Carl Holsøe

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Autoritratto di Carl Holsøe (circa 1920)

Carl Vilhelm Holsøe (Aarhus, 12 marzo 1863Asserbo, 7 novembre 1935) è stato un pittore danese che dipingeva principalmente interni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

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Holsøe è nato ad Aarhus. Suo padre era l'architetto NPC Holsøe; anche suo fratello minore Niels Holsøe era un pittore. Ha studiato alla Royal Danish Academy of Fine Arts di Copenaghen nel 1882-84 e poi al Kunstnernes Frie Studieskoler sotto Peder Severin Krøyer. Ha ricevuto diversi stipendi dall'Accademia, in un caso visitando l'Italia nel 1897.[1][2]

Fece il suo debutto alla mostra di dicembre di Charlottenborg del 1886 con Interior, che Karl Madsen descrisse come "avere quasi il carattere di un manifesto". Dal 1888 al 1910 e dal 1922 al 1933 espone opere alla mostra primaverile di Charlottenborg e nel 1909 e 1914 alla mostra autunnale. Partecipò all'Associazione per le mostre d'arte nazionali e fu membro del consiglio di amministrazione del Kunstforeningen dal 1902 al 1905 e dal 1909 al 1911.[2] Fu insignito due volte della medaglia annuale dell'Accademia, ora Medaglia Eckersberg, nel 1901 (per Interni) e nel 1908 (per Sera), venendo anche nominato membro dell'assemblea dell'Accademia. Nel 1891 vinse una medaglia d'oro a Monaco.[2]

Holsøe era amico di Vilhelm Hammershøi, che conobbe al Frie Studieskoler e che lo ritrasse insieme a suo fratello Svend Hammershøi, Jens Ferdinand Willumsen, Madsen e Thorvald Bindesbøll nei suoi Cinque ritratti.

Morì ad Asserbo, nel nord della Zelanda (Nordsjælland), ed è sepolto nel cimitero di Vinderød. Nel 1894 sposò Emilie Heise, che era anche la sua modella più frequente,[3] che morì nel 1930. Il 21 ottobre 1935, poco prima della propria morte, sposò Ingeborg Margrethe Knudsen.

Opera[modifica | modifica wikitesto]

I dipinti di Holsøe includono paesaggi, nature morte e fiori, ma come Hammershøi dipinse principalmente scene di interni domestici; indubbiamente si influenzarono a vicenda, ma è impossibile sapere chi abbia gravitato per primo su questo argomento. In generale era sempre più popolare tra i pittori danesi man mano che il paese si stava industrializzando, con implicazioni di rifugio e restauro dalla vita professionale e dalla città.[4] Le opere di Holsøe sono state messe in ombra da quelle di Hammershøi: la sua colorazione è meno sottile e sebbene vi siano tipicamente una o talvolta un piccolo gruppo di figure, il lavoro di Holsøe è meno innovativo e privo di emozioni rispetto all'Espressionismo di Hammershøi.[1][2] Nella sua padronanza della forma e nel godimento della bellezza delle cose - stanze tipicamente dai soffitti alti con mobili in mogano - è stato paragonato ai maestri olandesi.[1][2] I suoi dipinti sono stati anche falsificati (seppure con difficoltà).

Vilhelm Hammershøi, Five Portraits (1901–02): da sinistra a destra, Thorvald Bindesbøll, Svend Hammershøi (in primo piano, con pipa), Karl Madsen, Jens Ferdinand Willumsen, Holsøe

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Vera Rasmussen, "Carl Holsøe", Weilbachs Kunstnerleksikon, 4th ed. online (1994), Template:In lang.
  2. ^ a b c d e Merete Bodelsen, "Carl Holsøe", Dansk Biografisk Leksikon, 3rd ed. (1979–84), online at Den Store Danske, Template:In lang; archived at the Wayback Machine, 17 December 2012.
  3. ^ Elisabeth Fabritius, The Ambassador John L. Loeb Jr. Danish Art Collection, New York: J. L. Loeb, 2005, ISBN 9780976204305, p. 145.
  4. ^ Patricia G. Berman, In Another Light: Danish Painting in the Nineteenth Century, New York: Vendome, 2007, ISBN 9780865651814, p. 244.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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