Cosacchi siberiani

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

I cosacchi siberiani furono i cosacchi che si stabilirono in Siberia a partire dalla fine del XVI secolo, a seguito della conquista della regione da parte di Ermak Timofeevič. In quel periodo, praticamente tutti gli appartenenti alla popolazione russa siberiana, specialmente coloro al servizio dello zar, venivano chiamati cosacchi[1]; c'è da dire, però, che l'etnonimo cosacco era dovuto solamente al fatto che i coloni non erano né proprietari terreni, né contadini: la maggior parte di loro, infatti, proveniva dalla Russia nord occidentale ed aveva poco a che fare con i cosacchi del Don o i cosacchi dello Zaporož'e.

Nel 1808, Alessandro I creò l'armata cosacca siberiana, dalla quale vennero distaccati nel 1867 i cosacchi del Semirěč'e (dal nome dell'omonima regione), destinati ad essere impiegati in Kazakistan e Kirghizistan.

I cosacchi siberiani parteciparono a molti conflitti tra il XIX e XX secolo, fino a che l'armata non venne sciolta nel 1918; a quel punto molti di loro formarono unità militari e si unirono all'ammiraglio Aleksandr Vasil'evič Kolčak nella sua lotta contro i bolscevichi.

Durante la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei cosacchi siberiani combatterono dalla parte dei sovietici mentre alcuni di loro si arruolarono nella I Divisione cosacca, nella quale furono inquadrati come secondo reggimento della prima brigata. Questi ultimi, alla fine della guerra, seguendo le sorti degli altri cosacchi, vennero consegnati all'Unione sovietica dagli alleati.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Terence Armstrong (1965) Russian Settlement in the North Cambridge University Press. p. 65

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Russia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Russia