Chiara Salmeggia
«Che le donne in ogni etade abbiano illustri prove al Mondo recate del loro valore, fede ne fanno tra le antiche...; e fra queste nè più moderni tempi... Ne in ciò dee la nostra città invidiari a qualunque altra, la quale siccome d'uomini in questa professione singolari è stata sempre mai abbondevole, così ha pure partorito delle donne al pari...parleremo de Chiara Salmegia la quale disaplicando del tutto da quegli umili esercizij a'quali per lo più dagli anni ancor verdi vien condannato quel sesso si diede agli studi del disegno, ne quali fece tale profitto che divenne eccellente pittrice. Francesco Tassi[1]»
Chiara Salmeggia, o Talpina o Salmezza (Bergamo, 1590-1600 – Bergamo, prima metà del 1600), è stata una pittrice italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia del pittore Enea Salmeggia [2], della sua vita si conosce poco: è documentata la sua nascita verso la fine del secolo decimo settimo e documentato che fosse una dei sei figli del pittore bergamasco e di Vittoria Daverio. Sicuramente imparò nella bottega del padre dove incontrò e sposò Giacomo Assonica, pittore, alunno nella medesima bottega.
Gio Giacomo Assonica
[modifica | modifica wikitesto]Pittore e marito di Chiara Salmeggia, di lui rimane solo un'opera testimoniata da Francesco Tassi nel suo Vite de' pittori, scultori e architetti bergamaschi. Il dipinto è situato sulla contro-facciata, sopra l'entrata principale della chiesa di Sant'Agata nel Carmine.
L'opera rappresenta la Vergine con santi e, nella parte inferiore, santa Maria Maddalena de' Pazzi, un santo carmelitano sopra le nubi e la raffigurazione della città orobica; il dipinto è firmato e datato Jo Jacobus Assonica Berg pinxit 1724 [3].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Madonna con Bambino e santi, tela composta da tre diverse tele cucite tra di loro e realizzate da tre pittori: Chiara Salmeggia, Gian Paolo Cavagna e Giovanni Brini, chiesa di Santa Agata del Carmine;[4]
- San Carlo, chiesa di Santa Agata del Carmine, firmato Clara Salmetia;
- San Giovanni Battista nel deserto, basilica di Sant'Alessandro in Colonna;
- San Francesco di Sales, basilica di Sant'Alessandro in Colonna;
- Quadri dei misteri della passione, altare di Santa Maria Vergine del monastero di Santa Chiara;
- Santa Maria Maddalena con i santi Gerolamo e Francesco, altare del Crocifisso della chiesa delle Convertite, firmato Clara Sonica de Talpina 1624;[5]
- Maria Vergine con bambino in seno, collezione privata del conte Carlo Albani;[2]
- Veronica, chiesa di Santa Maria della Pace di Alzano Lombardo sempre attribuita alla bottega del Salmeggia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Tassi, Vite de' pittori scultori architetti bergamaschi, su books.google.it. URL consultato il 30 luglio 2016.
- ^ a b Chiara Salmeggia, su books.google.it, Dizionario biografico cronologico diviso per classi degli uomini illustri di tutti i tempi e di tutte le nazioni. URL consultato il 30 luglio 2016.
- ^ Francesco Tassi, GIO GIACOMO ASSONICA Pittore, su books.google.it. URL consultato il 30 luglio 2016.
- ^ I restauri della chiesa di Santa Agata del Carmine, su thema.es, Thema. URL consultato il 30 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2016).
- ^ Cosa c'era alla Montelungo, su bergamopost.it, BergamoPost. URL consultato il 26 agosto 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ambrogio levati, Dizionario biografico cronologico diviso per classi degli uomini illustri di tutti i tempi e di tutte le nazioni, Biografhy, 1821.
- Andrea Pasta, Le pitture nobili di Bergamo che sono esposte al pubblico, 1775.