Discussione:Pietro Scaglione

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Propongo di inserire il seguente paragrafo sulla carriera di Scaglione

La carriera[modifica wikitesto]

Dopo avere esordito nel 1950 come pubblico ministero, Scaglione fu implacabile nelle inchieste contro la banda Giuliano e preparo' durissime requisitorie contro gli assassini del sindacalista Salvatore Carnevale e di Placido Rizzotto. Diventato procuratore capo nel 1962, indago' sulle stragi di Ciaculli e di Viale Lazio e inquisi' Salvo Lima, Vito Ciancimino e altri politici locali e nazionali. Sulla base delle rivelazioni del pentito Tommaso Buscetta, i giudici del pool antimafia di Palermo, guidati da Nino Caponnetto e Giovanni Falcone, definirono Scaglione un "magistrato integerrimo e spietato persecutore della mafia". Calderone inseri' la sua morte nella strategia della tensione seguita al Golpe Borghese e alla scomparsa di Mauro De Mauro. Il pentito Francesco Di Carlo, invece, ricondusse l'omicidio Scaglione ai forti contrasti tra il procuratore e il questore dell'epoca (definito da Di Carlo come "amico degli amici"). - (FONTI: articoli di Mario Francese, dichiarazioni di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Piero Grasso, ordinanze del Pool Antimafia di Palermo, sententze della Corte di Appello di Genova).

Nel paragrafo Processo sulla sua morte, propongo di scrivere "Processo sulla morte di De Mauro" (per correttezza, visto che non e' in corso un processo sulla morte di Scaglione). Sempre nel paragrafo "Processo sulla sua morte" propongo (per amore della verita') di inserire il seguente testo tratto dal comunicato stampa pubblicato da molti siti e inviato dai familiari di Scaglione:

In relazione alle seguenti dichiarazioni, i familiari del procuratore Pietro Scaglione, assassinato dalla mafia il 5 maggio del 1971, hanno precisato, in una lettera aperta alla stampa, che "In sede giurisdizionale penale, é risultato chiaramente dagli atti che il Procuratore SCAGLIONE, fu magistrato “dotato di eccezionale capacità professionale e di assoluta onestà morale”, “di indiscusse doti morali e professionali”, “estraneo all'ambiente della mafia ed anzi persecutore spietato di essa” e che “tutta la rigorosa verità é emersa a positivo conforto della figura del magistrato ucciso” sia per quanto concerne la sua attività istituzionale, sia in relazione alla sua vita privata, compresi tutti i rapporti di conoscenza e di frequentazione". Nel comunicato dei familiari, inoltre era scritto che "il dott. Pietro Scaglione nel corso della sua lunga carriera, prima come Sostituto procuratore generale presso la Corte di appello di Palermo e, poi, come Procuratore capo della Repubblica della stessa città, assunse sempre “numerose e rigorose iniziative giudiziarie” a carico di Luciano Liggio e di altri appartenenti alla cosca mafiosa di Corleone, come risulta dagli atti giudiziari, nonché anche dalle univoche e concordanti dichiarazioni, rese dopo il suo omicidio, dai principali collaboratori di giustizia". Infine, i familiari del procuratore Scaglione hanno citato un articolo di Mario Francese (assassinato dalla mafia nel 1979), comparso all'indomani del delitto, dove si ricordavano le rigorose inchieste di Scaglione contro Ciancimino ed altri politici: "Pietro Scaglione in quegli anni fu convinto assertore che la mafia aveva origini politiche e che i mafiosi di maggior rilievo bisognava snidarli nelle pubbliche amministrazioni". Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.75.161.149 (discussioni · contributi) 22:52, 5 dic 2010 (CET).[rispondi]

Blocco pagina[modifica wikitesto]

Per l'inserimento di ritagli di articoli in probabile violazione di copyright e per la controversia in corso, che al momento mi pare insanabile, ho ritenuto opportuno bloccare la voce per una settimana, in attesa che gli animi si calmino e si giunga ad una revisione condivisa. --Furriadroxiu (msg) 22:09, 5 dic 2010 (CET)[rispondi]

