Cha cha cha

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Cha cha cha (disambigua).

Il cha cha cha è una danza latino-americana di origine cubana.[1][2] Tra i ritmi di provenienza afro-cubana, è forse quello che ha goduto di maggiore popolarità. Il cha cha cha oggi ha anche una versione di ballo caraibica, meno nota e utilizzata.
Il Cha cha cha fa parte, con samba, rumba, paso doble e jive del gruppo di danze latino-americane riconosciute ufficialmente dalla WDSF (World DanceSport Federation) e in Italia dalla FIDS che stabiliscono le regole di validità.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Quando a Cuba gli spagnoli abolirono la schiavitù nel 1886, e in seguito con il protettorato americano, la naturale tendenza per la danza del popolo cubano mescolò le sue tradizioni con quelle degli schiavi liberati subendo anche l'influenza della musica spagnola.[1] Nell'isola di Haiti dal danzón, dal son e dalle prime forme di rumba nacque un nuovo ballo, il mambo, che fu poi portato a Cuba dagli schiavi affrancati. Dalla modifica del mambo derivò in seguito a Cuba, nel periodo fra le due guerre, un nuovo tipo di ballo che in seguito diverrà il cha cha cha.[1] Nel 1948 il musicista Enrique Jorrìn cominciò a suonare una parte del danzòn con un nuovo ritmo sincopato (in 4/4). Si trattava di “Nunca”, un motivo messicano di grande successo che, modificato nella seconda parte secondo il nuovo stile di musica e canto, venne lanciato come “La engañadora”. Il ritmo era simile a un mambo lento e i ballerini cubani cominciarono a danzarlo con un triplo movimento dei fianchi; gradualmente questo ancheggiamento venne modificato in tre passi e nacque il cha cha cha. Il nuovo ballo si diffuse velocemente soprattutto come ballo di coppia a L'Avana nei saloni degli hotel e nei casinò gestiti da cittadini americani. Proprio in un club della capitale cubana, il Silver Star, il nuovo ballo prese il nome di Cha cha cha.
Non è nota con precisione l'origine del nome, sembra che a dare il nome a questa danza sia stato un sonaglio, il cha-cha; ricavato dal baccello di alcune piante caraibiche, il cha-cha costituiva, nelle tipiche formazioni voodoo di Haiti, una sorta di metronomo, utilizzato dalla guida del gruppo per scandire il tempo delle danze e dei canti di contenuto religioso. Tuttavia altre fonti sostengono che cha-cha-cha sia un termine onomatopeico: evocherebbe il fruscio prodotto dal movimento delle scarpe delle ballerine sul terreno durante i passi.

Esistono 4 differenti ipotesi sul significato letterale dell'espressione "Cha Cha Cha":

  • Attributo onomatopeico strettamente legato al ritmo della danza, scandito dal tempo delle percussioni.
  • Riproduzione del suono prodotto dalle scarpe durante la danza, in particolar modo nel triplo passo.
  • "Cha cha" è il nome di un sonaglio cubano, propriamente adoperato durante la danza.
  • Riproduzione del suono emesso dallo sbattere dei piedi sulla battigia.
Posizione New Yorker del Cha cha cha

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il "Cha Cha Cha" è una danza relativamente semplice da apprendere, i passi di base non sono più complicati di quelli di altre danze; l'unica vera difficoltà è di trovarsi col piede sbagliato, problema spesso causato da un cambio di ritmo e non da un vero errore di movimento. Il ritmo che viene contato durante l'esecuzione dei passi è: "due-tre-cha cha cha", non si parte quindi dall'inizio della battuta, ma dal secondo battito.[1]

Passi base:

  • tempo 2: il ballerino con il suo piede sinistro trasferisce il peso del corpo in avanti, tenendo il piede destro fermo; la ballerina ha una posizione speculare rispetto al partner e trasferisce il peso indietro.
  • tempo 3: il ballerino trasferisce il peso del corpo verso il dietro tenendo fermi entrambi i piedi (la ballerina trasferisce il peso in avanti).
  • tempo 4 e 1 (o cha cha cha) il ballerino esegue uno chassé verso la propria sinistra (la ballerina fa lo chassé verso la propria destra).
  • tutti e due i danzatori tornano a piedi uniti, il ballerino chiudendo col piede destro, la ballerina con il sinistro.
  • si ricomincia invertendo il ruolo tra la ballerina e il ballerino.

Il cha cha cha è composto da tre passi: sinistro, destro e cha cha cha. Il tempo quattro è diviso in due mezzi tempi (piede sx e poi dx), al tempo 1 si chiude il cha cha cha di nuovo sul piede sx. Se è avanti o laterale sx, il cha cha si inizia col piede sx e poi dx (tempo 4), e di nuovo sx (tempo 1). Viceversa, se si muove indietro o laterale sx, il cha cha inizia al contrario con piede dx, sx e poi dx (tempo 1). Il cha cha cha è ballato sul posto, ad eccezione del giro dx e sx, dove è eseguito durante il giro, quindi in linea curva. Nel giro sx, si esegue il cha cha cha per mezzo giro (sx avanti, perno sul dx ruota a 45°, sx avanti), l'altro mezzo giro è dx avanti, sx gira sul posto e dx chiude avanti (come nella vuelta sinistra in salsa), e secondo cha cha cha sul posto.
Al passo base seguono solitamente diverse altre figure per realizzare una sequenza di base, quali New Yorker, Spot Turn, Mano nella Mano, Alemana.[1]

Uno dei più celebri, e più ballati, cha cha cha è Sway, versione inglese di Quién será di Pablo Beltrán Ruiz, portato al successo da Dean Martin e ripreso nel 2003 da Michael Bublé.[1]
Tra i cha cha cha italiani più noti possiamo ricordare Torero di Renato Carosone e Cha cha cha della segretaria di Michelino & il suo complesso, versione italiana di Las secretarias di Pepe Luis.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Anton Du Beke, Anton's Dance Class, traduzione di Susanna Burchielli, Milano, Gremese Editore, 2008.
  2. ^ La Nuova Enciclopedia della Musica Garzanti, Garzanti, Milano, 1983
  3. ^ Italiana Danza Sportiva - CONI

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Simona Griggio, "La storia dei balli", Milano, Edizioni Sipiel S.r.l., 1995. ISBN 88-380-0231-2

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