Diocesi di Vico di Augusto

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Vico di Augusto
Sede vescovile titolare
Dioecesis a Vico Augusti
Chiesa latina
Vescovo titolareAlberto Campos Hernández, O.F.M.
Istituita1933
StatoTunisia
Diocesi soppressa di Vico di Augusto
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Vico di Augusto (in latino Dioecesis a Vico Augusti) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Vico di Augusto, forse identificabile con le rovine nei pressi di Sidi El Hani nel governatorato di Susa in Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Bizacena.

A questa diocesi africana può essere attribuito con certezza un solo vescovo, Pascasio, che partecipò al concilio di Cabarsussi, tenuto nel 393 dai massimianisti, setta dissidente dei donatisti, e ne firmò gli atti; i massimianisti sostenevano la candidatura di Massimiano sulla sede di Cartagine, contro quella di Primiano.[1]

Morcelli, Toulotte e Mandouze assegnano a questa diocesi, con il beneficio del dubbio, il cattolico Asterio e il donatista Urbano, indicati come episcopi Vicensis, senza ulteriori indicazioni toponomastiche, negli atti della conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana.[2]

Dal 1933 Vico di Augusto è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 17 gennaio 1998 il vescovo titolare è Alberto Campos Hernández, O.F.M., già vicario apostolico di San José de Amazonas.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Pascasio † (menzionato nel 393)
  • Asterio ? † (menzionato nel 411)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Nikol Joseph Cauchi † (24 febbraio 1967 - 20 luglio 1972 nominato vescovo di Gozo)
  • Giulio Salimei † (6 ottobre 1973 - 3 gennaio 1998 deceduto)
  • Alberto Campos Hernández, O.F.M., dal 17 gennaio 1998

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 822, Pascasius 2.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 97-98, Asterius 2; p. 1231, Urbanus 6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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