Scusa, ma non doveva rimanere immutabile la pagina per una settimana? Invece ti segnalo che e' stata accorciata la parte su Piero Grasso ed e' stata tolta la parte "invece era vero tutto il contrario" (cioe' la smentita alle calunnie su Scaglione, che furono smentite dai pentiti, ma anche dalla sentenze irrevocabili della magistratura). Il lettore altrimenti pensa che sono vere o verosimili, invece la magistratura, con sentenze irrevocabili, ha dato ragione alla famiglia di Scaglione, condannando alcuni imputati per diffamazione.

La frase è stata tolta perché senza fonti; indicane una che dica quanto tu affermi e verrà subito reinserita --Tia solzago (dimmi) 13:30, 6 dic 2010 (CET)[rispondi]

Ma scusa perche' la frase su collusioni e insabbiamenti quali fonti ha? e comunque, la miglior prova che quelle sono calunnie e la frase "invece era vero tutto il contrario" è fondata è data dalle seguenti dichiarazioni dei familiari di Scaglione che citano sentenze del Tribunale e della Corte di Appello di Genova divenute irrevocabili con l'avallo della Cassazione. Qui non si parla di opinioni ma di sentenze irrevocabili (e indiscutibili)

"In sede giurisdizionale penale, é risultato chiaramente dagli atti che il Procuratore SCAGLIONE, fu magistrato “dotato di eccezionale capacità professionale e di assoluta onestà morale”, “di indiscusse doti morali e professionali”, “estraneo all'ambiente della mafia ed anzi persecutore spietato di essa” e che “tutta la rigorosa verità é emersa a positivo conforto della figura del magistrato ucciso” sia per quanto concerne la sua attività istituzionale, sia in relazione alla sua vita privata, compresi tutti i rapporti di conoscenza e di frequentazione, così come si legge testualmente nella motivazione della sentenza n. 319 del 1 luglio 1975 emessa dalla Corte di appello di Genova, sezione I penale passata in giudicato a seguito di conferma della Cassazione; ed ancora, nel corso della “ventennale istruzione”, relativa all’omicidio Scaglione, si è rivelata “vana” la “ricerca di motivazioni o legami di carattere privato” ed è stato accertato che il Procuratore SCAGLIONE svolse “in modo specchiato” l’attività giudiziaria (cfr. Tribunale penale di Genova, Ufficio del Giudice istruttore, sentenza 16 gennaio 1991, proc. pen. n. 2144/71 R.G. e n. 692/71 R.G.G.I).


http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/109949/riferimento-alle-notizie-apparse-sulla-stampa-ordine-dichiarazioni-rese-documentazione-acquisita-nellambito-processo-mauro-anche-sulla-figura-magistrato-pietro-scaglione-caduto-vittima-dovere-maggio-1971.htm

fonti e dubbio di coppyviol[modifica wikitesto]

Ho inserito le fonti richieste, e riformulato alcune frasi. Volevo anche cancellare la cronologia per un possibile copyviol da qui, ma ho notato che le frasi "incriminate" nel sito sono posteriori alla voce. Ma nel sito sembra una citazione tratta da La strage degli eroi. Vita e storia dei caduti nella lotta contro la mafia, del 1996. Che si fa? --Dedda71 (msg) 19:36, 6 dic 2010 (CET)[rispondi]

modifiche e correzioni[modifica wikitesto]

ho effettuato alcune correzioni di refusi su alcune parole e ho sostituito il termine "voci" con il termine "insinuazioni", perche' le sentenze irrevocabili hanno definito "insinuazioni" e "calunnie" le voci di collusioni e insabbiamenti. Inoltre ho sostituito "alcune" fonti con "molte" fonti, perche' la stragrande maggioranza degli storici e degli esperti di mafia considera quelle voci come calunnie.

Arricchimento parte con le dichiarazioni di Buscetta[modifica wikitesto]

Ho arricchito di fonti e contenuti la parte delle rivelazioni di Buscetta su Scaglione, che sono state considerate credibili dai giudici del maxiprocesso di Palermo.

