Demler Special

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Demler Special
Descrizione generale
Costruttore Bandiera degli Stati Uniti  Quin Epperly
Categoria 500 Miglia di Indianapolis
Progettata da Quin Epperly
Descrizione tecnica
Meccanica
Motore Offenhauser 4L da 4.178 cm³ (1958-1966)
Turbina General Electric (1966-)
Risultati sportivi
Debutto 500 Miglia di Indianapolis 1958
Piloti George Amick
Paul Goldsmith
Jim Hurtubise
Al Miller
Bill Cheesboug
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
6

La Demler Special era una vettura da competizione realizzata per competere nella 500 Miglia di Indianapolis. Debuttò nel 1958, ottenendo il secondo posto assoluto.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

La vettura venne realizzata dallo statunitense Quin Epperly nel 1958 per competere nella 500 Miglia di Indianapolis. Il propulsore era stato realizzato al costo di 9.000 dollari dalla Meyer-Drake Engineering ed era un modello Offenhauser 255 cu (4.178 cm³). Nel 1966 tale propulsore venne sostituito da una Turbina della General Electric, ponendo la vettura come una delle prime a portare in gara questo tipo di sistema di propulsione.

Attività sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Al suo primo anno di partecipazioni alla 500 Miglia di Indianapolis la vettura venne affidata a George Amick, il quale riuscì a classificarsi secondo in classifica partendo dalla venticinquesima posizione in griglia. L'anno successivo, a causa della morte in un incidente di Amick, il mezzo venne affidato a Paul Goldsmith il quale, scattando dalla sedicesima posizione, arrivò infine quinto. Nel 1960 riuscì invece ad arrivare terzo partendo dalla ventiseiesima piazza.

Nel 1961 vi fu un cambio di pilota e venne selezionato Jim Hurtubise per condurre la Demler Special, ma quest'ultima fu costretta al ritiro a causa di un guasto ai pistoni. Nel 1962 il pilota statunitense non riuscì nemmeno a qualificarsi a causa di due incidenti di cui rimase vittima durante le qualifiche. Nel 1966, affidata a Al Miller e Bill Cheesboug, la vettura si dimostrò molto veloce, ma fu costretta al ritiro a causa di noie all'impianto frenante. Fu l'ultima partecipazione del mezzo ad una competizione.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ No. 99 Quin Epperly Indy Car, su philreillycompany.com. URL consultato il 21 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2012).
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