Discussione:Medio formato

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Nella maggior parte delle altre lingue, la voce parla genericamente del formato medio, comprendenndo in questo principalmente la pellicola. Non so se sia più corretto come è ad esempio in inglese o com'è nella versione in italiano. --  Il Passeggero - amo sentirvi 13:37, 15 dic 2014 (CET)[rispondi]

Alla domanda posta da [@ IlPasseggero] ormai quasi 4 anni fa non è seguita nessuna risposta. Rispolvero il tema: io sono favorevole ad organizzare le voci chiamandole "Medio formato", "Grande formato" e "Pieno formato". All'interno di queste poi metterei le sezioni relative alla pellicola e al digitale. E nel caso fossero troppo corpose (ma dubito) scorporerei le sezioni in nuove pagine. Altre proposte ? Tiro dentro la discussione un po' di persone ... vogliate scusarmi [@ Fcarbonara, Lependu, Massimo Telò, Pierpao] --Sanghino Scrivimi 23:53, 13 set 2018 (CEST)[rispondi]
Praticamente Sangh, dimmi se ho capito bene: nelle tre "categorie" ci faresti entrare anche le analogiche e le digitali? sarebbe una ulteriore novità che a mio avviso (senti anche gli altri) arricchisce il progetto. Probabilmente mettere anche tra parentesi la specifica del linguaggio più usato dai fotografi (quando esiste), come p.e. : Pieno Formato (o Full Frame), sarebbe più completo. --Fcarbonara (msg) 08:05, 14 set 2018 (CEST)[rispondi]
ma ci sono le fonti per stabilire cosa e cosa?--Pierpao.lo (listening) 08:35, 14 set 2018 (CEST)[rispondi]
Utente:IlPasseggero pingo l'interessato :) --Pierpao.lo (listening) 08:35, 14 set 2018 (CEST)[rispondi]
[@ Fcarbonara] Si esattamente, l'idea sarebbe quella: tre voci, una per ogni formato e ogni voce con sezioni dedicate all'analogico e al digitale. Se poi queste sezioni diventassero corpose possiamo pensare di farle diventare voci a loro volta con rimando a quella principale. Per la terminologia pienamente d'accordo con te e non solo, io farei anche dei redirect con i termini inglesi che rimandano alla voce con il titolo in italiano. [@ Pierpao] Per le fonti non dovrebbero esserci problemi, posso (possiamo) però intanto iniziare una raccolta. Questo è quanto. Aspettiamo anche il parere degli altri. --Sanghino Scrivimi 00:23, 15 set 2018 (CEST)[rispondi]
allora concordo--Pierpao.lo (listening) 06:46, 15 set 2018 (CEST)[rispondi]

Vorrei riassumere Brevemente le mie conoscenze in merito, prima sui formati analogici, poi sui digitali.- Il piu' piccolo formato di camera disponibile usava l'otto millimetri cinematografico, che in caricatori equipaggiava le fotocamere Minox fino al modello C. La Minox era la macchina delle "spie" e di chiunque volesse avere un'apparecchio a portata di mano senza dare nell'occhio. La pellicola cinematografica 16 mm equipaggiava macchine simili alla Minox, solo un pò più grandi e sicuramente meno costose, come la Minolta 16. Del formato 35 mm è inutile aggiungere molto, forse qualcosa bisogna dire del mezzo formato 18x24 mm che veniva utilizzato principalmente dall'Olympus Pen molto in uso negli anni 70. Il mezzo formato raddoppiava il numero di fotogrammi per rullo e permetteva di utilizzare obiettivi del formato intero che sul mezzo formato raddoppiavano quasi il fattore di ingrandimento.La pellicola 127 era un rullo con altezza 40 mm molto in uso negli apparecchi richiudibili ad obbiettivo fisso e telemetro. Il rullo 127 era anche utilizzato dalla Rollei baby (1957-1968), la sorella minore della mitica Rolleiflex che sfornava 16 fotogrammi 4x4 cm.Il 4X4 era anche utile perchè le diapositive di quel formato potevano essere proiettate nei normali proiettori 35mm. Il 120 (da 12 pose 6x6 cm) ed il 220 (da 24 pose 6x6 cm) equipaggiavano le macchine fotografiche di medio formato 4,5x6 come la Mamiya 645, 6x6 o come la già citata rolleiflex o la reflex Hasselblad, di formato 6x7 come l'Asahi Pentax o la Mamiya rb67 e altre fotocamere più rare di formato 6x8 o 6x9. esistono anche dei magazzini porta rulli che permettono di utilizzare la pellicola 120 nei banchi ottici di formato superiore come il super Rollex Linhof. Le pellicole a lastra utilizzate dai banchi ottici o dalle macchine "da campagna tipo Graflex iniziano dal formato 6x9 cm non molto usato, poi il formato 9x12 cm o 4x5 pollici, il formato 13x18 cm o 5x7 pollici, per finire con il formato 20x25 cm o 8x10 pollici.Formati superiori come il 30x40 o 11x14 pollici venivano usati solo per scopi scientifici.Il digitale è molto più semplice e la dimensione del sensore riprende il mezzo formato 35 mm o il formato intero, i due formati sono tuttora in uso presso le principali marche, il mezzo formato per le macchine più economiche e la fotografia sportiva, il formato pieno per quelle più costose e la fotografia commerciale- Il medio formato digitale che permette immagini fino ai 200 milioni di pixels si basa su un sensore molto vicino al vecchio 4,5x6 cm e permette una buona integrazione con i magazzini analogici.I dorsi di medio formato 4,5x6 si possono utilizzare anche sulle macchine a banco ottico, con le dovute limitazioni. Dorsi di formato superiore come il Sinar sono poco usati per la necessità di lavorare solo a luce continua e con lunghe esposizione. Si possono quindi utilizzare solo per paesaggi, still life o riproduzioni d'arte. Utente:Luca Capuozzo