Inserimento paragrafo sulla carriera giudiziaria del procuratore Scaglione[modifica wikitesto]

Tale paragrafo è basato su atti giudiziari e momenti della carriera di Scaglione. In un passaggio successivo sono state inserite le fonti in nota.

Bibliografia[modifica wikitesto]

Inserimento di alcuni importanti libri di mafia dove si parla di Scaglione. Le note dove erano citati i link di antimafia duemila sono state perfezionate per rendere cliccabili gli indirizzi web citati.

Carnevale e Scaglione[modifica wikitesto]

Nel paragrafo sulla carriera di Scaglione, aggiunta dell'avvocato Sorgi (anche lui parte civile della famiglia del sindacalista Carnevale) e inserimento della condanna degli imputati da parte della Corte di Appello di Santa Maria di Capua Vetere, dopo mille vicissitudini. E' STATO MODIFICATO IL NOME DELL'AVVOCATO TAORMINA. SI CHIAMAVA FRANCESCO NON NINO.

E' stato specificato che la relazione di minoranza era redatta dal Msi e dal celebre deputato Pisano'. Inoltre e' stato aggiunto che gli addebbiti sulla fuga di Liggio furono smentiti dal Csm e dall'autorita' di Firenze. Infine, è stato reinserita la frase su Lima e Ciancimino inquisiti da Scaglione (e' documentato dagli atti giudiziari).

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Pietro Scaglione. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 12:20, 21 ott 2017 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 3 collegamento/i esterno/i sulla pagina Pietro Scaglione. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 23:35, 1 apr 2018 (CEST)[rispondi]

Richiesta ripristino versione febbraio
RICHIESTA RIPRISTINO VERSIONE DI FEBBRAIO 2023. MODIFICHE SUCCESSIVE CONTENGONO INESATTEZZE, ERRORI, NOTIZIE SMENTITE, NOTIZIE INFONDATE.

Si chiede ufficialmente il ripristino della Versione delle 10:48 del 24 feb 2023 della voce "Pietro Scaglione" modificata senza alcuna spiegazione da utente Libro96 che ha inserito articoli smentiti dagli stessi quotidiani che li hanno pubblicati, accuse infondate, errori, inesattezze.


1) In relazione agli aggiunti articoli citati apparsi nel 1971 su L’Unità e riguardanti il procuratore Scaglione, si precisa che furono oggetto di controversia giudiziaria e che la vertenza fu composta grazie alla smentita ufficiale del quotidiano l'Unità. Infatti lo stesso quotidiano L'Unità riconobbe ufficialmente che “dalla sentenza del 1 luglio 1975 della Corte di Appello di Genova, sezione II, passata in giudicato si evince che il defunto Procuratore della Repubblica di Palermo, dott. Pietro Scaglione, svolse le sue funzioni con correttezza e imparzialità per cui i rilievi e le riserve riportate a suo tempo in merito al predetto magistrato [sul quotidiano L’Unità, ndr], non si sono rivelate veritiere e di ciò si da atto alla famiglia Scaglione ed a tutti i di lui congiunti” (cfr. L’Unità, 10 febbraio 1980, p. 4).

Secondo la costante e consolidata giurisprudenza la ripubblicazione di notizie, fatti determinati, disegni o altro, ritenuti diffamatori con sentenza penale definitiva integra nuovamente il reato di diffamazione.

2) Tutte le notizie riportate in ordine all’attività giudiziaria del procuratore Scaglione in inchieste relative a “uomini politici”, nonché al "rapporto Bevivino" e al “processo Banco di Sicilia”, sono già state oggetto di specifico accertamento da parte dell'autorità giudiziaria e sono risultate mancanti del requisito “della verità e della obiettività”, “prive di fondamento e nettamente contraddette dalle risultanze di causa” (così come si legge nella motivazione della sentenza 1 luglio 1975 n. 319 della Corte di appello di Genova, sezione I penale, passata in giudicato a seguito di conferma della Cassazione, pubblicata in Camera dei deputati, IX legislatura, Atti della Commissione parlamentare antimafia, Documenti, 1984, vol. IV, tomo 23, doc. 1132, pag. 729 ss.

