Discussione:Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci

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Migliorie alla voce[modifica wikitesto]

Ciao [@ DEBoredom], ho effettuato lo spostamento; per aprire una discussione basta scrivere nella pagina di discussione, che è questa. Oppure se vuoi chiedere pareri o informazioni puoi anche rivolgerti al Progetto:Arte, in questa pagina. Buon lavoro! --Carlomartini86(Dlin-Dlon) 13:10, 1 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Ciao [@ carlomartini86], grazie mille! Vedrò di inserire al più presto i nuovi contenuti, nel frattempo continuerò ad informarmi sul progetto Arte e GLAM. Buona giornata. --DEBoredom (msg) 13:26, 1 ago 2015 (CEST)[rispondi]
Ok, l'importante è che siano contenuti enciclopedici (cioè storico-culturali) e non informazioni istituzionali e/o turistiche: per quelle c'è già il sito ufficiale. E ricordati che devi citare le fonti (terze e autorevoli) da cui trai le info, con note ed eventualmente bibliografia. Ciao! --Carlomartini86(Dlin-Dlon) 13:35, 1 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Presentazione[modifica wikitesto]

Ciao a tutti, vorrei migliorare la pagina dell'istituzione per cui lavoro, il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci. Inserirò di seguito i miei contributi, sperando che vengano integrati, commentati, wikipizzati e, se scorretti, cancellati. Ogni critica è ben accetta, così come il coinvolgimento di utenti esperti ed utenti coinvolti nel progetto GLAM. --DEBoredom (msg) 14:12, 1 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Proposta intro[modifica wikitesto]

Il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato è la prima istituzione italiana con una sede costruita ex novo per presentare, collezionare, documentare e promuovere gli sviluppi delle ricerche artistiche più avanzate. Il Centro, a cui è riconosciuta la funzione pubblica di Coordinamento del sistema regionale dell’arte contemporanea (Fonte: Bollettino ufficiale della Regione Toscana - N°45 - 12.11.2014 _ http://www.regione.toscana.it/bancadati/BURT/Contenuto.xml?id=2652), si trova attualmente in fase di ampliamento, con il progetto ad anello commissionato all’architetto olandese Maurice Nio che potenzia l’edificio progettato negli anni Ottanta dall’architetto fiorentino Italo Gamberini. --DEBoredom (msg) 12:28, 2 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Proposta paragrafo Storia[modifica wikitesto]

Sorto per volontà del Cavaliere del lavoro Enrico Pecci e donato alla città in memoria di suo figlio Luigi, scomparso prematuramente, il Centro Pecci è stato realizzato con il contributo del Comune di Prato, di varie aziende, imprenditori e privati cittadini, su progetto originale dell’architetto Italo Gamberini, esponente di spicco del movimento razionalista toscano. La struttura originaria, inaugurata il 25 giugno 1988 sul modello polifunzionale del Centre Georges Pompidou di Parigi, comprende lo spazio espositivo, il CID/Centro di Informazione e Documentazione sulle Arti visive con la biblioteca specializzata sull'arte e sull'architettura contemporanea, il Dipartimento Educazione, inaugurato alla fine degli anni Ottanta con la didattica sperimentale di Bruno Munari, la Sezione Eventi dedicata nei primi quindici anni ad attività musicali, video e performative nell'auditorium e nell'anfiteatro, a cui si aggiungono le proposte editoriali, i programmi di incontri e approfondimenti culturali. Fin dall'inizio l'attività museale si è rivolta alla costituzione e all'incremento di una raccolta permanente che rappresentasse la traccia duratura di ciò che era proposto al Centro Pecci in occasione di mostre temporanee, incentrate prevalentemente sugli sviluppi artistici italiani e internazionali, partendo dall'attualità per arrivare a comprendere, a ritroso, ricerche artistiche della seconda metà del Nocevento. Il ricco patrimonio raccolto ha stimolato, a partire dagli anni Duemila, un’attenta riflessione sulla centralità della collezione e su attività fondamentali come la catalogazione e la conservazione, affiancate stabilmente all’organizzazione e presentazione di mostre temporanee. L’adeguamento degli spazi tecnici al piano interrato e il potenziamento dello spazio espositivo dedicato alla collezione sono gli sviluppi naturali del processo di rifunzionalizzazione avviato in particolare fra il 2005 e il 2011 sotto la presidenza di Valdemaro Beccaglia, che ha indotto la direzione del Centro Pecci a prevedere l'ampliamento dell’edificio di Gamberini e la famiglia Pecci a proporne concretamente la realizzazione, commissionando il nuovo progetto all'architetto Maurice Nio. --DEBoredom (msg) 12:28, 2 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Proposta paragrafo Edificio[modifica wikitesto]

Si compone oggi di due parti: l’edificio progettato negli anni Ottanta dall’architetto Italo Gamberini e la nuova struttura firmata dallo studio Maurice Nio / NIO architecten di Rotterdam, che abbraccia quella di Gamberini e ne raddoppia la superficie espositiva. Il progetto d’ampliamento è stato pensato per potenziare e intensificare la programmazione e l’offerta culturale, rispondendo ai requisiti fondamentali: raddoppiare lo spazio espositivo a disposizione, permettere un’ampia presentazione del patrimonio permanente del Centro Pecci, suddividere gli spazi. L’ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, potrà inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d’arte contemporanea. L’avveniristica architettura disegnata da Nio cinge la “fabbrica di cultura” di Gamberini e sintetizza al meglio la nuova centralità che l’istituzione intende assumere in un contesto urbano in trasformazione, dichiarando la sua propensione ad aprirsi e irradiarsi all’esterno.--DEBoredom (msg) 12:28, 2 ago 2015 (CEST)[rispondi]

potresti mettere le fonti per il progetto architettonico di Gamberrini. Esisteranno certamente degli articoli di analisi del progetto, ed esisteranno anche articoli che descrivono gli obiettivi programmatici del Centro alle sue origini. Esiste anche un articolo che possa documentare i nuovi obiettivi che ci si pone con l'ampliamento architettonico successivo. Cerca di avere una scrittura più semplice e neutrale Ciao --Susanna Giaccai (msg) 16:31, 3 ago 2015 (CEST)[rispondi]

Giusto. I testi in bozza sono tratti dai canali ufficiali del Centro, per questo hanno un tono promozionale e poco neutrale. Mi sto attivando per avere i vecchi documenti che hanno riconosciuto la nascita del Centro, ma mi è sorto un dubbio: è possibile inserire fonti cartacee senza link? Grazie mille --DEBoredom (msg) 16:16, 3 ago 2015 (CEST)[rispondi]

sicuramente le fonti cartacee vanno benissimo purchè siano pubblicate da editori autorevoli o in riviste autorevoli. --Susanna Giaccai (msg) 16:32, 3 ago 2015 (CEST)[rispondi]