Discussione:San Donato di Ninea

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 Calabria
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Dopo la morte dell'ultima duchessa Anna Sanseverino, il titolo di San Donato venne reclamato dal suo cugino più prossimo, Mario Sanseverino di Calvera, alla discendenza del quale venne riconosciuto (insieme al diritto di portare il cognone Sanseverino) con Regio Decreto del 5 ottobre 1888. Vedi tra gli altri: "Genealogia di Ercole Sanseverino, barone di Calvera, e suoi discendenti", Napoli 1902, e "Illustrazioni dell'albero genealogico della famiglia Cianci di Leo Sanseverino", Napoli 1906. La linea di successione originata dalla concessione ex novo del titolo di San Donato a seguito dell'acquisto del feudo da parte della famiglia Ametrano-Sambiase, si estinse completamente con la morte senza figli dell'ultimo esponente, don Ladislao Sambiase Sanseverino, duca di Malvito e pr. di Bonifati,nato a Napoli il 14 febbraio 1881 e succeduto al fratello Paolo, morto il 7 feb. 1929, che non ebbe figli dalla moglie Margherita Nardi (cfr. "Libro d'oro della Nobiltà Italiana", ediz. XX, vol. XXII, 1990-1994, pag. 538)

La famiglia Campolongo ottenne, nel 1753, il titolo di barone sul feudo di San Donato. vedi: F. von Lobstein, Settecento Calabrese ed altri scritti, Napoli, 1977, Vol. II, pag. 494.--Uforobot 13:22, 15 lug 2007 (CEST)[rispondi]

- Il materiale che hai inserito, oltre che non pertinente ad una voce su un Comune, è storicamente infondato, e frutto di palese prevenzione e falsità. Risulta da parecchie fonti bibliografiche che non è vero quanto tu hai voluto conservaro nella voce e nella nota, ovvero che "nessun Sanseverino colaterale all'ultima intestataria invocò mai il privilegio di cui si parla" perchè invece è storicamente documentato che fu l'unico parente Sanseverino prossino in grado - e precisamente parente nel 4° grado di parentela agnatizia, che era compreso nel diritto di successione vigente all'epoca - a invocare il proprio diritto a succedere, ovvero Mario Sanseverino dei baroni di Calvera, parente più prossimo e in 4° grado, appunto, dell'ultima duchessa di San Donato, Annuccia Sanseverino, secondo la seguente genealogia, documentata dagli autori citati più avanti:


 Stipite comune      Marco Antonio Sanseverino 2° barone di Càlvera investito dal Principe di Bisignano 
                            con privilegio datato Cassano 7-6-1526
                            Sp. donna Vittoria Castrocucco D'Aquino
                         ___________________________________|______________________________
                        |                                                                  | 
 1° grado   Taddeo Sanseverino                                                         Ettore Sanseverino
  
                                                                                                          
 2° grado   Ercole III                                                                 Gio Geronimo Sanseverino
 3° grado        Francesco Sanseverino                                                 Gianfrancesco Sanseverino

 4° grado         Porzia Sanseverino                                                   Orazio (Ercole) Sanseverino

       sp. don Francesco Sanseverino 2° Duca di San Donato 
  
           Anna detta "Annuccia" Sanseverino 
    3° Duchessa di San Donato Policastrello e Roggiano                                    Mario Sanseverino
                                                                                                    

come riportato in "Genealogia di Ercole Sanseverino, barone di Càlvera, e suoi discendenti", Napoli 1902, e "Illustrazioni dell'albero genealogico della famiglia Cianci di Leo Sanseverino", Napoli 1906;

Inoltre lo storico A.V. Rivelli, nella sua opera "Memorie Storiche della Città di Campagna", Salerno, 1894, (rist. Forni), alle pagg. 281-283, riporta testualmente che: " vennero a fissare il loro domicilio a Campagna (omiss...) don Mario Sanseverino duca di San Donato e barone di Casaletto, figlio di Orazio Sanseverino barone della Càlvera, per avervi sposata donna Gironima Campanino dei baroni di San Giovanni de' Zoppi, figlia di Giuseppe e di Cristiana Mantenga (omissis...). Mario Sanseverino non avendo prole dalla signora Gironama Campanino, e come che aveva una figlia dalla sua prima moglie Maria Bitonte, a nome Vittoria, già unita in matrimonio con Santo di Leo di Nucara, chiamò presso di sè a Campagna i di costoro figli, tra cui Francesco di Leo Sanseverino".

E infatti il Cianci Di Leo nel suo "Illustrazioni dell'albero genealogico della famiglia Cianci di Leo Sanseverino", Napoli 1906, a pag 27 afferma che "é indubbio che Mario Sanseverino era ex familia de' baroni di Calvera, per linea discendentale e dei signori di San Donato, in linea collaterale".

