Discussione:Causa (filosofia)

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  • Il seguente intervento riguarda la primitiva voce Causalità

"Il termine causalità definisce il vincolo concettuale tra fenomeni che seguono uno all'altro in quanto uno è evidente causa dell'altro."

Ci sono tre aspetti della definizione introduttiva che non mi convincono:

1. la definizione della causalità come vincolo concettuale. Infatti tale concetto è alla base delle definizioni scintifiche che indicano tale relazione non come concettuale ma bensì come fattuale. 2. la circolarità della definizione, poiché dopo tanti giri di parole ci si richiama al termine causa, che è la radice stessa di causalità, senza chiarirlo e senza oltretutto alcun riferimento al termine effetto, senza il quale la causa e la causalità non sono tali. 3. Il concetto di causa dovrebbe essere meglio distinto da quello di condizione.


Propongo:


Il termine causalità indica la relazione tra due fenomeni (o classi di fenomeni), nel caso in cui il primo fenomeno, detto causa, è evidente e necessario motivo di esistenza del secondo, detto effetto. La causa è il motivo per il quale qualcosa è, ed è così come è.

Un fenomeno A che è causa di un fenomeno B solo quando è unito ad altri fenomeni C, D, E, ecc. è detto concausa.


In questo modo:

Si lascerebbe spazio per le antiche dottrine della causalità (vedi la quadruplice definizione Aristotelica) e quelle più moderne.

Riguardo la distinzione tra cause e condizioni: in presenza di una causa si ha il necessario manifestarsi di un effetto, mentre nel caso di una condizione il manifestarsi di un effetto è non necessario ma solo possibile. La condizione può influire in maniera marginale al verificarsi di un fenomeno, per esempio definendone non l'avvenire ma soltanto la modalità.

Esempio:

Nel considerare il fenomeno "rotolare di una biglia su una superficie" la causa è, per esempio, la mano che trasferisce il moto alla biglia in oggetto, mentre la superficie sulla quale il moto della biglia si verifica è una condizione del moto (per esempio se la biglia fosse sospinta nel vuoto la sua rotazione non si verificherebbe o si verificherebbe in modo diverso (più o meno veloce, ecc.)

Aspetto ulteriori spunti perché cosciente che queste riflessioni non sono complete.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Cristian.albanese (discussioni · contributi).


Divisione e spostamenti[modifica wikitesto]

La parte riguardante la causalità naturale, sezione di questa pagina, è stata spostata alla voce già esistente.(Causalità naturale)

La parte riferita alla causalità nel diritto è stata spostata alla nuova voce Causalità (diritto).

La primitiva voce Causalità è stata rinominata Causa (filosofia) per trattarne in modo specifico.--Gierre (msg) 06:51, 18 ago 2009 (CEST)[rispondi]

Non ha nessun senso inserire Ardigò in una pagina in cui si citano soltanto Aristotele, Locke, Kant e altri grandissimi del pensiero (con buona pace di Ardigò e dell'italianità). Per questo rimuovo il seguente paragrafo:

"Il filosofo italiano Roberto Ardigò (1828-1920) si è allacciato alle ricerche di Cournot sviluppando ulteriormente il concetto di casualità in La formazione naturale nel fatto del sistema solare, ma le sue definizioni sono un po' pletoriche e contorte. Nicola Abbagnano nel suo Dizionario di filosofia sinteticamante dice: «In modo simile [a Cournot] Ardigò (Opere, III, pag.122) riconduceva il Caso alla pluralità e all'intreccio di serie causali distinte.» (93.39.230.134, che non ha firmato il suo intervento del 21-9-2011, aggiunto da --Tenan (msg) 10:22, 21 set 2011 (CEST))[rispondi]

Essendo un testo che ha come sostegno un Dizionario di filosofia, forse sarebbe meglio conservarlo. Se non c'è altra opinione in merito, ripristino il testo come era prima.--Tenan (msg) 10:22, 21 set 2011 (CEST)[rispondi]

"Ma le sue definizioni sono un po' pletoriche e contorte" Ritengo che questa frase sia da eliminare. E' soltanto un giudizio personale, sarà il lettore-studioso a dire se per lui tali definizioni siano contorte o meno.

Rapporto o relazione di causa-effetto?[modifica wikitesto]

"Rapporto" e "Relazione" sono usati promiscuamente. Corretto è parlare di "relazione di causa ed effetto". "Rapporto" è concetto improprio.

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Causa (filosofia). Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 19:15, 14 nov 2017 (CET)[rispondi]

Nomi greci e latini delle quattro cause aristoteliche[modifica wikitesto]

Nomi latini e greci delle quattro cause hanno aiutato per secoli a riconoscerle nei casi concreti. Non sono presenti fonti nel web, ma chiunque potrà verificare negli appunti di un corso di filosofia delle scuole superiori o universitario. Si è ritenuto opportuno riportali proprio perché sono state storicamente utili e nel web se ne sta perdendo traccia. Se vanno bene nella voce, si può snellire il testo con un breve prospetto riassuntivo. Saluti, Micheledisaveriosp

ː Sulla terminologia latina si può consultareː Nunzio Signoriello, Lexicon peripateticum philosophico-theologicum (1872). Ontoraul (msg) 21:37, 12 dic 2020 (CET)[rispondi]