Cornelis de Graeff

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Signoria di Zuid-Polsbroek
De Graeff

Jacob Dircksz
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Cornelis
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Pieter
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Johan
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Gerrit III
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Gerrit IV
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Cornelis de Graeff, nel ritratto di Nicolaes Eliaszoon Pickenoy (1636)

Cornelis de Graeff van Zuid-Polsbroek (Amsterdam, 15 ottobre 1599Amsterdam, 4 maggio 1664) è stato un politico olandese, figura chiave nella politica della Repubblica delle Sette Province Unite, nel periodo che va sotto il nome di secolo d'oro olandese: appartenente alla classe nobiliare dei regenten, Vrijheer (proprietario allodiale, non a carattere feudale)[1] di Zuid-Polsbroek,[2] fu borgomastro di Amsterdam e presidente della Compagnia Olandese delle Indie Orientali.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Apparteneva alla famiglia de Graeff ed era figlio del reggente e sindaco di Amsterdam Jacob Dircksz de Graeff, sovrano signore di Zuid-Polsbroek e signore di Sloten, Osdorp, Amstelveen e Nieuwer-Amstel[3].

Nel 1643 divenne borgomastro della città di Amsterdam e l'effettivo capo del governo della provincia d'Olanda.

Nel 1647-1648 insieme ad Andries Bicker e Jacob de Witt, favorì l'apertura di trattative di pace con il Sacro Romano Impero al termine della guerra degli ottant'anni, coronate con la firma della pace di Vestfalia.[4]

Dipinto storico "De Gouden eeuw" sulla famiglia De Graeff nel Secolo d'oro olandese. I protagonisti vengono mostrati intorno a Cornelis de Graeff (centrale) e ai suoi parenti Johan de Witt (giusto), Cornelis de Witt (sinistra) e Andries Bicker (secondo da sinistra), nonché ad alcuni eventi importanti di quel tempo. (dipinto di Matthias Laurenz Gräff, 2007)
Cornelis de Graeff nel Palazzo Soestdijk, ritratto eseguito da Jacob van Ruisdael (1656-1660).

Insieme al nipote Johan de Witt, di cui aveva promosso la nomina a Gran Pensionario, favorì l'apertura di trattative di pace con l'Inghilterra al termine della prima guerra anglo-olandese, coronate con la firma del trattato di Westminster nel 1654. Il documento, tuttavia, conteneva una clausola segreta, l'atto di esclusione, che impediva agli olandesi di nominare l'erede del defunto Guglielmo II d'Orange nuovo statolder delle Province Unite. De Graeff poneva in tal modo le basi del suo potere sull'appoggio della ricca classe mercantile, tra le cui file si contavano molti membri della cosiddetta "fazione degli Stati", che si opponeva alla "fazione degli Orange". Questa divisione della società olandese rispecchiava anche l'antagonismo tra le due correnti all'interno del Calvinismo, quella più moderata e quella conservatrice. Nel periodo che seguì la ratifica del trattato di Westminster le Province Unite, sotto la guida di de Witt, ebbero un fiorire del commercio e dell'influenza sulla politica europea.

Nel 1660 le Province Unite d'Olanda sotto la guida del De Witt, di De Graeff, di suo figlio Pieter e di Gillis Valckenier, decisero di farsi carico dell'educazione di Guglielmo III d'Orange per assicurarsi che egli avrebbe acquisito le necessarie abilità per assolvere le future ed ancora non ben determinate funzioni.

Matrimonio ed eredi[modifica | modifica wikitesto]

Cornelis sposò nel 1635 Catharina Hooft, dalla quale ebbe due figli che raggiunsero l'età adulta:

  • Pieter de Graeff (1638 - 1707), signore libre di Zuid-Polsbroek, signore libre di Purmerland e Ilpendam, reggente di Amsterdam, "bewindhebber" (amministratore) della Compagnia olandese delle Indie orientali
  • Jacob de Graeff (1642 - 1690), signore libre di Purmerland e Ilpendam, senatore di Amsterdam

A proposito di De Graeff[modifica | modifica wikitesto]

Lo storico e archivista olandese Bas Dudok van Heel ha scritto sull'influenza delle famiglie Bicker (in particolare Andries e Cornelis Bicker) e De Graeff (in particolare Cornelis e Andries de Graeff) e sulla loro mancanza di (alto) rango aristocratico: A Firenze famiglie come Bicker e De Graeff sarebbero stati principi senza corona. Qui avrebbero dovuto essere almeno elevati al grado di conte nel 1815, ma la nobiltà olandese meridionale non voleva tollerarlo. Ciò che hai ricevuto qui non è niente di intermedio e niente di completo.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Johan Philip de Monté ver Loren, Hoofdlijnen uit de ontwikkeling der rechterlijke organisatie in de noordelijke Nederlanden tot de Bataafse omwenteling, settima edizione riveduta, a cura di Johannes Emil Spruit, Deventer, Kluwer, 2000. ISBN 90-268-2739-3
  2. ^ Drs. J. L. van der Gouw: De definitieve vorm van het graafschap /holland/ (1300-1795)
  3. ^ Jacob Dircksz de Graeff (Historische Geslachtswapens)
  4. ^ Amsterdam: a brief life of the city. Van Geert Mak, Harvill Press (1999), p 123
  5. ^ Geert Mak, Die vielen Leben des Jan Six: Geschichte einer Amsterdamer Dynastie: Geert Mak, Die vielen Leben des Jan Six: Geschichte einer Amsterdamer Dynastie

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Israel, Jonathan I. (1995) The dutch Republic - It's Rise, Greatness, and Fall - 1477-1806, Clarendon Press, Oxford, ISBN 978-0-19-820734-4
  • (EN) Rowen, Herbert H. (1986) John de Witt - Statesman of the „True Freedom“, Cambridge University Press, ISBN 0-521-52708-2
  • (NL) Kernkamp, G.W. (1977) Prins Willem II 1626-1650, p. 107-110.
  • (NL) Zandvliet, Kees De 250 rijksten van de Gouden Eeuw - Kapitaal, macht, familie en levensstijl (2006 Amsterdam; Nieuw Amsterdam Uitgevers)
  • (EN) Burke, P. (1994) Venice and Amsterdam. A study of seventeenth-century élites.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Baroni di Zuid-Polsbroek Successore
Jacob Dircksz de Graeff 1638 - 1664 Pieter de Graeff
Predecessore Reggenti di Amsterdam Successore
Andries Bicker 1643 - 1664 Andries de Graeff
Controllo di autoritàVIAF (EN172163104 · ISNI (EN0000 0001 2243 8159 · CERL cnp01411643 · ULAN (EN500318691 · GND (DE1015477879 · WorldCat Identities (ENviaf-172163104
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