Diocesi di Arsamosata

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Arsamosata
Sede vescovile titolare
Dioecesis Arsamosatena
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Arsamosata
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1933
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Arsamosata
Suffraganea diAmida
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Arsamosata (in latino: Dioecesis Arsamosatena) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia

Arsamosata, nei pressi di Harput[1] nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Mesopotamia nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del Patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Amida, come attestato da una Notitia Episcopatuum del VI secolo.[2]

Nella prima fase della storia di questa diocesi è noto il solo vescovo Aronne, che venne deposto nel 518 per la sua adesione al partito severiano monofisita.

Con la conquista araba del VII secolo la diocesi bizantina scomparve, mentre divenne sede di episcopati della Chiesa armena e giacobita. La sede bizantina ricompare nelle Notitiae Episcopatuum del X secolo, epoca in cui la regione fu riconquistata dai Bizantini ed organizzata in themata. Contestualmente perciò venne ricostituita la sede episcopale, indicata dalle fonti come sede metropolitana: di quest'epoca è noto un solo arcivescovo, Nicola.

Oggi Arsamosata sopravvive come sede vescovile titolare; la sede è vacante dal 30 dicembre 1977.

Cronotassi dei vescovi greci

  • Aronne † (? - 518 deposto)
  • Nicola † (prima metà dell'XI secolo)

Cronotassi dei vescovi titolari

  • Etienne Katcho † (22 febbraio 1947 - 28 giugno 1953 deceduto)
  • Bernhard Gerhard Hilhorst, C.S.Sp. † (12 dicembre 1953 - 11 agosto 1954 deceduto)
  • Laurent Morin † (8 settembre 1955 - 28 febbraio 1959 nominato vescovo di Prince Albert)
  • Tomás Roberto Patricio Manning, O.F.M. † (21 aprile 1959 - 30 dicembre 1977 dimesso)

Note

  1. ^ Per l'Annuario Pontificio l'antica città è forse identificabile con Koratta, alla confluenza del fiume Murat con l'Eufrate.
  2. ^ Echos d'Orient X, 1907, pp. 96 e 145.

Fonti

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