il tema ricopio quanto ha scritto Simon Karlinsky sul tema. La citazione è letterale, non può essere ripresa senza causare un copyviol. Al limite si può chiedere il permesso alla rivista che ha pubblicato il testo, ma preferirei evitare la trafila.
La fonte è questa: http://72.14.203.104/search?q=cache:EyzOVc-sN2gJ:www.fondazionesandropenna.it/SodomaTre/304SIMONKARLINSKY.pdf+ivanov+karlinsky&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=1
Ecco il testo, da usare come fonte per trattare la cosa.:

«VJACESLAV IVANOV E LIDJA ZINOVEVA-ANNIBAL Vjaceslav Ivanov (1866-1945) descrisse i suoi genitori e la prima infanzia in un grande poema narrativo, Infanzia (ultimato nel 1918). Il padre del poeta era un radicale materialista tipico degli anni '60, mentre la madre, molto più giovane del marito, proveniva da una famiglia di preti ortodossi. Il conflitto fra i suoi interessi religiosi e la simpatia per il movimento socialista e rivoluzionario furono dominanti nella prima giovinezza di Ivanov e culminarono nel tentativo di avvelenamento all'età di 17 anni. A scuola, si innamorò del suo compagno Aleksej Dmitrevskij, il quale condivdeva l'amore di Ivanov per la letteratura classica. I due giovani divennero inseparabili e spesso si trovavano in compagnia della sorella di Aleksej Darija. Le rispettive famiglie considerarono l'intimità dei tre giovani compromettente per Darija. Ivanov fu costretto a sposarla al fine di mettere le cose in regola. Come confessò più tardi ad un biografo, la sposò perché era «pazzamente innamorato» del fratello di lei e non sapeva in quale altro modo esprimere questo amore. Page 16 In Germania, Ivanov studiò storia con il famoso Theodor Mommsen e scoprì il libro di Nietzsche La nascita della Tragedia greca. Nietzsche gli rivelò la dicotomia dei principi apollineo e dionisiaco, fondamentali per la poesia successiva di Ivanov e lo convinse che l'interesse per l'antichità classica e religiosa non era poi cosà incompatibile con la passione politica libertaria come egli era stato portato a credere. Nel 1893, a Roma, Ivanov conobbe Lidija Zinoveva-Annibal. L'incontro, Ivanov scrisse piú tardi fu «come un temporale primaverile dionisiaco, dopo il quale tutto in me si era rinnovato ed era rifiorito». Figlia di un'agiata ed aristocratica famiglia di Pietroburgo, Lidija era una ribelle nata. Testarda e sregolata, fu mandata dai genitori in un collegio femminile in Germania dove scoprà le sue tendenze lesbiche. Quando una ragazza che sedusse fu espulsa dalla scuola, mentre a lei, la seduttrice, fu consentito di rimanere grazie alla ricchezza dei suoi genitori, un forte senso di ingiustizia sociale si fece strada nella sua coscienza. Per sottrarsi alla tutela dei genitori, sposò un insegnante privato che essi avevano assunto per lei. Il matrimonio le diede una certa indipendenza economica e le permise di impegnarsi nel lavoro rivoluzionario, unendosi al partito socialista-rivoluzionario del quale il marito faceva parte. Dopo tre figli e parecchi anni di lavoro di cospirazione, la Zinoveva-Annibal giunse alla conclusione che l'ideale rivoluzionario del marito era un inganno, che lui l'aveva sposata per i suoi soldi e che inoltre manteneva delle amanti. Lo ricambiò lasciandolo, portandosi i bambini in Italia e intrattenendo contemporaneamente parecchie relazioni lesbiche. L'incontro con Ivanov in Italia sembrò una unione predestinata di due menti affini. Si liberarono l'un l'altro dei residui di dogmatismo e di puritanesimo, incoraggiarono la propria omosessualità e ognuno aiutò l'altro a diventare letterato. Ivanov scriveva versi sin dalla fanciullezza, ma fu dopo l'incontro con Zinoveva-Annibal che diventò poeta vero. Da parte sua ella scoprà dentro sé una grande quantità di capacità nuove, incluso il talento letterario. Ci vollero quasi sei anni perché riuscissero a procurarsi i rispettivi divorzi. Si sposarono nel 1899. La prima raccolta di versi di Ivanov, Le Stelle pilota (1903), su cui aveva lavorato per un certo numero di anni, fu accolta con