Bozza:Pierluigi Manciniart

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Pierluigi Manciniart

Pierluigi Manciniart, pseudonimo di Pierluigi Mancini (Roma, 7 luglio 1964), è uno scultore italiano.

Attivo principalmente in Italia e in Giappone, trae ispirazione dalla natura, come alberi, pietre, nuvole e animali, per creare opere che utilizzano materiali come ferro, ottone e bronzo. Il suo lavoro si caratterizza per l'uso di forme geometriche, astratte e per una tendenza verso il neo-minimalismo.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Roma il 7 luglio 1964, Pierluigi Manciniart crebbe osservando il padre, appassionato di meccanica, e cominciando fin da piccolo a combinare materiali per realizzare piccoli oggetti. Manciniart venne introdotto al mondo della scultura proprio nella sua città natale, Roma, dove fin dall'infanzia visitava i musei Vaticani, ammirando le sculture romane e greche.

All'età di 15 anni, iniziò a lavorare nell'officina di un amico di famiglia a Roma, imparando l'arte della lavorazione del ferro battuto. Dopo aver completato gli studi in una scuola tecnica come disegnatore tecnico e rilevatore, Manciniart proseguì la sua formazione frequentando corsi di scultura presso l'Accademia Italiana a Perugia e di ceramica a Roma. Queste esperienze gli permisero di apprendere nuove tecniche artistiche e approfondire il suo interesse per l'arte.

In seguito, viaggiò in diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Hong Kong e Singapore, dove la sua ammirazione per i grattacieli influenzò significativamente la sua futura carriera legata all'architettura in Australia. A Sydney, lavorò per architetti di fama come Dino Burattini e Fuller Cook, contribuendo a nuovi progetti e alla preparazione di modelli architettonici.

Durante i suoi primi anni in Giappone, Manciniart si dedicò anche al design di mobili, creando pezzi come sedie, tavoli e orologi da parete. Inizialmente incoraggiato a progettare mobili, Manciniart iniziò successivamente a venderli personalmente. Questi mobili erano realizzati utilizzando legno proveniente dall'Hokkaido. In Giappone, ha collaborato con architetti dell'Hokkaido, esperienze che hanno costituito la base per le sue successive creazioni.

Dal 2020, ha partecipato regolarmente a mostre collettive in Italia e in Giappone. Ha trovato diverse fonderie di bronzo nel nord Italia per realizzare le sue sculture.

Nel 2022 e nel 2023, ha collaborato con Mitsuyo Makino per creare sculture di vasi che combinano ferro e vetro, e opere astratte utilizzando pittura acrilica e ferro.

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Pierluigi Manciniart è uno scultore che persegue la semplicità delle forme e l'essenza nelle sue opere[2]. La sua metodologia si distingue per l'eliminazione di elementi superflui e l'utilizzo di linee dritte e forme geometriche per concentrarsi sul nucleo fondamentale delle sue creazioni[3]. Le sue opere risultano da un'intersezione tra astrattismo, surrealismo, neo-minimalismo e l'influenza culturale giapponese, impiegando prevalentemente metalli come il ferro, bronzo e l'ottone. Le sculture di Manciniart, tra cui figure di ballerine, sono caratterizzate da linee, curve e forme semisferiche, che contribuiscono a creare un forte impatto visivo e vengono apprezzate come espressioni di un'esplorazione estetica.

Arte moderna e Sculture all'aperto[modifica | modifica wikitesto]

Scultura in ottone chiamata Okage (il cavallo preferito di Akechi Mitsuhide)
Scultura in ottone chiamata Okage (il cavallo preferito di Akechi Mitsuhide)

Nel 2021, Pierluigi Manciniart ha realizzato una scultura in bronzo raffigurante un fiore di loto, posizionata nel tempio Kenchū-ji a Nagoya. Quest'opera permanente, alta 50 cm, è fissata su un pilastro di cemento, per un'altezza totale di 150 cm. La scultura riflette splendidamente il tempio circostante e la natura nei suoi riflessi.

Nel 2023, Manciniart ha creato per il Museo Del Parco di Portofino, in Italia, una statua in rame denominata "Rami". Quest'opera, alta 150 cm e installata su una base di cemento, è attualmente esposta al Museo Del Parco.

Nel 2024, per la comunità di Akechi nel parco di Gifu, ha realizzato una scultura in bronzo raffigurante OKAGHE(il cavallo amato da Akechi Mitsuhide).

Galleria[modifica | modifica wikitesto]

Premi ed esposizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Novembre 2020: Esposizione collettiva al Museo d'Arte Metropolitana di Tokyo.
  • 2020: Concorso artistico YICCA.
  • Dicembre 2020: Mostra collettiva presso la Gallery G2 in Ginza.
  • 2021: Biennale di Londra.
  • Novembre 2020: Esposizione collettiva al Museo d'Arte Metropolitana di Tokyo (ripetizione, potrebbe essere un errore di inserimento).
  • Dicembre 2021: Mostra collettiva presso la Gallery G2 in Ginza.
  • Dicembre 2021: Mostra collettiva presso la galleria Myōkō-en.
  • Dicembre 2021: Premio d'oro alla mostra d'arte SEIKO presso il Museo d'Arte Metropolitana di Tokyo.[5]
  • Febbraio 2022: Mostra collettiva presso Art Shop & Gallery Mall a Kunitachi.[6]
  • Dicembre 2022: Mostra collettiva presso la Tokyo Ginza Gallery G2.
  • Dicembre 2022: Esposizione collettiva presso la Galleria MEDINA a Roma nell'ambito di ITSLiquid.
  • Gennaio 2023: Mostra presso la Gregorio VII Art Gallery a Roma.
  • Giugno 2023: Partecipazione all'EXPO Universale di Roma.[7]
  • Novembre 2023: Esposizione collettiva presso la Mostra Internazionale d'Arte Contemporanea di Roma.[8]
  • Novembre 2023: Partecipazione alla mostra d'arte SEIKO presso il Museo d'Arte Metropolitana di Tokyo.
  • Novembre 2023: Mostra collettiva presso la Gallery G2 in Ginza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pierluigi Manciniart - Dialogo tra oriente e occidente, su tracciatidarte.it, 11 marzo 2024.
  2. ^ Il Faro, L’Intricata Danza dei Ballerini –, su ilfaroinrete.it, 12 marzo 2024.
  3. ^ PIERLUIGI MANCINIART – Amici Dell'Arte, su amicidellarte.club.
  4. ^ Certificato di Autenticitá, firma del Presindente del Museo, su pierluigimanciniart.wordpress.com.
  5. ^ Certificato del Premio d'oro, su pierluigimanciniart.wordpress.com.
  6. ^ Japanese National Newspaper Yomiuri Shimbun, Gallery Information Section, 11 febbraio 2022.
  7. ^ Pierluigi Mancini: dall’Occidente all’Oriente, su paeseroma.it.
  8. ^ Certificato di Participazione Mostra Internazionale Roma, su pierluigimanciniart.wordpress.com.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]