3) In relazione all'aggiunta sulle amicizie, "In sede giurisdizionale è stato accertato che il dott. Pietro Scaglione, Procuratore capo della Repubblica di Palermo, svolse le funzioni giudiziarie “in modo assolutamente specchiato”, fu magistrato “dotato di eccezionale capacità professionale e di assoluta onestà morale”, “di indiscusse doti morali e professionali”, “estraneo all’ambiente della mafia ed anzi persecutore spietato di essa” e che “tutta la rigorosa verità é emersa a positivo conforto della figura del magistrato ucciso”, sia per quanto concerne la sua attività istituzionale, sia in relazione alle sue amicizie e alla sua vita privata ((così come si legge nella sentenza della Corte appello di Genova, citata sopra, al cui contenuto tutto si rinvia).

4) In merito all'aggiunta nel paragrafo influenze culturali del film di Damiani, si precisa che il regista Damiano Damiani smentì ufficialmente i riferimenti al Procuratore Pietro Scaglione nel film Confessione di un commissario al Procuratore della Repubblica. In particolare, Damiani dichiarò: «Il mio film non aveva nulla a che vedere con quel caso».Confronta https://www.donzelli.it/download/5496/c0f7d81aa83f/lettera-di-rettifica-dei-familiari-del-procuratore-scaglione.pdf

5) In merito all'aggiunta sul caso Bruno Caruso, il disegno di Bruno Caruso non è stato pubblicato il 7 maggio del 1971 ma nel 1970. E il procuratore Scaglione non era "seduto al tavolo" con i personaggi in questione. La sentenza definitiva ha ritenuto – e si ricorda che res iudicata pro veritate habetur - il disegno “Evviva la Sicilia>> del pittore Caruso intrinsecamente e oggettivamente diffamatorio per <<avere accostato>> – come si legge, tra l’altro, nella motivazione della stessa - il Procuratore <<Scaglione, estraneo all’ambiente della mafia ed anzi persecutore spietato di essa (v. deposizione Dalla Chiesa), e i personaggi mafiosi ritratti>>.

In particolare, in base alla sentenza definitiva del 1975 (vedi sopra) è diffamatorio accostare l’immagine del dott. Scaglione <<alle figure>> di altri personaggi tra i quali Luciano Liggio, Buttafuoco, il costruttore Vassallo e l’ex sindaco Ciancimino, <<nei cui confronti il defunto Procuratore [Scaglione] aveva esercitato l’azione penale per diversi delitti>>.

Secondo la costante e consolidata giurisprudenza la ripubblicazione di notizie, fatti determinati, disegni o altro, ritenuti diffamatori con sentenza penale definitiva integra nuovamente il reato di diffamazione.

6) Il quotidiano L’Ora (citato dall'utente per le critiche, ma non per gli articoli favorevoli) accolse con favore la nomina del procuratore Scaglione e scrisse quanto segue: “Il comm. dott. Pietro Scaglione, magistrato di cassazione, è stato nominato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. La notizia è stata accolta con vivo compiacimento e unanime consenso nell’ambiente giudiziario presso il quale l’alto magistrato gode di elevata considerazione. Il comm. Pietro Scaglione ha percorso quasi tutta la sua brillante e rapida carriera presso la Corte di appello di Palermo, dapprima come Pretore e,quindi, come Sostituto procuratore generale. Con tale grado sostenne l’accusa in numerosi e gravi processi intervenendo attivamente anche nella fase istruttoria: va ricordato –a proposito- l’elevato contributo che, in veste di accusatore il commendatore Scaglione dette alla istruzione del processo per l’assassinio di Salvatore Carnevale. Come si ricorderà in questo processo i responsabili furono immediatamente individuati e arrestati e, alcuni mesi or sono, sono stati condannati dalla Corte di assise di S. Maria Capua Vetere alla cui competenza il processo fu rimesso per legittimo sospetto. Promosso Magistrato di Cassazione il dott. Scaglione prestò la sua attività per qualche tempo presso la Corte Suprema in Roma. Rientrato a Palermo ha assunto la Presidenza della prima sezione della Corte di assise di appello, che ora lascia per assumere l’alto incarico al quale è stato chiamato. Al valoroso magistrato che assume la responsabilità di dirigere la Procura della Repubblica di Palermo in un momento di innegabile difficoltà, L’Ora invia i più vivi rallegramenti e cordiali auguri di buon lavoro” (in L’Ora, 18 febbraio 1962).


