Discussione:Giulio Cesare Vanini

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Vorrei sgnalare due errori notevoli, fuori di discusione, nella "vita": 1- Giulio Cesare è il vero nome del Vanini, e non si è mai chiamato Lucilio 2- Non è l'inquizione che lo raggiunge a Tolosa nel 1618 (l'Inquisizione non può operare giuridicamente in Francia a quest'epoca). Sarà processato dal parlamento di Tolosa, quindi è un tribunale civile che lo condemnara a morte per ateismo e blasfemia (come del resto si dice giustamente, più giù nella cronologia).

Probabilmente sono io che non ho capito nulla, ma perché c'è tutta quella cronologia e ci sono le voci collegate come sottopagine quando c'è anche questo file in commons che dice esattamente le stesse cose?? in pdf --pil56 22:08, 15 giu 2006 (CEST)[rispondi]

L'autore voleva fare la voce su wiki e inizialmente chiese se poteva semplicemente caricare il file PDF. Poi invece ha copia-incollato il contenuto del file qui. Abbiamo cercato di sistemare il tutto, ma l'autore non ha mai confermato la sua "donazione". L'autore del testo è "Francesco de Paola", l'utente che lo ha inserito "Francdepa". L'utente ha anche creato la voce sull'autore, linkandola insistentemente dalla voce ... non so se mi spiego ... Ho creato le sottopagine giusto per allegerire la voce stessa, che sennò rimaneva un elenco interminabile ed illegibile di riferimenti. Forse si potrebbero mettere su wikisource. Cat 23:17, 15 giu 2006 (CEST)[rispondi]

La voce Giulio Cesare Vanini è zeppa di errori. Andrebbe in gran parte riscritta. Mi sono limitato a aggiungere- per completezza - alcune indicazioni bibliografiche.


Sintesi enciclopedica[modifica wikitesto]

Questa voce sembra avere più un taglio da pubblicazione specialistica che da voce enciclopedica: così è troppo dettagliata e fa perdere di vista le cose essenziali. Andrebbe sintetizata. --MM (msg) 04:56, 14 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Beh, in realtà solo la Biografia è molto dettagliata (e più lunga rispetto alle altre sezioni della stessa voce), ma non mi pare sia il caso di tagliarne dei pezzi o di sintetizzarla: speriamo piuttosto siano ampliate maggiormente le altre parti della voce. Nel complesso, non si tratta infatti di una voce particolarmente lunga: ce ne sono molte assai più ampie e dettagliate. Ognuno può poi agevolmente anadare a cogliere "le cose essenziali" (le altre sezioni, ripeto, meriterebbero semmai maggior dettaglio e per alcuni... la biografia è essenziale). Microsoikos 09:59, 14 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Osservazioni sulle tre voci dedicate al Vanini[modifica wikitesto]

Trovo sconcertante la proliferazione di voci sul Vanini: due sotto il nome Lucilio ed una sotto quello di Giulio Cesare. Com’è noto si tratta dello stesso filosofo (Taurisano 1585 – Tolosa 1619), il cui nome di battesimo era Giulio Cesare. Il nome Lucilio non è altro che la forma francesizzata dello pseudonimo, Pomponio Usciglio, che il Vanini dovette adottare a Tolosa per tenersi al riparo da eventuali provvedimenti del potere politico-religioso. Capisco che Wikipedia è una libera enciclopedia, ma credo che occorra un minimo di controllo scientifico sulle cose che vengono pubblicate. Mi limito ad esporre le mie osservazioni sui tre articoli citati.

