Discussione:Jazz modale

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Ho aggiunto qualche dettaglio tecnico e riferimento al Ron Miller, sulle tecniche modali, ho aggiunto, ampliato e specificato quanto già scritto...--Cristiano Ragone 01:05, 17 gen 2006 (CET)

Andrebbe reso più omogeneo, con qualche errore grammaticale in meno (maiuscole) e uniformato agli standard wiki. Inoltre non ho capito se Russel ha teorizzato sul modale prima o dopo i dischi di Davis e Coltrane. In sostanza prima farei una carrellata storica e poi entrerei nel dettaglio tecnico. Ah! Metterei anche una "Discografia essenziale". Ciao --Amarvudol 16:19, 17 gen 2006 (CET)

Ho dato una sistemata. Mi pare che questa voce e Modo musicale insieme a Scala modale vadano coordinati meglio. --L'uomo in ammollo 16:34, 17 gen 2006 (CET)

Modi "chiari" e "scuri"?

Chiedo lumi sulla gradazione cromatica dal chiaro allo scuro assegnata ai vari modi. Scritta così, dando per scontato che sia una denominazione totalmente condivisa quasi dimentico la soggettività delle percezioni sinestetiche in musica. Da fan di Olivier Messiaen ed estimatore di Alexander Scriabin il dato mi interessa non poco, ma per come è stato scritto suona terribilmente POV. Ignoranza mia, lo ammetto tranquillamente, ma un minimo di riferimento bibliografico del dato mi permette di andare a cercarne la fonte. Ripeto che l'argomento mi interessa, non intendo certo fare il capzioso con esperti della materia. - εΔω 00:13, 2 feb 2006 (CET)

P.S. Recentemente ho letto il capitolo della Biografia di Alfred Einstein su Mozart in cui si fa un "tour delle tonalità delle opere mozartiane" con notazioni consimili: ne sono rimasto confermato nella delicatezza dell'argomento.

Il riferimento è citato sotto in bibliografia (R.Miller, "Modal jazz compositions..), è un libro teorico che stavo studiando...ciao--Cristiano Ragone 23:04, 2 feb 2006 (CET)

modifica alla voce "Principi"

Secondo me è errato dire che le note suonate non sono in relazione ad una "tonica": esse sono in relazione alla tonica della scala modale usata in corrispondenza dell'accordo su cui si sta suonando. E' invece verissimo che non sono in relazione ad alcuna "tonalità". Avendo studiato basso elettrico jazz per 4 anni, ritengo di poter dire per esperienza sul campo che i brani modali vengono suonati su una sequenza di toniche (anche se non vincolate da criteri tonali, ma da criteri come il gusto del'autore del brano o relazioni di condivisione di note tra le scale modali usate successivamente). Ed è importante notare che gli "spartiti" di brani come "So What" di Miles Davis e "Time Remembered" e "Very Early" di Bill Evans riportano l'armonia (cioè la sequenza di accordi) su cui si improvvisa, nel solito modo: una sequenza di sigle di accordi (cioè TONICA dell'accordo e sua qualità). In certi brani la sequenza degli accordi sembra talvolta buttata a caso (semplice opinione) e non ha sicuramente alcuna relazione tonale, ma esiste una sequenza di TONICHE di accordi/scale, ed è su quella che si improvvisa. Credo che si dovrebbe apportare una modifica che metta ciò in evidenza. --Andsalomoni, Andrea Salomoni 15:52, lun 10 ago 2009 (chiedo scusa, ma sono agli inizi qui, e non so ancora formalizzare correttamente gli interventi...)

Nelle due righe iniziali, segnalerei anche il disco di Miles Davis "Kind of Blue" come pietra miliare discografica del jazz modale. --Andsalomoni 13:18, mar 11 ago 2009

Ho aggiunto la citazione di "Kind of Blue", ed ho cambiato "tonalità" con "regole dell'armonia tonale"; alla frase "associa ad ogni accordo diferenti scale modali" ho aggiunto "ciascuna con una sua tonica"; ho tolto "senza che i suoni siano in evidente relazione con una tonica", lasciando il significato per cui i suoni non sono in relazione con una "tonalità". --Andsalomoni 13:42, mar 11 ago 2009

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Cordiali saluti, Lsjbot (msg) 23:06, 19 mar 2015 (CET)