grande entusiasmo e gli procurò un posto permanente nel triumvirato della «seconda generazione di simbolisti» formato, oltre a Ivanov da Aleksandr Blok e dal poeta e scrittore Andrej Belyj. Zinoveva-Annibal fece il suo debutto in letteratura nel 1904 con una commedia intitolata Anelli che causò una grande sensazione (non sono stato tuttavia in grado di trovare una copia di questa commedia). Nei primi anni del secolo i due scrittori si stabilirono a Pietroburgo in una casa conosciuta come La Torre. Il loro appartamento diventò un autorevole salotto letterario. Un piano della stessa caso era occupato da Michaà l Page 17 Kuzmin, non ancora poeta in quel tempo (studiava musica, sperando di diventare compositore). Zà noveva-Annibal e Ivanov erano affascinati dall'aperta omosessualità di Kuzmin. Come Ivanov scrisse nel diario nel 1906 egli vide in Kuzmin «un pioniere dell'età futura» nell'epoca in cui il riconoscimento universale del valore e della bellezza dell'arriore omosessuale avrebbe reso capace l'umanità di raggiungere un nuovo livello di umanitarismo e di ridurre la ferocia e la brutalità che aveva caratterizzato tanta storia dell'umanità . Zà noveva-Annibal ebbe relazioni omosessuali durante il suo matrimonio con Ivanov. Sotto l'influenza di Kuzmin, e con l'incoraggiamento della moglie, Ivanov si innamorò del giovane poeta Sergej Gorodetskij (piú tardi uno dei fondatori del movimento acmeista). Gorodetskij era sostanzialmente eterosessuale, sebbene dieci anni dopo pare abbia avuto una breve storia con Sergej Esenin. Questi comunque ricambiò l'infatuazione di Ivanov per un periodo piuttosto breve. La fugace e insignificante relazione venne immortalata nella piú riuscita e personale raccolta di poesia di Ivanov: Eros. Il libro piú facile e immediato di Ivanov, Eros è il resoconto di un corteggiamento gay, di seduzione, e infine di rà fiuto, scritto in parte in versi sciolti, espressi in un ritmo ipnotico, dalle brillanti sonorità e vivide immagini. Due delle poesie maggiormente ammirate e spesso incluse in antologie appartengono a questa raccolta: «Il Giardino delle Rose» e «L'Incantesimo di Bacco». L'amato appare in essi ora come il dio dell'ebrezza, ora come un circospetto fauno del bosco, e ora come un uccello rapace pericoloso che il poeta spera di addomesticare prima che questo lo uccida. Nel 1907, aiutando un contadino a curare un bimbo malato, la Zinoveva-Annibal prese la scarlattina e morà di là a pochi giorni. La sua morte fu per Ivanov una perdita immensa. Egli fece un culto della sua memoria e si dedicò alla pubblicazione dei suoi scritti postumi. La pubblicazione di Trentatré mostri e dei due volumi di racconti brevi significò per le lesbiche russe quello che per gli omosessuali era stato un L'anno prima la pubblicazione di Ali di Kuzmin (pubblicato in italiano da E/O col titolo di Vania): mostrò al pubblico dei lettori che l'amore omosessuale può essere serio, profondo, commovente. Trentatrè Mostri fu ristampato più volte sino alla rivoluzione d'Ottobre, dopo di che non fu più pubblicato.Il lungo romanzo incompiuto della Zà noveva-Annibal Fiaccole, resta inedito a tutt'oggi. Ivanov cercò di trovarsi un ruolo dopo la Rivoluzione, ma la sua poesia e la sua personalità non erano in sintonia col nuovo regime. Gli fu concesso di andare all'estero nel 1924 con la sua terza moglie che era la figlia del primo matrimonio della Zà noveva-Annibal. Ivanov scrisse alcune fra le sue piú belle poesie in Italia negli anni 30 e 40, dove visse tranquillamente insegnando letteratura russa e scrivendo il ben noto studio su Dostoevskij. Page 18 Ma non riprese i temi gay in nessuna delle poesie scritte dopo la morte della Zà noveva-Annibal. Gli ultimi mesi della vita di Ivanov furono animati dalla relazione con lo scrittore americano Thornton Wilder, che arrivò in Italia con le forze statunitensi alla fine della seconda guerra mondiale»

ATTENZIONE:karlinskij scrive in modo soggettivo e non è attendibile.

Fonte: A.Schichkin responsabile del Centro studi Ivanov a Roma