Chiesa di San Paternian
Chiesa di San Paternian | |
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Il campanile pentagonale in una rara fotografia ottocentesca | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Località | Venezia |
Coordinate | 45°26′07.51″N 12°20′04.09″E / 45.43542°N 12.33447°E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Paterniano |
Patriarcato | Venezia |
Stile architettonico | Romanico |
Demolizione | 1871 |
La chiesa di San Paternian (dizione veneziana per San Paterniano) era un edificio religioso della città di Venezia situato nel sestiere di San Marco.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa, fatta erigere (secondo la leggenda) dalla famiglia Muazzo, occupava parte dell'area dell'odierno campo Manin, allora di dimensioni più contenute, con un pozzo al centro e denominato campo San Paternian.
La chiesa fu fondata nel sec. X e fu incendiata nel 976, nel 1105 e nel 1168; è presente anche nella pianta del 1346 di Fra' Paolino Minorita, la più antica mappa conosciuta della città e presente nella Chronologia Magna ab origine mundi conservata alla Biblioteca Nazionale Marciana. Presentava una struttura di stile romanico, disegni e foto d'epoca mostrano una facciata piuttosto essenziale, priva di particolari decorazioni.
La chiesa di San Paternian venne soppressa nel 1810 a seguito dei decreti napoleonici e trasformata in magazzino.
Il campanile di San Paternian era un unico nel suo genere a Venezia: all’esterno aveva una forma pentagonale, all’interno aveva una camera rotonda su modello dei campanili ravennati e due bifore per ogni lato nella cella campanaria.
Il campanile, eretto nel 999, fu demolito nel 1871 per far posto al monumento a Daniele Manin. Durante la sua demolizione furono rinvenuti mattoni con marche romane, rilievi bizantini e una croce in marmo greco, ornata a girali[1].
Nel terzo quarto del XIX secolo il campo San Paternian venne ampliato e ristrutturato per ospitare il monumento a Daniele Manin, che diede il nuovo nome al campo. Ne furono riedificati gli edifici di contorno, compreso quello destinato a diventare sede bancaria (poi sostituito nella seconda metà XX secolo dall'attuale palazzo Nervi-Scattolin).
In quell'occasione fu eliminato il pozzo, mentre l'antico campanile e la chiesa di San Paternian, già trasformata in magazzino, tipografia, officina fabbrile, vennero demoliti[1].
Note[modifica | modifica wikitesto]
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