E infatti lo stesso Mario Sanseverino, con atto del 17 gennaio 1759 e successivo atto del 6 aprile dello stesso anno (entrambi conservati in Archivio di Stato di Salerno, Fondo Notai, e riportati dal Cianci di Leo) del notaio Blasio Cantalupo di Campagna, cedeva il diritto di trasmissione del cognome, dei beni e dei titoli al nipote Francesco di Leo Sanseverino "con l'obbligo per se' e soi descendenti d'aggiungere il nome e la Casata Sanseverino", unico figlio della sua unica figlia femmina, Vittoria Sanseverino di Càlvera e San Donato, che sposò il barone Sante di Leo, patrizio di Nocara in Calabria, il quale Francesco di Leo Sanseverino (sp. donna Anna Colombo, nobile di Colliano) ebbe l'unica figlia Chiara di Leo Sanseverino (che sposò il barone Cav. Alfonso Pacelli, di Balvano) che ottenne il legittimo possesso di tutti i beni e i titoli paterni, tanto evvero che nei documenti dell'epoca è sempre citata come "La Signora D. Chiara di Leo Sanseverino de' Duchi di S. Donato", come si può ben vedere da questo documento, ovvero la "Fede notarile dei capitoli per il matrimonio tra "D. Chiara di Leo Sanseverino de Duchi di S. Donato" e il "Barone don Alfonso Pacelli della Terra di Balvano", del 16 aprile 1784, per Notaio Domenico Greco di Colliano (SA), in Archivio privato dei Baroni del Mercato, Busta 18 - Fondo Pacelli -Sanseverino, fasc. 8.

In virtù di tale provata e documentata discendenza dai Sanseverino baroni di Calvera e duchi di San Donato, la famiglia Cianci ottenne il diritto di aggiungere il cognome Sanseverino per Decreto Reale del 5 ottobre 1888 (come risulta dal fasc. 1308, aperto ad istanza del Cav. Nicola Cianci, presso la ex Consulta Araldica del Regno d'Italia, in Archivio Centrale dello Stato, Archivio della ex Consulta Araldica, Roma-Eur, citato in Cianci di Leo, 1906, op. cit., pag. 8).

Per tutto quanto sopra esposto, notizie tutte verificabili e riportate dagli studiosi citati nella bibliografia indicata, credo che sia corretto eliminare dalla presente voce e da quella della famiglia Sanseverino la nota in questione, che è, come si è visto, storicamente infondata.



Replica


Interpellato sull'argomento rispondo con pochi passaggi sintetici.


- Innanzitutto evito di replicare ad una discussione con un utente anonimo e soprattutto entrare nel merito di un dibattito che non interessa (e nè può interessare) gli usufruitori di Wikipedia. Prego inoltre gli amministratori di Wikipedia dall'evitare che in generale gli utenti anonimi possano portare avanti discussioni che magari possono trasformarsi in "war flame".

- Faccio notare poi che ieri come oggi (e nella successione feudale che stiamo trattado) i "gradi genealogici" si contano da un soggetto a salire, escluso lo stipite, fino all'altro soggetto.

Esempio:

"4° grado" - Stipite comune      Marco Antonio Sanseverino 2° barone di Càlvera investito dal Principe di Bisignano 
                            con privilegio datato Cassano 7-6-1526
                            Sp. donna Vittoria Castrocucco D'Aquino
                         ___________________________________|______________________________
                        |                                                                  | 
 3° grado   Taddeo Sanseverino                                                         Ettore Sanseverino 5° grado 
  
                                                                                                                            |
 2° grado   Ercole III                                                                 Gio Geronimo Sanseverino 6° grado
 1° grado        Francesco Sanseverino                                                 Gianfrancesco Sanseverino 7° grado

 SOGGETTO 1         Porzia Sanseverino                                                   Orazio (Ercole) Sanseverino 8° grado

       sp. don Francesco Sanseverino 2° Duca di San Donato 
  
           Anna detta "Annuccia" Sanseverino 
    3° Duchessa di San Donato Policastrello e Roggiano                                 SOGGETTO 2    Mario Sanseverino 9° grado


- Ne consegue che fra la Duchessa Anna Sanseverino e Mario Sanseverino ci sono ben 9° gradi genealogici. E la successione collaterale napoletana prevedeva la possibilità di succedere ENTRO il 4° grado (ad es. fra cugini primi)

- Credo (e non sono il solo) che Wikipedia non è un "muro dove scrivere qualunque cosa" ma è un importantissimo sito dove si riuniscono studiosi, esperti e semplici appassionati per collaborare ad una meritoria opera di conoscenza. Quindi i pareri, le ipotesi, sono da evitare.

- Personalmente siccome la nota storica sulla successione del feudo e del titolo dei Duchi di San Donato non era chiara ho inserito la precisazione di cui sopra. Basandoci quindi sugli atti ufficiali del Regno delle Due Sicilie, sui Cedolari (che riportavano i feudatari del Regno) e su opere citate (e che riporto in calce) la successione che se ne deduce è la seguente:

All'estinzione dei Sanseverino di San Donato il feudo non fu successo ad altro ramo collaterale. Infatti non vi fu intestato nuovo Duca nessun altro Sanseverino. Il feudo fu devoluto (ovvero tornò al sovrano, giacchè, ricordiamolo, i feudi sono patrimonio della corona ed al solo sovrano spettava il fons honorum, ovvero il diritto di riconoscere titoli feudali e nobiliari). Quindi, dichiarato titolo estinto, fu riassegnato agli Ametrano e quindi passò ai loro discendenti, come ampiamente descritto nella pagina predetta.

La successione di questo titolo è quindi quella che ci risulta ufficialmente.

Altre pretese, lecite o no, da parte di altri Sanseverino o loro discendenti non interessano e non possono interessare Wikipedia ed i suoi utenti.

Allo stesso modo ogni eventuale diritto e pretese a succedere in titoli nobiliari a questo ramo dei sanseverino non sono materia di interese del nostro ordinamento giuridico. Mancando quindi un organo che riconosca, accerti, valuti, confermi o respinga pretese e ipotesi la questione non può essere definita in forma ufficiale.

Grazie per l'attenzione.

--Giovanni Grimaldi