Voce Lucilio Vanini in lingua tedesca. La voce è una sintesi del lavoro di Wilhelm David Fuhrmann, Leben und Schicksale, Geist, Character und Meynungen des Lucilio Vanini eines angeblichen Atheisten im Siebzehnten Jahrhundert, Leipzig, bey Johann Gottfried Grassé, 1800, pubblicato ben 207 anni or sono. Ovviamente l’autore ignora tutti gli ulteriori sviluppi della ricerca storiografica e fa solo un fugace accenno alla posizione hegeliana espressa nelle Vorlesungen über die Geschichte der Philosophie. Erronea risulta la datazione del rogo vaniniano, fissato il 19, anziché il 9 febbraio 1619, allorché il Vanini aveva 34 e non 33 anni. Discutibili – perché non dimostrabili – sono gli influssi del Cesalpino, del Telesio e persino del Bruno, sul pensiero vaniniano; altrettanto discutibile l’attribuzione al Taurisanese di propensioni di tipo panteistico. Confuse appaiono le notizie sulla formazione del filosofo, che non studiò a Roma, si addottorò in giurisprudenza a Napoli e non a Padova, ove presumibilmente seguì qualche corso di teologia. La prigionia-martirio londinese durò non 9, ma 49 giorni, come chiaramente si evince dall’Amphitheatrum (pp. 117-118 dell’editio princeps). Infine va detto che nel processo vaniniano l’Inquisizione non ebbe parte alcuna e che la condanna del De admirandis da pare della Sorbona non fa il minimo accenno ad un eventuale rogo del testo.

Voce Lucilio Vanini in lingua inglese. Trattasi di una riproduzione della voce pubblicata nell’Encyclopaedia Britannica, edizione undecima, del 1910-11. Meglio sarebbe stato riprodurre la voce compilata nella nona edizione del 1890, perché più estesa e per certi versi più corretta. In ogni caso non si capisce perché un’enciclopedia come Wikipedia debba riprodurre le voci di un’altra enciclopedia come la Britannica. Le voci enciclopediche non hanno mai fatto testo sul piano scientifico. È noto che i dizionari enciclopedici – salvo rare eccezioni - si riproducono per ‘partenogenesi’ e spesso perpetuano una serie di notizie errate, di sviste e di disinformazioni. Ciò è particolarmente vero per il caso del Vanini, la cui biografia è stata variamente tormentata a partire dal Moreri fino alla Fedele, passando per Brockhaus, Zeidler, Iselin, le Biographies del Michaud, Hoefer, Naigeon, Nicéron, la grande Encyclopédie del D’Alembert e del Diderot, Chaufepié, Sonzogno, Brocardo, Pompa, Tumminelli, Quillet, Vallardi, le numerose Larousse, Motta, Hoepli, Garzanti, la Espasa Calpe, e via dicendo (l’elenco potrebbe essere lunghissimo). Per ovvie ragioni la voce è superata. Oltre alle osservazioni fatte a proposito della formazione romana e padovana del Vanini, va rilevato che l’articolista si contraddice facendo passare l’Amphitheatrum – sulla scorta della interpretazione del Cousin - come un testo incline al panteismo e tuttavia di matrice sufficientemente ortodossa. Erronea la data dell’arresto del Vanini, che cadde non nel novembre 1618, ma il 2 agosto dello stesso anno.

Voce Giulio Cesare Vanini in lingua italiana. Trattasi di una voce – più che eccessivamente lunga - unilaterale, esorbitante di dettagli inessenziali, contraddittoria in punti chiave della vicenda biografica e del profilo filosofico-culturale del Salentino. Non mancano qua e là ingenuità, affermazioni gratuite e approssimazioni sul piano più propriamente storico. Talvolta la stessa forma italiana appare stentata o - per lo meno - non del tutto felice. Nel complesso non ha il taglio di una voce enciclopedica. Scopertamente di parte appaiono gli allegati con l’invito a consultare documenti, quasi sempre mal datati, senza indicare – fatta eccezione per il solo Namer - le fonti bibliografiche da cui essi provengono e senza precisare che parte di essi non presenta alcun riferimento alla biografia vaniniana. Ma soprattutto c’è da chiedersi: che senso ha riportare in una voce enciclopedica un mero e nudo elenco di documenti, spesso registrati in duplice o triplice versione, senza distinguere tra gli originali autografi e le copie minute ovviamente meno attendibili? Non diverso è il caso dell’allegato su Vanini e l’Inquisizione di Roma, ove non si citano le fonti archivistiche, ormai edite, del Santo Uffizio e della Congregazione dell’Indice e si elencano documenti scoperti e pubblicati da autori puntualmente non menzionati. Per quanto concerne la biografia i rilievi da fare sono numerosissimi, ma mi soffermerò – sia pure in forma scheletrica - su pochi dati più o meno importanti.

