Commissariato generale per le questioni ebraiche

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La sede del Commissariato in Place des Petits Pères, già sede della Banca L. Louis-Deyfus

Il Commissariato generale per le questioni ebraiche (CGQJ) è stato un organismo amministrativo creato sotto il regime di Vichy, incaricato di preparare e applicare la politica discriminatoria nei confronti degli ebrei di Francia, durante l'occupazione della Francia da parte della Germania nazista. Fu diretto inizialmente da Xavier Vallat e, a partire dal maggio 1942, al momento della messa in atto della deportazione degli ebrei francesi, da Louis Darquier de Pellepoix.

Storia e organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il CGQJ fu creato con legge del 29 marzo 1941 [1]. Con decreto del 19 giugno 1941, il commissariato, incaricato di preparare e proporre al capo dello Stato tutte le misure legislative riguardanti gli ebrei, di fissare le date di liquidazione dei beni ebrei, di designare gli amministratori fiduciari e di controllare la loro attività, integrò anche il Servizio di controllo degli amministratori fiduciari (SCAP).

Il commissariato era responsabile anche del trattamento dei Rom, altro obiettivo dalla politica razziale dei tedeschi, che prima della deportazione costituivano una popolazione di circa 30.000 individui [2].

La sede centrale era a Vichy, ma il commissariato ebbe anche una sede parigina (nell'edificio della banca Léopold Louis-Dreyfus, in place des Petits-Peres), ed era presente in undici prefetture della zona nord (quella occupata direttamente dai tedeschi) e in sette della zona Sud (quella governata dal regime di Vichy).

Il commissariato era articolato in due servizi principali: la Direzione dell'arianizzazione economica (DAE) e la Polizia questioni ebraiche (PQJ), divenuta nel luglio 1942 la Sezione d'inchiesta e di controllo (SEC).

  • La DAE era il servizio più importante del Commissariato, incaricata dell'esecuzione delle misure economiche adottate contro gli ebrei (espropriazioni, sequestri ecc.) e integrò anche il Servizio del controllo degli amministratori fiduciari (SCAP). Forte di ottocento dipendenti, era l'entità che provvedeva alla vendita o alla liquidazione delle imprese ebree.
  • La PQJ, creata dal ministro dell'Interno Pierre Pucheu non con legge ma con semplice decreto non pubblicato sul Journal officiel de la République française, era una polizia speciale finalizzata alla ricerca delle infrazioni allo "statuto degli ebrei" istituito dalla legge del 2 giugno 1941, e ad informare le altre polizie sulle attività degli ebrei, la cui esistenza era nota soltanto alla polizia nazionale di René Bousquet e alla Gestapo.
    La PQJ contò fino a 1.200 impiegati e disponeva di un servizio giuridico finalizzato a legalizzare i conflitti tra il diritto nazista e il diritto dello Stato francese, giustificando come stato d'eccezione la forza di legge attribuita alle ordinanze naziste.

Il Commissariato generale per le questioni ebraiche fu ufficialmente chiuso alla fine di agosto 1944, con la liberazione di Parigi, i suoi beni messi sotto sequestro e il sequestro affidato al ministero delle Finanze.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Joseph Billig, Le Commissariat général aux questions juives (1941-1944), vol. 1, 2 et 3, Paris, Centre de documentation juive contemporaine, 1955-1957-1960, 392, 382 et 344 (ISBN 978-2-7071-4593-2 et 2-7071-4593-9).
  • Tal Bruttmann, Au bureau des affaires juives : L'administration française et l'application de la législation antisémite (1940-1944), Paris, La Découverte, coll. « L'espace de l'histoire », 2006, 286 p. (ISBN 2-7071-4593-9).
  • Asher Cohen, « Le « peuple aryen » vu par le Commissariat général aux questions juives », Revue d'histoire moderne et contemporaine, t. XXXV, juillet-septembre 1988, p. 482-494 (lire en ligne [archive]).
  • Laurent Joly, Xavier Vallat (1891-1972) : Du nationalisme chrétien à l'antisémitisme d'État, Paris, Grasset, 2001, 446 p. (ISBN 2-246-60831-7).
  • Laurent Joly, Darquier de Pellepoix et l'antisémitisme français, Paris, Berg international, 2002, 199 p. (ISBN 2-911289-49-8).
  • Laurent Joly, Vichy dans la « Solution finale » : Histoire du Commissariat général aux questions juives (1941-1944), Paris, Grasset, 2006, 1014 p. (ISBN 2-246-63841-0).
  • Laurent Joly, « La délation antisémite sous l'Occupation », in Vingtième Siècle : Revue d'histoire, Paris, Presses de Sciences Po, no 96, octobre-décembre 2007, p. 137–149 (ISBN 9782724630701, ISSN 0294-1759, DOI 10.3917/ving.096.0137).
  • Laurent Joly, « L'administration française et le statut du 2 juin 1941 », Archives Juives. Revue d'histoire des juifs de France, Paris, Les Belles Lettres, nos 41/1 « Les évictions professionnelles sous Vichy », 1er semestre 2008, p. 25-40).
  • Laurent Joly, « Tradition nationale et « emprunts doctrinaux » dans l'antisémitisme de Vichy », in Michele Battini (dir.) et Marie-Anne Matard-Bonucci (dir.), "Antisemitismi a confronto : Francia e Italia. Ideologie, retoriche, politiche", Pisa, Edizioni Plus / Pisa University Press, 2010, 199 p. (ISBN 978-8-88492-675-3), p. 139-154.
  • Michel Laffitte, « La question des « aménagements » du statut des juifs sous Vichy », dans Michele Battini (dir.et Marie-Anne Matard-Bonucci (dir.), "Antisemitismi a confronto : Francia e Italia. Ideologie, retoriche, politiche", Pisa, Edizioni Plus / Pisa University Press, 2010, 199 p. (ISBN 978-8-88492-675-3), p. 179-194.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Loi n. 1450 du 29 mars 1941, créant un commissariat général aux questions juives, in Journal officiel de l'État français n. 90 du 31 mars 1941, p. 1386.
    La missione del commissario era definita all'articolo 2, come segue:
    "1° Preparare e proporre al Capo dello Stato tutte le misure legislative relative alla condizione degli ebrei, alla loro capacità politica, alla loro idoneità giuridica ad esercitare funzioni, impieghi, professioni;
    2° Fissare, tenendo conto dei bisogni dell'economia nazionale, la data di liquidazione dei beni ebrei nel caso in cui questa liquidazione sia prescritta per legge;
    3° Designare gli amministratori fiduciari [dei beni in liquidazione] e controllare la loro attività."
    Il commissario generale era designato con decreto del vicepresidente del consiglio.
  2. ^ Donald Kenrick et Grattan Puxon (trad. de l'anglais), Destins gitans : Des origines à la solution finale, Paris, Gallimard, 1974, 190 p. (ISBN 2-07-073550-8), p. 130-137.