Coordinate: 34°17′44.16″N 79°54′21.6″W

Darlington Raceway

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Darlington Raceway
Tracciato di Darlington Raceway
Tracciato di Darlington Raceway
Localizzazione
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
LocalitàDarlington, Carolina del Sud
Caratteristiche
Lunghezza1,366 miglia - 2198 m
Curve4
asfalto
Banking: curve 1-2 25° - curve 3-4 23°
1° rettilineo 3° - 2° rettilineo 2°
Inaugurazione1950
Categorie
NASCAR Cup Series
NASCAR Xfinity Series
NASCAR Craftsman Truck Series
NASCAR Cup Series
Tempo record26.705 secondi
Stabilito daStati Uniti (bandiera) Aric Almirola
l'11 aprile 2014
NASCAR Xfinity Series
Tempo record27.784 secondi
Stabilito daStati Uniti (bandiera) Carl Edwards
il9 maggio 2008
Mappa di localizzazione
Map

Il Darlington Raceway (conosciuto anche con il nome di "The Lady in Black" o di "The Track Too Tough to Tame") è una pista ovale che si trova a Darlington, in Carolina del Sud (Stati Uniti). La pista è considerata una delle piste più note e amate tra gli appassionati delle corse NASCAR anche per la sua forma di ovale "a uovo", dovuta al fatto che in origine il proprietario di un laghetto nei pressi del terreno si fosse rifiutato di venderlo, costringendo i progettisti del tracciato a non realizzare un ovale perfetto.

Il Darlington Raceway è anche una delle piste più difficili da affrontare e un vero e proprio rompicapo per i meccanici che devono approntare le macchine nelle migliori condizioni, a causa delle le sue differenti pendenze in ogni curva e rettilineo.

Harold Brasington, un ex-pilota, aveva avuto modo di conoscere Bill France Sr. quando entrambi correvano a Daytona Beach e in altre piste di terra battuta nel sudest e nel Midwest degli Stati Uniti. Brasington aveva quindi abbandonato le corse alla fine degli anni '40 per concentrarsi sulla sua attività di costruttore edile e di agricoltore.[1] Dopo aver assistito alla Indianapolis 500 del 1948 e aver constatato la grande folla di spettatori accorsi ad assistere all'evento, Brasington comincia ad avere l'idea di costruire una pista a Darlington ("se c'è riuscito Tony Hulman a farlo qui, anch'io posso farlo a casa mia").[1] Brasington acquista quindi 70 acri di terreno da un altro proprietario terriero, Sherman Ramsey, cominciando i lavori di costruzione di una pista automobilistica in quello che era in precedenza un terreno coltivato a cotone e arachidi.[1] Brasington però è costretto a realizzare un ovale di forma irregolare, con una delle curve più stretta e più in pendenza rispetto alle altre perché aveva promesso a Ramsey che la nuova pista non avrebbe intaccato il laghetto (di proprietà di quest'ultimo) che si trovava sul lato più orientale del terreno.[1] Per compensare la curva particolare, Brasington era stato in grado però di costruire l'altra curva più larga e della pendenza che desiderava.[1] I lavori di costruzione durano un anno.[1]

Una volta completata la pista, Brasington conclude un accordo con France nel 1950 per organizzare una corsa sulla distanza delle 500 miglia in occasione del Labor Day di quell'anno: si tratta della prima edizione della Southern 500, con un montepremi di 25.000 dollari e con la compartecipazione della NASCAR e dell'organizzazione rivale di quest'ultima, la Central States Racing Association.[2] Si iscrivono alla gara più di 80 piloti[2] e Brasington organizza direttamente la competizione elaborando un sistema di qualifica (lungo due settimane) simile a quello utilizzano nella Indianapolis 500.[2] Sempre dalla famosa corsa di Indianapolis Brasington prende l'idea di schierare le 75 auto qualificate in 25 file di tre macchine ciascuna. Negli anni questa tradizione è stata eliminata dalla NASCAR, che ha introdotto una serie di regole standard da applicare in tutti i circuiti dei suoi campionati, tra cui quella riguardo al numero delle auto qualificate per ogni singolo evento. La prima edizione della Southern 500 viene vinta da Johnny Mantz, alla guida di un'auto di proprietà dello stesso Bill France Sr.

A partire dal 1997 la pista è stata pesantemente rinnovata. In una prima fase si è invertito il senso della pista: quello che era il rettilineo principale è diventato il secondo rettilineo, e viceversa (rinominando tutte le curve); a cavallo tra il 2003 e il 2004 è stato installato un impianto di illuminazione per consentire le gare in notturna. Inoltre sono stati approntato dei lavori di ampliamento dei posti disponibili per gli spettatori fino a 65.000 (venendo comunque limitati, in questo ampliamento, dalla strada che corre parallela al secondo rettilineo e dal vicino laghetto).