Da Fare[modifica wikitesto]

  • 1- Da nessuna documentazione si evince che Giovan Battista Vanini (che proveniva da Tresana ed aveva messo radici a Taurisano) si fosse ‘trasferito’ o fosse ‘rientrato’ con la sua famiglia a Napoli, o che fosse deceduto nella capitale partenopea. Del censimento del 1596 ci è pervenuto solo un nudo alphabetum, ove sono elencati esclusivamente i capifamiglia, senza alcun accenno ai componenti dei cosiddetti ‘fuochi’. Perciò da esso non si può dedurre – se non con copiosa fantasia - che Beatrice, moglie di Giovan Battista, e i figli Alessandro e Giulio Cesare si fossero ‘trasferiti’ a Napoli.
✔ Fatto Cat 14:34, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]
  • 2- Il giuramento per la laurea, conseguita il primo giugno 1606, davanti al Collegio dei Dottori legisti viene scambiato per attestazione relativa ad un improbabile, oltre che fantomatico, ‘esame per essere iscritto nell’Almo Collegio’.
✔ Fatto Cat 14:36, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]
  • 3- Nessuna documentazione conforta l’ipotesi che il Vanini sia entrato nel 1608 nel chiostro carmelitano di Padova. Al contrario la lettera dell’ambasciatore inglese a Venezia, Dudley Carleton, datata 7 [ma 17], febbraio 1611 [ma 1612], fa risalire l’episodio a nove anni prima, ovvero al 1603. Poiché la fonte del Carleton è lo stesso Vanini, non vi sono ragioni sufficienti per dubitare della veridicità della versione fornita.
✔ Fatto Cat 14:39, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]
  • 4- Non vi sono evidenze archivistiche convalidanti l’ipotesi di un Vanini sarpiano e prossimo alle posizioni filoriformate del partito dei ‘giovani’. Al contrario in nessun luogo il Sarpi fa cenno al Vanini, neppure nelle lettere ai protestanti, ove pure egli fa uso di maggiore libertà di parola. L’ipotesi di possibili contatti con il frate servita fu formulata dal compianto Antonio Corsano, ma, com’è noto, non ha trovato significative conferme né nella documentazione veneta, né nella produzione sarpiana. Essa, anzi, appare sostanzialmente smentita dalle ricerche più recenti. D’altro canto l’autore della voce resta imbrigliato in una insuperabile contraddizione, allorché interpreta l’Amphitheatrum in chiave di pura ortodossia, perché delle due l’una: o il Vanini fu un filoriformato o fu un cattolico convinto. Tertium non datur.
Nella voce viene solo detto che "entra in contatto". La formulazione mi sembra abbastanza neutrale e non indica necessariamente una forte influenza o vicinanza. Cat 15:02, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]
  • 5- È del tutto arbitrario ritenere che il Vanini abbia predicato in San Marco e per giunta in funzione anticattolica (si noti ancora una volta la contraddizione sulle posizioni ideologico-religiose del filosofo). Com’è noto, la basilica dogale era sottoposta ad un rigido controllo da parte dei vertici del potere politico veneto. Se il Vanini avesse predicato in San Marco non avrebbe riscosso i positivi apprezzamenti del Nunzio Apostolico di Francia, il cardinale Roberto Ubaldini, né avrebbe avuto bisogno di fuggire in Inghilterra, perché sarebbe stato protetto dalla Serenissima Repubblica, come era accaduto per i teologi dell’Interdetto. In realtà l’ipotesi della predicazione in San Marco nasce da un travisamento dell’Albery, il quale tra l’altro attribuisce al Salentino il ruolo del tutto marginale del lettore e non del predicatore. D’altronde l’Albery ci informa sulla sua fonte e ci dice di aver assunto notizie da William Baker, segretario del Canterbury, e, per ciò, indirettamente dallo stesso Abbot, il quale a sua volta dipendeva da quanto gli aveva riferito il Carleton, che si era limitato a dire, nella già citata lettera del febbraio 1612, che il frate carmelitano aveva predicato in Venezia in occasione della quaresima del 1611.
✔ Fatto Cat 15:02, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

6- La lettera di Gregorio Spinola a Giovanni Maria Ginocchio (e non Genocchi), confratello che condivise con il Vanini la drammatica avventura inglese, non può essere datata giugno 1612, poiché contiene chiare allusioni agli accordi che i due transfughi avevano stabilito con il Santo Uffizio per il rientro nel mondo cattolico. Essa perciò non può essere anteriore al maggio 1613.