7)Con riferimento all'aggiunta del paragrafo dal titolo "Massimo Ciancimino", la Corte D'assise di Palermo, a pagina 730 delle motivazioni della sentenza sul caso De Mauro depositata il 7 agosto 2012 ricordò le numerose inchieste di Scaglione contro Ciancimino: "nel periodo della sua elezione a Sindaco di Palermo, sul capo di Vito CIANCIMINO pendevano tre procedimento penali, tutti e tre scaturiti da indagini dell’Ufficio retto dal procuratore SCAGLIONE, che aveva chiesto di procedere alla formale istruzione contro CIANCIMINO e i suoi presunti correi (quasi tutti personaggi noti, in quanto professionisti, funzionari comunali, assessori o membri di commissioni) per vari reati di interesse privato in atto d’ufficio, falso in atto pubblico, peculato e altri reati. E almeno uno di tali procedimenti, per favoritismi nei riguardi della ditta VASSALLO nella concessione di licenze edilizie e nell’approvazione di varianti di progetto in deroga al piano regolatore per la realizzazione di edifici nella zona di viale Lazio, gli sarà fatale sul piano politico, perché darà la stura alle violenti polemiche, culminate in una mozione presentata dal gruppo comunista all’A.R.S. per la sospensione di CIANCIMINO dalla carica di Sindaco, che lo costringeranno alla fine a rassegnare le dimissioni (cfr. doc. 647 e doc. 662 della Commissione Antimafia). Questa intransigenza dell’ufficio retto dal procuratore SCAGLIONE fu forse la migliore risposta...."

In base alle precisazioni, alle rettifiche di errori e inesattezze, alle smentite da parte delle stesse fonti, ai provvedimenti, alle sentenze irrevocabili, per tutelare la memoria di una vittima innocente della mafia si chiede il ripristino della versione della pagina sul procuratore Pietro Scaglione prima delle modifiche dell'utente Libro96, cioè il ripristino della Versione delle 10:48, 24 feb 2023 qui indicata al link

https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pietro_Scaglione&diff=prev&oldid=132201737 --2.198.236.92 (msg) 05:01, 27 mag 2023 (CEST)[rispondi]

