Direttiva sulla conservazione dei dati

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La direttiva sulla conservazione dei dati (in inglese Data Retention Directive, più formalmente "Directive 2006/24/EC of the European Parliament and of the Council of 15 March 2006 on the retention of data generated or processed in connection with the provision of publicly available electronic communications services or of public communications networks and amending Directive 2002/58/EC") è stata una direttiva dell'Unione europea collegata alla conservazione dei dati nelle telecomunicazioni. Secondo la direttiva, gli Stati membri dovevano conservare i dati sulle telecomunicazioni dei cittadini per un minimo di sei mesi a un massimo di ventiquattro. Sotto questa direttiva la polizia e le agenzie di sicurezza avevano il permesso di richiedere accesso a dettagli come indirizzo IP e tempo di utilizzo di e-mail, chiamate telefoniche e SMS inviati o ricevuti. Solo un tribunale poteva garantire il permesso ad accedere a tali informazioni. L'8 aprile 2014, la Corte di giustizia dell'Unione europea ha dichiarato la direttiva invalida in seguito al caso giudiziario intentato da Digital Rights Ireland contro le autorità irlandesi e altri[1][2][3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre del 2005, durante la Presidenza del Consiglio dell'Unione europea da parte del Regno Unito, si tenne una sessione plenaria sulla conservazione dei dati sulle telecomunicazioni, presieduta dal Segretario di Stato per gli Affari Interni[4]. Questo portò a un accordo raggiunto dal Consiglio durante il suo ritrovo il 1 e 2 dicembre, il quale fu poi adottato nel marzo 2006, sotto la presidenza austriaca[5].

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

La direttiva sulla conservazione dei dati ha suscitato varie critiche tra giornalisti, gruppi legati alla tutela dei diritti umani e della privacy, aziende di sicurezza informatica ed esperti legali[6]

Nel 2013 il Giudice Generale della Corte di Giustizia Europea ha dichiarato che la direttiva è incompatibile con l'articolo 7 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) ECJ Press Release in Digital Rights Ireland Data Retention case (PDF), su curia.europa.eu, Corte di giustizia dell'Unione europea, 8 aprile 2014. URL consultato l'8 aprile 2014.
  2. ^ (EN) Case number C-293/12, su curia.europa.eu, Corte di giustizia dell'Unione europea, 8 aprile 2014. URL consultato l'8 aprile 2014.
  3. ^ (EN) Corte di giustizia dell'Unione europea, Judgment of the ECJ in Digital Rights Ireland data retention challenge, su scribd.com, Scribd, 8 aprile 2014. URL consultato l'8 aprile 2014.
  4. ^ (EN) Justice and Home Affairs Informal, su eu2005.gov.uk, 9 settembre 2005. URL consultato il 17 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2008).
  5. ^ (EN) PRESS RELEASE, 2709th Council Meeting, Justice and Home Affairs (PDF), su eu2006.at, 21 febbraio 2006, p. 2. URL consultato il 17 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2013).
  6. ^ (PDF) Lettera comune del 22 giugno 2010 a Cecilia Malmström, Viviane Reding e Neelie Kroes
  7. ^ (EN) According to the Advocate General, Mr Cruz Villalón, the Data Retention Directive is incompatible with the Charter of Fundamental Rights (PDF), su malte-spitz.de, Corte di Giustizia Europea, 2013. URL consultato l'8 aprile 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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