✔ Fatto Cat 15:05, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

7- Scrive l’articolista che il Vanini, dopo la fuga del Ginocchio, fu ‘rinchiuso in una delle celle sistemate nelle torri dell’ingresso principale del palazzo di Lambeth’. In realtà da fonti spagnole sappiamo che egli fu trasferito nella Carzel publica, ovvero nella Gatehouse, che, com’è noto, era adiacente all’Abbazia di Westminster.

✔ Fatto Cat 15:07, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

8- L’articolista si perde in una serie di lungaggini inessenziali sulla fuga in Inghilterra (senza peraltro riuscire a datarla), sull’epitalamio del Ginocchio (interpretato in funzione anticattolica, pur dopo aver esplicitamente dichiarato che i due transfughi erano rimasti fedeli al mondo cattolico e dopo aver surrettiziamente fatto credere che essi avessero da svolgere sul suolo britannico una missione segreta in funzione contro-riformistica), sulla fuga da Londra (anch’essa mal datata), sulle possibili connivenze con il filosarpiano, e notoriamente anticattolico, ambasciatore veneto a Londra, Antonio Foscarini (ciò che stride con la supposta missione segreta controriformistica). Ma, a quanto sembra, le simpatie filofoscariniane del Salentino dovrebbero essere intese come infatuazione passeggera, poiché l’autore della voce fa ridiventare il Vanini a Parigi un fervente cattolico compilatore di una Apologia pro Concilio Tridentino, la quale – come si evince dalla documentazione vaticana - non sembra convincere l’Ubaldini della sincerità del suo zelo religioso.

Mancano indicazioni sufficientemente esatte per intervenire sulla voce. Non mi sento all'altezza di decidere cosa sia inessenziale e cosa no e quali datazioni sarebbero da corregger in cosa e in base a quali fonti. Cat 15:21, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

9- Si dice con molta leggerezza che nel ‘processo della Repubblica Veneta contro l’ambasciatore Foscarini’ vennero ‘alla luce tutti i dettagli e le complicità della fuga di Vanini da Londra”. Tuttavia, com’è noto, il processo contro il Foscarini fu imbastito sulla base della pesantissima accusa di spionaggio. Tra i numerosissimi capi di accusa ve n’era anche uno che riguardava non l’assurda imputazione di aver favorito la fuga dei due transfughi, ma quella di esser venuto meno alle prerogative di ambasciatore per aver consentito ad Abbot di sottoporre ad interrogatorio il personale dell’ambasciata. Si trattava cioè di una questione giuridica che andava ad aggravare il capo d’accusa principale.

✔ Fatto Cat 15:25, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

10- L’ipotesi secondo cui il Vanini si associò al Marino nel viaggio da Torino a Lione e a Parigi è smentita non solo dalla successione cronologica degli eventi (diversi furono i tempi dei loro soggiorni lionesi, diversi i tempi del loro arrivo a Parigi), ma anche dalla lettera che il poeta napoletano scrisse ad Arrigo Falconio. In essa il Marino non fa cenno ad alcun compagno di viaggio nella pur dettagliata descrizione della ‘breve odissea’ che lo condusse in Francia.

