Cantaridina

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Cantaridina
Nome IUPAC
3aR,7aS-dimetilesaidro-4S,7R-epossiisobenzofuran-1,3-dione
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC10H12O4
Massa molecolare (u)196,20 g/mol
Numero CAS56-25-7
Numero EINECS200-263-3
PubChem5944
DrugBankDB12328
SMILES
CC12C3CCC(C1(C(=O)OC2=O)C)O3
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta
pericolo
Frasi H300 - 315 - 319 - 335
Consigli P261 - 264 - 301+310 - 305+351+338 [1]

La cantaridina è il principio attivo contenuto nelle elitre dell'insetto Lytta vesicatoria, da cui veniva ricavato in passato.

Storia del suo uso in medicina[modifica | modifica wikitesto]

Nel Settecento la cantaridina era ritenuto un afrodisiaco mentre il suo impiego nel XIX secolo era legato alla convinzione allora predominante che la malattia fosse causata da uno squilibrio dei quattro umori del corpo. Si pensava che il suo effetto vescicante (applicata sotto forma di tinture e impiastri creava vesciche e irritazioni cutanee ) fosse quello di "attirare" liquido dal corpo[2]. La sua pronunciata tossicità ha finito per far scomparire tale utilizzo.

Indicazioni[modifica | modifica wikitesto]

La cantaridina è di indicazione specifica nel trattamento dermatologico delle verruche.

Viene utilizzato anche come terapia nel caso di infezione da Molluscum contagiosum.

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Sconsigliato in soggetti con ipersensibilità nota al farmaco, da evitare l'ingestione della sostanza, altamente nociva.

Dosaggi[modifica | modifica wikitesto]

Per via topica:

  • Verruche: generalmente ne viene somministrata una piccola dose direttamente sulla lesione che viene rimossa dopo 4-6 ore.

Effetti indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Fra gli effetti si riscontrano irritazione, eritema, dolore.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 12.10.2012
  2. ^ Orosi G., Farmacologia teorica e pratica o Farmacopea Italiana, Livorno, Vincenzo Mansi Editore, 1849.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Romanelli, Kerdel Franciso A, Trent Jennifer T, Manuale di terapia dermatologica, Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 88-386-3913-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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