Ti ringrazio per le precisazioni, molto utili. Tornare alla versione precedente significherebbe annullare tutto il lavoro precedente. Ti chiedo ti integrare queste informazioni che mi hai fornito con le mie cosi da avere un quadro d'insieme. Grazie --Libro96 (msg) 08:34, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Volentieri, ma la pagina è protetta, al momento non si può intervenire --2.198.232.20 (msg) 13:34, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
il mio obiettivo non era diffamare Scaglione per l'amor del cielo ma mostrare che fu oggetto di una campagna di stampa che mirava a screditarlo, questo volevo far emergere. Tutto qua. Sono aperto a qualsiasi suggerimento --Libro96 (msg) 10:20, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Ma non si può citare l'Unità che ha poi smentito in toto quegli articoli ufficialmente. Non è corretto nè per l'Unità stessa (che ammise l'errore), nè per gli eredi del procuratore Scaglione nè per la storia. --2.198.232.20 (msg) 13:33, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
infatti la soluzione corretta sarebbe quella di citare la smentita dell'unità del 1980 e la precisazione della sentenza de mauro sulla testimonianza di Ciancimino che tu mi hai fornito, così anche chi legge può avere un quadro d'insieme. Ribadisco che il mio scopo era quello di mostrare la campagna di stampa diffamatoria dell'unità, se infatti leggi quello che ho scritto riporto le testimonianze di Dalla Chiesa e del capitano Russo, anche loro vittime di mafia, che testimoniarono la buona fede di Scaglione e riporto anche brani delle audizioni del procuratore davanti la commissione parlamentare antimafia in cui il senatore Gatto lo accusò di non fare il suo dovere e lui rispose che senza prove non si poteva mandare a processo nessuno, dimostrando così la sua integrità e la sua professionalità. Questo io ho scritto, però se vogliamo precisare ancora io sono disponibile --Libro96 (msg) 16:33, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Non sarebbe una soluzione corretta perchè reitererebbe le accuse (sia pure smentendole). Infatti nel 1980 l'Unità nella nota ufficiale non riportò le accuse smentite di alcuni articoli, non ripetè le accuse smentite. Come è scritto sopra "Secondo la costante e consolidata giurisprudenza la ripubblicazione di notizie, fatti determinati, disegni o altro, ritenuti diffamatori con sentenza penale definitiva integra nuovamente il reato di diffamazione".
Dunque la soluzione corretta sarebbe tornare alla versione del 24 febbraio 2023, o quanto meno alla versione del 3 maggio alle ore 11:03 di libro96, cioè la seguente: https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Pietro_Scaglione&diff=prev&oldid=133301245 --2.198.236.65 (msg) 01:06, 31 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Ripristinando tu stesso la versione precedente di febbraio 2023, dimostreresti con i fatti che la tua volontà non era quella (e non ne dubito, ma quella sarebbe la prova concreta). --2.198.232.20 (msg) 13:39, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Riguardo alla vignetta de l'ora mi sono basato sul sito ufficiale del CSM che con documenti originali ed articoli parla della vicenda e cita appunto la sentenza 1 luglio 1975 n. 319 della Corte di appello di Genova, sezione I penale. Qui il link https://www.csm.it/web/csm-internet/per-non-dimenticare/pietro-scaglione --Libro96 (msg) 10:24, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]
Ma il disegno fu del 1 dicembre 1970 non del 7 maggio 1971. E quei virgolettati sono proprio della sentenza 1 luglio 1975. Poi non sono seduti a tavola, non è una fotografia ma un collage di figure autonome senza un collegamento fotografico, nè di una tavola o di altro. --2.198.232.20 (msg) 13:36, 30 mag 2023 (CEST)[rispondi]


Libro96 continua a stravolgere la voce Pietro Scaglione attribuendo citazioni di un libro ad un altro

1) L'utente Libro96 ha cancellato senza motivo la parte su Pasolini, asserendo che non ha mai parlato di Scaglione, ma è contraddetto da tutte le fonti (articoli, libri, studiosi di Pasolini), come ad esempio le seguenti:

https://www.cittanuove-corleone.net/2020/05/a-49-anni-dallassassinio-mafioso-del.html

https://pasolinilepaginecorsare.blogspot.com/2015/05/come-corsari-sulla-filibusta.html?m=0

https://www.culturaeculture.it/recensioni-di-libri/pasolini-ucciso-indagava-sulla-morte-di-mattei/

http://stampacritica.org/2016/05/16/pietro-scaglione-primo-magistrato-ucciso-dalla-mafia/

https://ricercatorisenzapadroni.noblogs.org/post/2015/06/07/archiviata-linchiesta-sullomicidio-di-pier-paolo-pasolini/

Altre fonti che hanno confermato sono: Famiglia Cristiana, Antimafia Duemila, Espresso, Venerdì di Repubblica, rivista Segno.


2) La deposizione di Scaglione in difesa di Mario Pendinelli e Arrigo Benedetti del Mondo è, come correttamente scritto nella precedente versione, dell'Introduzione di Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti in Steimetz, Giorgio, "Questo è Cefis"