Discussione:Gianni De Luca

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Biografare il commissario Spada ?

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Egregi Signori, da grande estimatore del compianto Gianni de Luca e dei Suoi lavori propongo di dedicare una voce autonoma al commissario Spada. Che ne pensate ? Distinti saluti, Alessandro Crisafulli--147.163.48.155 (msg) 16:05, 16 dic 2008 (CET)[rispondi]

Fatto, con undici anni di ritardo.--Idraulico (msg) 15:56, 13 giu 2019 (CEST)[rispondi]

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Senza fonte/RO

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Sposto qui paragrafo senza fonti che sembra una RO, in attesa che qualcuno ne trovi le fonti:

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nel 1949-1950 pubblicò varie storie a fumetti di genere avventuroso/storico (''I naufraghi del Mc. Person'', ''Prora vichinga'', ''L'impero del sole'', ''La sfinge nera'' e ''Il tempio delle genti''), {{cn|nell'ambito delle quali dimostra una forte capacità di immedesimarsi nelle trame e d'interpretare i personaggi con una decisa caratterizzazione personale}}. {{cn|Il suo segno e la forma si fanno sempre più elaborati e si allontana sempre più l'influenza di disegnatori quali Hal Foster e Alex Raymond.}} Nel 1951 pubblicò ''Gli ultimi della Terra'', {{cn|una storia futuribile disegnata con una inconsueta stilizzazione formale, mette in evidenza la capacità del disegnatore di cambiare registro a seconda del soggetto delle varie storie - sempre su testi altrui - che deve disegnare: una sorta di cifra stilistica plurima, che l'autore ha la capacità di gestire a ragion veduta attraverso scelte tecniche finalizzate a voluti risultati espressivi: la tecnica, quindi, al servizio dell'espressività, fine ultimo dell'artista.}} Seguirà nel 1952 ''Il cantico dell'arco'' su testi ancora di Forina, {{cn|nell'ambito della quale de Luca si cala di nuovo in uno scenario storico usando un disegno più classico. Lo stesso disegno di stampo realistico appare nella storia successiva,}} ''Le braccia di pietra'' su testi di Belloni (''Il Vittorioso'', 1952-53): {{cn|in questa storia ambientata nella Roma degli anni cinquanta, de Luca continua la sua sperimentazione grafica, con uno stile limpido e fortemente espressivo nell'uso del segno e documentaristico nella scenografia.}}

Nel 1953 iniziò una lunga collaborazione con il settimanale ''[[Il Giornalino]]'' sul quale esordì con la storia, ''La leggenda della montagna'', {{cn|grandi tavole a colori piatti, mai più riproposte agli appassionati di fumetti, nelle quali il suo disegno si avvale di una tecnica elaboratissima basata sui chiaroscuri con risultati di realismo quasi fotografico}}; seguirono molte altre storie per ''Il Giornalino'' e per ''Il Vittorioso''; su quest'ultimo nel 1957 pubblicò ''Giallo alla 14ª strada'' su testi di [[Mario Basari]] dove, {{cn|in questo caso, de Luca, calato nella contemporaneità e nel genere poliziesco, si avvale di un disegno che richiama alla mente certe stilizzazioni formali di disegnatori americani coevi, specialmente nella caratterizzazione espressiva dei volti di molti personaggi}} e, nel 1958 la storia a fumetti in 27 puntate di [[Lino Monchieri]] ''Ragazzi di Ungheria'' ambientato nel 1944: {{cn|lo stile si avvale dell'uso del pennino per tratteggiare contorni schizzati e del pennello con effetti espressionistici. Un esempio oggettivo di cifra stilistica plurima, specialmente se confrontato con gli stilemi messi in atto nell'illustrare altri racconti o copertine, prima per Il Vittorioso (ad esempio quella del nº26 del 1963 e del nº11 dell'anno successivo) e per Il Giornalino (esempio il nº41 del 1960 e nº15 del 1968). Per Ragazzi di Ungheria non si può non pensare al Gott mit uns del pittore Renato Guttuso, serie di disegni in bianco e nero e a colori prodotti nel 1944.}} Alla fine degli anni cinquanta realizzò, sempre per ''il'' ''Giornalino'' la serie ''La più grande storia mai raccontata'', una serie di racconti a strisce tratti dalla [[Bibbia]], e, durante gli anni sessanta, ''I dodici in cammino'', una storia della [[chiesa cattolica]]; la serie venne raccolta in volume nel 1969 e, nelle successive ristampe, vennero aggiunte storie sugli avvenimenti degli anni settanta sempre disegnate da de Luca per il volume stesso. Su testi di Basari poi disegnò nel 1960 il western ''[[Larry Yuma]]'' e il giallo ''Non fumare la dinamite'', {{cn|ambientata a Londra e dintorni che permette a Gianni de Luca di ironizzare sul genere, caricaturando personaggi dall'aspetto molto britannico. Tutto questo a dimostrazione della grande capacità dell'artista di entrare nelle atmosfere delle storie che disegna e di coglierne peculiarità sia ambientali che fortemente espressive da un punto di vista antropologico.}}