✔ Fatto Cat 15:29, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

11- Evito di entrare nel merito della presunta ricostruzione dell’ambiente culturale parigino in cui vede la luce il De admirandis, perché le affermazioni dell’autore sono troppo generiche e gratuite per non essere riconosciute immediatamente come tali. A titolo di esempio: non si capisce cosa si voglia dire alludendo a ‘certi ambienti della nobiltà, popolati di giovani spiriti che mal sopportano alcune vecchie regole e lezioni (?) dell’establishment (?)’. Ciò che è rilevante è che l’autore ricade nella solita contraddizione poiché si vede costretto a far riassumere al Vanini il volto dell’eretico. Ma anche questa assunzione non è fatta con coerenza, sicché se da un lato si riproducono meccanicamente tesi sostenute da altri studiosi, ovviamente non citati, che fanno del De admirandis un manifesto degli esprits forts, dall’altro si nega ad esso qualsivoglia originalità e pericolosità, tanto che la stessa Sorbona non avrebbe mai pronunciato una condanna né ‘del suo contenuto, né del suo autore’. In realtà la portata del decreto della Sorbona viene volutamente sottovalutata, poiché in ogni caso costituì un divieto alla circolazione del De admirandis e – quasi certamente - contribuì ad allertare i vertici del Santo Uffizio. Ad ogni modo è davvero singolare che l’articolista affermi che non ci furono provvedimenti di qualsiasi natura contro il Vanini. Innanzi tutto va detto che la condanna espressa dal vicario episcopale di Tolosa, Jean de Rudèle, fu sottoscritta anche dall’inquisitore Claude Billy; in secondo luogo va tenuto presente che la sentenza più grave fu quella pronunciata dalla Congregazione dell’Indice il 3 luglio 1620, con la quale il De admirandis fu condannato con la formula del donec corrigatur (in forza di essa il Sotomaior poté, nel suo indice edito nel 1640, collocare il Vanini nella prima classe degli autori proibiti).

✔ Fatto, per quanto possibile. Cat 15:40, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

12- Non mi soffermo sui discutibili soggiorni vaniniani a Redon e ‘in alcune’ imprecisate ‘città della Guyenne’, poiché si tratta di fantasiose e romanzesche ricostruzioni del Baudouin, facilmente smontabili. E trascuro di intervenire anche sulle generiche e imprecise ricostruzioni dell’ambiente tolosano, confessando tuttavia di non riuscire a capire – anche volendo cogliere fior da fiore da un italiano ingarbugliato – cosa voglia dire l’articolista – e sulla base di quale segreta documentazione – allorché reputa la morte del Vanini «assurda e immeritata, perché il pensatore non è colpevole del delitto contestatogli in tribunale, ma rimane vittima di una vita spericolata vissuta senza i necessari supporti politici ai suoi comportamenti, tanto lontani dai canoni culturali del tempo». Insomma non era colpevole perché cattolico? e se fu fervente cattolico, come poteva essere vittima di una vita spericolata? E poi cosa si intende per vita spericolata? Lontana dai canoni etici? Ma allora anche lontano da quelli dell’etica cattolica? Insomma il serpente si mangia la coda.

Difficile, vedi anche punto 8. Cat 19:01, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

13- Secondo l’autore della voce l’identità del Vanini, condannato nei panni dell’oscuro Pomponio Usciglio, venne alla luce solo a distanza di un anno dal rogo, nel 1620. La questione è troppo complessa per poter essere chiarita in forma schematica e telegrafica. Mi limito ad osservare che subito dopo l’esecuzione – rispettivamente nel maggio e nel giugno 1619 - furono pubblicati due anonimi che facevano esplicitamente il nome del Vanini e che nello stesso 1619 comparvero le Histoires memorables del Rosset, che, con la quinta Histoire, divulgava con poche modifiche il secondo dei due citati canards.

✔ Fatto, per quanto possibile. "Pomponio Usciglio" era lo pseudonimo del misterioso? Cat 19:01, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

14- La sezione relativa alla dottrina è da respingere in blocco, poiché è evidentemente privo di consistenza scientifica il tentativo di fare del Vanini un filosofo ‘non propriamente ateo’, ‘libertino’, ‘ortodosso’ e ‘panteista’.

✔ Fatto Cat 19:04, 20 feb 2007 (CET)[rispondi]

15- Quanto alla bibliografia, me ne attribuisco in toto la paternità, poiché l’ho personalmente sostituita alla precedente che era eccessivamente scarna. E tuttavia ritengo che anch’essa, nella sua forma attuale, risulti sovrabbondante per una voce enciclopedica. Francesco Paolo Raimondi--87.20.253.199 18:25, 3 gen 2007 (CET)[rispondi]

