Caralampo
San Caralampo | |
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Martire | |
Venerato da | Chiesa cattolica, Chiese ortodosse |
Ricorrenza | 10 febbraio[1][2][3] |
San Caralampo (... – Magnesia al Meandro, 10 febbraio 203) fu un cristiano martirizzato all'epoca di Settimio Severo.
Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la passio descritta nei menei greci, Caralampo era un anziano sacerdote, che venne fatto arrestare da Luciano, prefetto di Magnesia al Meandro, e sottoposto a tortura con uncini di ferro; le mani di Luciano, che aiutava i torturatori, caddero inerti durante il supplizio, e vennero guarite da Caralampo. Visto ciò, due littori, Porfirio e Bapto (o Daucto in alcune versioni), si convertirono e si professarono a loro volta cristiani, così Luciano fece decapitare tutti e tre[1][2].
Versioni e culto[modifica | modifica wikitesto]
Della passio di san Caralampo esistono sei versioni, cinque greche e una georgiano, con alcune variazioni; ad esempio, nel menologio di Basilio II e nel Sinassario Costantinopolitano, il nome del secondo littore è Daucto, non Bapto, mentre altri due sinassari riportati da Delehaye (uno di Patmos e uno di Gerusalemme), aggiungo al terzetto un altro martire di nome Teoctisto[2], e in altre versioni ancora del gruppo fanno parte anche tre martiri donne senza nome[1]; infine, in alcune versioni il luogo del martirio sarebbe Antiochia di Pisidia[2].
Il dies Natalis di san Caralampo è posto al 10 febbraio dal martirologio di Usuardo[2]; il suo teschio è conservato nel monastero di Santo Stefano a Meteora[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d (EN) Saint Charalampias, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ a b c d e Santi Caralampo, Porfirio e Bapto, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 10 giugno 2022.
- ^ 10.02: Memoria di san Caralampo ieromartire, il taumaturgo (II-III sec.), su Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia. URL consultato il 10 giugno 2022.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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