Dopo alcuni anni dedicati all'illustrazione, nel 1967 riprese a disegnare fumetti con ''L'ultima Atlantide'', pubblicata sul ''Giornalino'' che venne poi ristampata in bianco e nero su ''Comics'' nel 1974; la storia risaliva al 6 marzo 1957, come si vede riportato in calce nella prima tavola mentre dalla quarta tavola in poi vennero firmate con il numero 64 a indicarne l'anno di realizzazione.{{cn|}}

Nel [[1969]] pubblicò ''Bob Jason'', serie di genere [[western]] seguita poi dal [[poliziesco]] con il [[Eugenio Spada|commissario Spada]], scritto da [[Gianluigi Gonano|Gian Luigi Gonano]] che aveva conosciuta grazie a Gino Tomaselli, redattore della testata e modello per la prima versione del personaggio, {{cn|nonché ispiratore della serie}}; la serie riscosse molto successo e venne ritenuta molto innovativa vincendo, nel 1971, il premio Yellow Kid. {{cn|Inoltre la rivista che lo pubblicava era un giornale rivolto ai ragazzi e ai giovani, a quel tempo distribuito soprattutto nelle parrocchie e questo dà l'idea di quanto coraggiosa potesse essere la proposta; poi, a differenza di molti altri fumetti dell'epoca, era assolutamente aderente alla realtà violenta di tutti i giorni, in particolare a quella di Milano.}} La serie venne realizzata fino al [[1982]] .{{cn|con, da un lato Gonano con testi e storie assolutamente attuali (indagini classiche, criminalità organizzata, sette sataniche, terroristi, assassini, sono solo alcuni dei temi trattati) e con soventi alleggerimenti (grazie al sapiente utilizzo del figlio di Spada, Mario, ed all'inserimento di gag e trovate comiche utili a spezzare la tensione), dall'altro i personaggi asciutti e al contempo nervosi di de Luca, dettagliati ed espressivi}}

{{cn|Così, mentre oltreoceano il fumetto era uscito dalla rivoluzione cinematografica dello Spirit eisneriano, in Italia Gianni de Luca proponeva tavole con vignette orizzontali, sagome appena abbozzate per dare l'idea del movimento e, sempre per lo stesso motivo, personaggi presenti più volte nella stessa vignetta, quasi come se non si accontentassero dell'angusto spazio offerto dalla griglia classica. Questa idea, abbastanza ardita ma al tempo stesso apprezzata, viene portata ai massimi livelli quando viene proposto all'artista calabrese di realizzare una versione a fumetti di tre grandi opere shakespeariane: Amleto, La tempesta e Romeo e Giulietta.}}

Nel [[1975]] interrompe l'impegno con la serie del ''Commissario Spada'' per realizzare, insieme a [[Raoul Traverso]], alcune trasposizioni a fumetti di opere di Shakespeare, ''Amleto'', ''La tempesta'' e ''Romeo e Giulietta''. {{cn|In esse de Luca mette in pratica quanto teorizzato da Guido Buzzelli, secondo il quale il fumetto altro non è se non teatro. E ritenendo, de Luca, che proprio il teatro sia comunque il mezzo espressivo più adatto per queste opere, decide di far muovere i personaggi all'interno di un vero e proprio fondale teatrale. Cadono, così, le suddivisioni in vignette e, su un unico sfondo che prende l'intera lunghezza di ben due pagine, sono i personaggi a muoversi e ripetersi anziché le vignette. Capolavoro tecnico ed espressivo, il ciclo vede il suo culmine proprio nel dramma dei due innamorati di Verona, resi così fedeli e al tempo stesso attuali anche grazie al tratto di Gianni de Luca.}} Per la [[Editoriale Dardo|Dardo]] pubblica nel [[1978]] la storia ''Nessuna risposta'', su testi di [[Franco Fattori]].

Idraulico (msg) 15:59, 13 giu 2019 (CEST)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 02:34, 13 gen 2020 (CET)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 04:19, 12 mar 2020 (CET)[rispondi]

Modifica del nome

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Buongiorno,

volevo segnalare che da poco la figlia di Gianni De Luca ha pubblicato un sito su suo padre.

Nella home page del sito (esattamente qui: https://www.giannideluca.net/#nato ) viene riferito che il nome all'anagrafe di Gianni De Luca era in realtà "Fortunato". Volevo quindi modificare nella sezione biografica di Wikipedia la scritta "Gianni De Luca" con la scritta "Fortunato De Luca detto Gianni", magari mettendo una nota che riporta al sito.

Cosa ne pensate? E quale può essere il modo migliore per farlo?

Grazie. --Filament63 (msg) 23:03, 13 dic 2023 (CET)[rispondi]

Ho fatto la modifica. Spero che vada bene. Se ci sono problemi, segnalatemeli. --Filament63 (msg) 15:43, 14 dic 2023 (CET)[rispondi]