Il circuito del Darlington Raceway nel 2006.

Nel 2008 viene approvato e realizzato un progetto di rinnovamento costato 10 milioni di dollari, preceduto da un altro progetto di rinnovamento di 6 milioni avvenuto nel 2007 con l'obiettivo di asfaltare nuovamente tutta la pista (l'ultima asfaltatura era stata realizzata nel 1995).[3] Nel 2019 viene comunicato ufficialmente che i posti disponibili nell'impianto di Darlington sono stati ridotti a 47.000.[4]

Tra i piloti e gli appassionati delle corse NASCAR di più vecchia data, la pista di Darlington è una delle più note e leggendarie. Forse ciò è dovuto alla maggiore lunghezza di questo ovale rispetto agli altri speedway costruiti in quell'epoca, rendendo possibile raggiungere delle velocità che nei vecchi ovali sono difficilmente raggiungibili. Il Darlington Raceway viene chiamato dagli appassionati "The Lady in Black" perché nei primi anni le squadre di manutenzione della pista, la notte precedente alla gara, coprivano l'intero tracciato di un sigillante di asfalto fresco rendendo il tracciato di un nero molto scuro. La pista è anche nota con un altro nomignolo, "The Track Too Tough to Tame" (che in italiano si potrebbe rendere con "la pista troppo difficile da addomesticare"), dato dal fatto che i piloti girano sulla pista senza problema per tanti giri per poi trovarsi improvvisamente a sbattere contro il muro il giro successivo. Più che affrontare la gara, i piloti insomma devono innanzitutto affrontare la pista. I piloti che sbattono con le proprie auto sul muro dell'ovale si dice che abbiano ricevuto il loro "Darlington Stripe", a rappresentare la striscia sulla fiancata destra della loro auto.

Dale Earnhardt Jr. durante un pit stop nella Dodge Challenger 500 del 2008.

Per molti anni, il circuito di Darlington è stata sede di due gare annuali delle NASCAR Cup Series. La prima, la Rebel 400, si teneva in primavera mentre la seconda, la Southern 500, nel weekend del Labour Day, in settembre. Nel 2003 viene comunicato che la gara di settembre viene stata trasferita nel California Speedway di Fontana, mentre la prima gara viene posticipata al novembre 2004, facendo parte della Chase for the Nextel Cup. Come conseguenza dell'accordo stragiudiziale nella causa Ferko che aveva coinvolto la NASCAR, l'ente organizzatore delle Cup Series elimina completamente la Southern 500, sollevando polemiche tra i vecchi appassionati di Darlington. La corsa viene quindi ripristinata ma spostata in primavera, nel fine settimane corrispondente al Mother's Day e ridotta alla lunghezza di 400 miglia. Nel quadriennio successivo la gara ritorna ad essere percorsa sulle 500 miglia con la sponsorship della Dodge, prima di tornare ad assumere il nome tradizionale di Southern 500 nel 2009. Nel 2014 la gara di Darlington e quella del Kansas Speedway si sono invertite di posto nel calendario NASCAR, per poi ritornare alla loro collocazione originaria nella stagione successiva.[5][6]

Nel 2020, dopo la pausa dovuta alla pandemia del COVID-19, l'ovale di Darlington ha visto ben tre gare in uno stesso anno: oltre alla Southern 500 vi si è corsa la Real Heroes 400 e la Toyota 500. Alla fine dello stesso 2020, la NASCAR ha comunicato di voler ritornare a Darlington anche con le NASCAR Truck Series dopo nove anni di assenza.[7] Attualmente, tutte e tre le serie NASCAR sono ospitate dal circuito di Darlington.

Corse attualmente organizzate

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  1. ^ a b c d e f Bill Internet Archive e Al Pearce, The unauthorized NASCAR fan guide 1998-99, Detroit : Visible Ink Press, 1999, ISBN 978-1-57859-111-4. URL consultato il 4 agosto 2024.
  2. ^ a b c Fleischman, pag. 8.
  3. ^ Too Tough to Tame Darlington track being repaved, su autoracingdaily.com. URL consultato il 4 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  4. ^ International Speedway Corporation continues to reduce tack seating, su espn.com.
  5. ^ Kansas, Darlington to swap schedule spots in '14, su nascar.com. URL consultato il 4 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
  6. ^ NASCAR reveals 2015 schedules for national series, su nascar.com. URL consultato il 4 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2014).
  7. ^ NASCAR announces revised May schedule as racing returns beginning at Darlington Raceway, su nascar.com.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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