Discussione:Repubblica partigiana di Montefiorino

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Storia
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Caro utente anonimo, wikipedia non è un forum su cui dibattere del revisionismo storico o altro ma cerca di essere un enciclopedia in cui sono mostrati i fatti supportati da fonti, pertanto gli articoli necessariamente devono avere un carattere neutro. I fatti della repubblica di Montefiorino li conosco sui generis anche io avendo un genitore originario di quei luoghi e posso condividere la tua opinione, l'importante e' che la voce sia neutra: ne pro, ne contro. Ho voluto aggiungere la bibliografia per supportare quello che hai scritto, raccontare TUTTI i fatti sono la migliore testimonianza che possiamo dare per quel periodo. --OrsOrazio-> 08:19, 3 dic 2006 (CET)[rispondi]

Sono perfettamente d'accordo, anch'io sono originario di Montefiorino, non sono un testimone oculare (in quel periodo ero al sud militare in un reparto dell'esercito italiano collaborante con la PBS della V armata americana) ma credo di avere raccontato tutti i fatti nel modo più obiettivo, stando a ciò che ho letto e a ciò che ho sentito da persone del luogo. A causa dei miei 87 anni ho certamente equivocato sul senso da dare a Discussioni e mi scuso

                                    ennisa 20
Non ti devi scusare per niente, anzi sono io che devo farlo, sono stato frainteso in quello che volevo dire: questo spazio e' riservato proprio alle discussioni come le hai intese tu, si discute sull'argomento della voce e ognuno può dire le sue opinioni liberamente. E' uno spazio anche di dibattito acceso in certe occasioni. Pertanto quello che avevi scritto era perfettamente lecito, io parlavo delle cose da scrivere nella voce, è li che si deve cercare di avere un linguaggio neutro.Comunque congratulazioni per l'articolo, mi sembra molto ben fatto ed obiettivo, non pensavo certo di avere a che fare con una persona che ha vissuto quegli avvenimenti, ancora complimenti! Sto provando a scrivere una voce sulla strage di Monchio, penso si meriti un articolo per conto suo. P.S vedo che ti sei firmato, hai fatto bene, perché altrimenti non si capisce chi è l'autore dei vari interventi. Questo sito e' interessantissimo, però in certe cose è un po' un caos... --OrsOrazio-> 15:19, 5 dic 2006 (CET)[rispondi]

Non concordo storicamente sul fatto che la cosiddetta "Repubblica del Corniolo" possa entrare nel novero delle repubbliche partigiane né tantomeno erigersi a prima repubblica se non altro in primis perché zona totalmente sconosciuta all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia -ANPI-. Quanto alla Repubblica di Montefiorino i documenti che riporto di seguito attesterebbero quel luogo come prima Repubblica partigiana: Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.120 del 15 maggio 1970, a motivazione del riconoscimento della medaglia d’oro al Comune di Montefiorino, è riportato testualmente “Vessillifero della Resistenza tra i numerosi comuni appenninici anticipava le libertà democratiche conquistando per primo, a Repubblica partigiana, una vasta zona montana…”. Il Capo dello Stato Giovanni Leone nel suo discorso in occasione del conferimento della medaglia d’oro al Comune di Montefiorino il 19 ottobre 1972 disse “Concorriamo tutti a costruire questo Stato e guardiamo a questo primo esempio di democrazia, la Repubblica di Montefiorino, nata, dissolta e rinata e che ha accompagnato queste popolazioni fino al giorno della liberazione dell’Italia dal nemico e dall’invasore” In quello stesso giorno il Ministro Taviani (Tra i Padri costituenti, medaglia d’oro della Resistenza e tra i Capi del movimento partigiano in Liguria) a nome del Governo disse “… che le vicende che portarono alla Repubblica di Montefiorino, la prima sorta in Italia durante la lotta partigiana, costituiscono una pagina fondamentale della Resistenza”. Possiamo noi pensare che solo dopo 28 anni da quel lontano 1944 si potessero sostenere tali affermazioni, se queste fossero state inesatte? Per giunta con quasi tutti i protagonisti della Resistenza ed i Padri Costituenti ancora vivi? Pietro Calamandrei , già Docente universitario a Modena, quello che disse ““Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione ”, Sandro Pertini, Ferruccio Parri, e tanti altri che vissero e conobbero meglio di chiunque la Resistenza in Italia avrebbero fatto passare per buona questa notizia se infondata? A tante "Repubbliche" o pseudo Repubbliche partigiane cresciute più nel periodo internet che in quello bellico della seconda guerra mondiale, mancano le caratteristiche peculiari assimilabili a quelle della Repubblica di Montefiorino: dimensioni territoriali, popolazione presente e, non ultima, libere elezioni e costituzione conseguente di Amministrazioni indipendenti, dove si affermeranno l’autonomia, l’indipendenza e la libertà del potere civile. Infatti, già dalla prima seduta del nuovo Consiglio comunale del 26 giugno 1944 vengono rivendicate, anche nei confronti delle forze partigiane, le autonomie locali abrogate dalle leggi fasciste del 1921, dove si legge “ l’Avvocato Mussini richiamandosi alla legislazione vigente fino al 1921 ed ai principi democratici, esprime il concetto che l’Amministrazione comunale, in quanto rappresenta l’espressione e la volontà del popolo, deve riprendere il carattere di autarchia nel senso più lato della parola. Nell’ambito della legge, la Giunta amministrativa è libera e sovrana nelle sue decisioni dirette a soddisfare le necessità e le aspirazioni della popolazione” E certamente in quest’ultimo aspetto che vanno ricercate le motivazioni di riconoscimento ufficiale a Montefiorino di Prima Repubblica partigiana.

La Repubblica di Montefiorino occupò un territorio di milleduecento chilometri quadrati, dieci gli attuali Comuni interessati, cinquantamila i residenti ed oltre cinquemila partigiani operativi. Gli stessi tedeschi prima di sferrare il poderoso attacco ai territori della Repubblica propongono un accordo- ma otterranno un rifiuto - che prevedeva il rispetto della zona libera in cambio della libertà di circolazione sulle strade del Brennero e del Cerreto. Lo scontro che ne seguì è tuttora considerato da molti esperti come la più grande battaglia campale italiana della seconda guerra mondiale. ( e qui, per rigore storico, qualche dubbio me lo concedo in attesa di approfondimenti) 
La storia della Repubblica partigiana di Montefiorino va ben oltre a queste sintetiche righe dove, ribadisco, l'eventuale primogenitura non si limita unicamente alla data di calendario degli eventi, ma anche agli aspetti di democrazia che si ritroveranno poi nella Costituzione della Repubblica Italiana. In sostanza vanno doverosamente differenziate dal punto di vista storico le zone libere sotto controllo partigiano da quelle libere con confini ben riconoscibili.

Cordialmente Aldo Magnoni

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