Cut-up

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Il cut-up è una tecnica letteraria stilistica che consiste nel tagliare fisicamente un testo scritto, lasciando intatte solo parole o frasi, mischiandone in seguito i vari frammenti e ricomponendo così un nuovo testo che, senza filo logico e senza seguire la corretta sintassi, mantiene pur sempre un senso logico anche se a volte incomprensibile.

La tecnica era già stata utilizzata nel dadaismo (Tristan Tzara)[1], ma fu largamente utilizzata a partire dagli anni sessanta dallo scrittore statunitense William S. Burroughs, che la elaborò insieme a Brion Gysin[2].[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Davis Schneiderman e Philip Walsch, Retaking The Universe: William S. Burroughs in the Age of Globalization, Londra, Pluto Press, 2004, p. 215, ISBN 978-0-74-532082-3.
  2. ^ Emanuele Bevilacqua, Guida alla Beat Generation: Kerouac e il rinascimento interrotto, Roma, Cooper Edizioni, 2007, pp. 105-106, ISBN 978-8-87-394060-9.
  3. ^ Vangelo Nichilista, su Scribd. URL consultato il 14 dicembre 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William Seward Burroughs, La rivoluzione elettronica, traduzione di Giulio Saponaro, Milano, SugarCo, 1980, pp. 143-186. (da (EN) William Seward Burroughs, The Electronic Revolution, New York, Grove Press, 1971.)
  • William Seward Burroughs, La scrittura creativa, Milano, SugarCo, 1994.
  • Luther Blissett, Vangelo Nichilista (PDF), autoprodotto, 2008 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2014).
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