Contenuto ordinatorio

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Per contenuto ordinatorio, contrapposto a contenuto decisorio, s'intende, nei procedimenti giudiziari ma anche in quelli amministrativi e in quello di formazione delle leggi, la natura di un atto come funzionale allo svolgimento del procedimento medesimo e non alla sua conclusione.

L'ordinanza[modifica | modifica wikitesto]

Atto avente tipicamente contenuto ordinatorio è, nei procedimenti giudiziari (civili, penali, amministrativi e costituzionali), l'ordinanza.

Con l'ordinanza si stabilisce, ad esempio, la sospensione di un processo per motivi quali: l'invio degli atti alla Corte costituzionale per la decisione di una questione di legittimità costituzionale; la riunione o lo scorporo di più procedimenti; l'assenza, per legittimo impedimento, di una delle parti etc.

Possono le ordinanze avere contenuto decisorio?[modifica | modifica wikitesto]

Delle ordinanze possono, in determinati casi, avere contenuto decisorio.

È il caso, tipico, delle ordinanze con le quali la Corte costituzionale dichiara inammissibile una questione di legittimità costituzionale.

In tali casi, può parlarsi, in gergo, di "ordinanza con forza di sentenza".

Nei procedimenti legislativi ed amministrativi[modifica | modifica wikitesto]

Nei procedimenti legislativi, hanno contenuto ordinatorio, ad esempio, gli atti con i quali si fissa l'ordine di priorità per l'esame dei disegni e delle proposte di legge.

In quelli amministrativi, un esempio può essere costituito dall'atto con il quale si fissa la data di "apertura delle buste" in una gara d'appalto.

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