Coppia ferrarese

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Coppia Ferrarese (IGP)
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
Zona di produzioneProvincia di Ferrara
Dettagli
Categoriacontorno
RiconoscimentoI.G.P.
SettoreProdotti di panetteria
Consorzio di tutela[1]

Coppia Ferrarese, "ciopa" o, confidenzialmente, "ciupeta" è il nome di un prodotto di panetteria a indicazione geografica protetta. Il 27 febbraio 2004 si è costituito il Consorzio di tutela per la coppia Ferrarese IGP.

Storia

Panett

Prima del XII secolo era confezionato a mo' di pagnotta, senza orli, bordi o ricami. Successivamente i legislatori della signoria Estense dettarono severe norme per la confezione del pane[1], per la sua conservazione e per l'identificazione del produttore.

Uno statuto del 1287[1] ordinava ai panettieri di fare pane:

  • con orletti
  • che non si abbassasse quando si cuoceva
  • di un peso specifico
  • ben cotto
  • quando ultimato di coprirlo con un drappo bianco
  • apporre un sigillo che identificasse il produttore
  • i forni non dovevano essere situati nelle vie più trafficate perché il pane non si impolverasse

La versione più rassomigliante nella forma all'attuale coppia ferrarese si può far risalire al Carnevale del 1536.[2] Quando in una cena imbandita in onore del duca di Ferrara, secondo la leggenda, messer Giglio presentò in tavola un pane ritorto, con i caratteristici "crostini" aventi una forma simile a cornetto.

Metodo di produzione

  • Ingredienti: 1 kg di farina di grano tenero di tipo “0”, 350 gr d’acqua, 60 gr di strutto di puro suino, 30/40 gr di olio extravergine di oliva, 100 gr di lievito naturale “madre”, sale, malto.
  • Lavorazione: gli ingredienti vengono lavorati nell’impastatrice per 15/20 minuti. La pasta viene “stirata” nel cilindro con 15/20 passaggi. Viene tagliata a strisce e immessa nella macchina per la formazione delle coppie. Il pane viene posto su assi di legno coperto da un telo e immesso nella cella di lievitazione per 70/90 minuti. La cottura avviene in forni a platea fissa (calore dal basso verso l’alto). Pesa tra gli 80 e 250 gr. Umidità massima da 12 al 15%. Venduto entro 24 ore, non potrà essere surgelato o congelato[3]. Anche nella proposta di modifica del disciplinare del 2007 viene confermata la stessa procedura[4].
Due panetti ("du-panitt", in dialetto) della coppia ferrarese, di cui uno frazionato in crostini e "mollicotti" ("grustin" e "mulinott").

Conservazione domestica della coppia

Benché il massimo della fragranza della coppia si abbia nello stesso giorno in cui viene prodotta, caratteristica che probabilmente sta alla base dell'obbligo imposto dal disciplinare di vendere il pane entro le 24 ore dalla produzione, rimane possibile la conservazione domestica in sacchetto di carta chiuso dentro un normale portapane, anche per diversi giorni (dipendentemente dal clima e dalla temperatura esterna). Questa proprietà fa apprezzare la coppia anche da persone che consumano abitualmente pane di pezzatura grossa (pagnotte tipo pane pugliese, ecc.). Inoltre la coppia ferrarese comincia a diffondersi anche in regioni diverse, e si trova in vendita, ad esempio, anche in esercizi commerciali del Trentino. Qui arriva come impasto semilavorato e viene ultimata la cottura.

La conservabilità della coppia ferrarese è infatti nella sua origine storica. Le tradizioni rurali del territorio di ferrara infatti prevedevano che in famiglia si panificasse una o al massimo due volte a settimana. Questo comportava la necessità della conservazione del pane per diversi giorni. Per questo motivo non è escluso che la ricetta della coppia ferrarese si sia progressivamente adattata a questa necessità di avere pane buono anche dopo giorni. Il pane infatti rimane friabile e sempre adattissimo per molte pietanze.

Come per gli altri tipi di pane è bene che nei contenitori dove si conserva la coppia non vi siano cibi aromatici, perché il pane in breve tempo acquisisce il loro sapore. Negli ultimi anni si è imposto anche il metodo di conservazione mediante surgelazione domestica. Il pane quindi può essere consumato anche molto tempo dopo la sua produzione

Coppia ferrarese con i nomi in dialetto delle singole parti in cui viene frazionata per il consumo.

La coppia ferrarese nella cultura

Molte sono le citazioni del pane ferrarese ad opera di protagonisti del mondo culturale. In un articolo del 2008 [5], Folco Quilici racconta come nella sua famiglia la coppia ferrarese, finisse presto al centro dell'attenzione nei discorsi con ospiti "forestieri". Nonostante il lavoro di documentarista abbia portato Quilici in giro per il mondo, ed abbia quindi avuto occasione di assaggiare numerosi tipi di pane, egli chiude l'articolo in questione dicendo: "È stato per me «il cibo preferito» e qualunque sforzo io faccia, è sempre il pane ferrarese che mi manca, che desidero, che non perdo occasione di magnificare e di gustare”.

Riccardo Bacchelli parlava del pane ferrarese come de “Il Pane migliore del mondo.” Nella sua opera "Il mulino del Po" narra appunto del luogo dove si produceva la farina per il pane ferrarese.

Il rito della panificazione domestica nelle famigle ferraresi è cantato anche da Corrado Govoni in "Casa Paterna" nell'opera poetica "Inaugurazione della primavera" del 1915[6]. Ed in un altro luogo ebbe occasione di dire: "Il nostro Pane: orgoglio di noi ferraresi. Dono dell'aria, dell'acqua, dell'uomo. Offerta generosa di Ferrara al mondo.”

Note

  1. ^ a b Cenni storici sulla coppia ferrarese
  2. ^ Taccuini Storici: Coppia Ferrarese Igp
  3. ^ Cfr. art. 8 del Disciplinare di produzione vigente consulatbile al collegamento con questa nota presso il sito della Associazione di categoria di agricoltori "Coldiretti"., su coldiretti.it. URL consultato il 3-11-2009.
  4. ^ Cfr. documento di richiesta di modifica del disciplinare (PDF), su qualivita.it. URL consultato il 30-10-2009.
  5. ^ 'L’avventura migliore? Il pane ferrarese', dal quotidiano "Il Giornale", edizione di domenica 16 nov. 2008, su ilgiornale.it. URL consultato il 25-10-2009.
  6. ^ "Quando si faceva il pane,/mandava un bagliore d’aurora/contro il cielo formicolante di stelle"