Iniziamo a fare chiarezza---------------------------------------------- Salva la possibilità di entrare eventualmente nel merito delle tue ultime contestazioni (numerate da 1 a 15), vorrei chiarire subito e preliminarmente che non esiste una proliferazione di voci sul Vanini: Lucilio Vanini non è altro che una semplice redirect alla presente (ed unica) voce di it.wikipedia; le altre (quella tedesca, quella inglese ecc. non c'entrano nulla con Wikipedia Italia). Precisato, pertanto, che siamo sulla pagina di discussione di questa voce (e non di altre), chiunque può proporre modifiche di tipo abrogativo, integrativo, sostitutivo del testo di una voce, purché si tratti di modifiche pertinenti e corrette. Vediamo se sulle questioni da te sollevate (e che pure io, appena avrò tempo, valuterò con attenzione) esistono opinioni e commenti da parte della Comunità, e poi si vedrà eventualmente il da farsi. Microsoikos 23:16, 3 gen 2007 (CET)[rispondi]

Caro Francesco Paolo Raimondi,

L'autore originale della voce su Vanini è Francesco de Paola (le cui opere citi nella tua vita di Vanini sul sito di Taurisano), registrato su it:wiki sotto il nome utente di utente:Francdepa. Il testo originale da lui inserito si trova qui (pdf). Forse sarebbe il caso di sottoporgli direttamente le tue critiche e di collaborare sulla stesura della voce. Saremmo grati per qualunque contributo atto a migliorare, correggere e ampliare la voce sul Vanini. Visto l'esteso review qui sopra e le tue pubblicazioni sul argomento, ti invito a registrati su wikipedia e lavorare sulla voce, possibilmente fornendo fonti e argomenti come hai fatto qui sopra. Cordiali saluti, Cat 22:39, 7 gen 2007 (CET)[rispondi]

Anche il prof. Raimondi è registrato come utente di WP: Raimondi Francesco Paolo, per quanto si sia limitato a scrivere, non loggato, la bibliografia, riportando soprattutto suoi testi e a intervenire in questa discussione. --Werther 23:34, 8 gen 2007 (CET)[rispondi]

In un mio precedente intervento avevo sostanzialmente modificato la biografia che originariamente corredava la voce. Poiché essa è stata drasticamente tagliata da mano ignota in modo far sembrare che cito prevalentemeente miei testi, declino ogni responsabilità sulla sua attuale sistemazione. Spero che agli argomenti documentati si risponda con argomenti altrettanto documentati (e soprattutto che non venga mai meno la correttezza). Cordiali saluti. Francesco Paolo Raimondi

Puntualizzazione[modifica wikitesto]

Mia è la mano che ha tagliato la bibliografia (non tanto la biografia: da essa ho tolto solo un passo riguardante il Genocchi, o Ginocchio che sia, che mi sembra inessenziale nella biografia del Vanini). Dalla bibliografia, oltre a sistemare la grafia, ho eliminato testi dell'Ottocento, due testi in polacco e uno in russo, aderendo all'invito dello stesso Raimondi (vedi punto 15 del suo intervento del 3 gennaio scorso) il quale la definiva sovrabbondante, e non già per far risaltare le sue pubblicazioni (e perché mai?).

In generale, poi, stante la sua competenza, ogni intervento sulla voce da parte del Raimondi non può che essere il benvenuto. Cordialmente --Werther 11:28, 11 gen 2007 (CET)[rispondi]

Domanda su copyright[modifica wikitesto]

Una parte del testo, che parla sulla morte, è identica a quanto è presente in http://www.culturabarocca.com/abczeta/vanini.htm

No so se cultura barocca abbia copiato il testo di qua, o il testo di questa parte della voce sia stato copiato da cultura barocca. Domando questo nel caso sia necessario qualche intervento.--Tenan (msg) 09:48, 25 nov 2011 (CET)[rispondi]


G.C.Vanini bruciato vivo o morto ?

La biografia di Giulio Cesare Vanini (vedi Wikipedia versione francese) dice che è stato strangolato e in seguito bruciato (presuppongo morto), quando invece la versione italiana dice che è stato bruciato vivo ! Domanda : quale delle due versioni deve essere considerata storicamente vera ?--213.214.34.137 (msg) 22:13, 6 lug 2013 (CEST) -alessandro pendesini[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Giulio Cesare Vanini. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:21, 7 ott 2019 (CEST)[rispondi]