Bozza:Mario Paone

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MARIO PAONE (avvocato civilista, antifascista, 1903-1982)

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Nacque a Formia (LT) l’8 giugno 1903 da famiglia liberale. Il padre, Giuseppe, formiano, era medico e politico, la madre, Tullia Amante, era originaria di Fondi. Il fratello, Remigio, nato nel 1899, divenne un grande e indimenticabile impresario teatrale e la sorella, Erminia, detta Mimmina, nacque nel 1906.

Da studente di Liceo a Cassino, Mario si iscrive a 16 anni nel 1920 alla Federazione Giovanile Socialista. Nel 1921 è matricola alla Facoltà di Legge dell’Università di Roma, dove il fratello Remigio si sarebbe laureato in Scienze Economiche e Commerciali. Appassionati entrambi di teatro danno vita alla Compagnia degli Sciacalli, come riportava Adriano Tilgher sulle colonne del “Mondo” quotidiano:

Alla prima rappresentazione di Sei personaggi in cerca di autore al Valle, [9 maggio 1921] “otto giovani si trovarono compatti nella difesa ad oltranza della commedia pericolante” che “potè uscire vittoriosa dalla prova” proprio per il loro deciso intervento. […] L’associazione [fu] legalmente costituita a Roma il 18 gennaio 1922 “allo scopo di tenacemente sostenere la vera e pura arte del teatro e di abbattere tutte le cattive produzioni italiane e straniere[1]

In particolare, nel febbraio 1923 alla prima rappresentazione al Teatro Argentina di Fuochi d’artificio di Luigi Chiarelli della Compagnia Dario Niccodemi (la stessa compagnia che aveva presentato due anni prima i Sei personaggi):

alla fine del second’atto, in reazione a due che fischiavano a sipario calato, ci furono varie chiamate, mentre i fischiatori erano arrestati ed espulsi manu militari dal teatro.[…] I due fischiatori erano Remigio e Mario Paone [2]

Anche il giovane Giorgio Amendola fece parte degli Sciacalli:

Il 1923 fu l’anno del teatro. Feci conoscenza con Mario Paone alla prima della Leggenda di Liliom, dell’ungherese Molnar. Entusiasti (mi domando ora, perché?) applaudivamo dal loggione dell’Eliseo. Potevo avere dei biglietti di favore dal giornale [il “Mondo” quotidiano], ma preferivo frequentare il loggione che era il ritrovo degli “sciacalli”, un gruppo di fanatici contestatori del vecchio teatro di prosa. [3]

Accanto alla passione per il teatro e allo studio universitario, Mario prese contatto con i circoli intellettuali e antifascisti della Capitale, e nell’inverno del 1924 promosse la creazione della “Unione Goliardica per la Libertà” che condusse una energica battaglia contro il regime fascista in tutti i principali centri universitari del Paese. Fu due volte ferito dagli squadristi.

Noi avevamo costituito all’Università, fin dal marzo 1924, il primo nucleo, allora ristretto, dell’Unione Goliardica per la Libertà. Dopo l’assassinio dell’On. Matteotti questo movimento si sviluppò considerevolmente, e ad un certo momento sentimmo il bisogno di estenderlo anche agli studenti delle scuole medie, presso le quali potevamo contare su alcuni giovanissimi come Giorgio Amendola, Sergio Fenoaltea, Pietro Grifone e Mario Arnoni, i quali si adoperarono insieme a noi più anziani studenti universitari per organizzare manifestazioni antifasciste a getto continuo [4]

Mario Paone si laurea in Legge all’Università di Roma nel 1925. Nel 1926 si affilia al movimento clandestino denominato la “Giovane Italia” diretto da Francesco Fausto Nitti e dal prof. Tullio Ascarelli.

La polizia, che lo aveva preso d’occhio fin dal 1924 per la sua attività, lo annovera stabilmente fra gli “antifascisti pericolosi” nel 1929, quando gli viene imposta la carta d’identità speciale per i vigilati politici e da allora lo sottopone a continua sorveglianza fino alla caduta del Regime. Esercita la professione di avvocato pur essendo sorvegliato dal Regime e più volte incarcerato. Iscritto all’Albo dell’Ordine dei Procuratori Legali di Roma dal 1927, all’Albo degli Avvocati di Roma dal 1936, all’Albo speciale dal 1945.

Mai iscritto al P.N.F.

Nell’inverno 1942-43, epoca della ricostruzione dei partiti politici nella clandestinità, aderisce al P.C.I.

Nel 1943-44 partecipa alla Resistenza e promuove il Comitato Forense di Agitazione, in cui rappresenta, unitamente all’avv. Martuscelli, il P.C.I. Denunciato dopo l’8 settembre al Tribunale Straordinario Provinciale per fatti accaduti nel periodo badogliano, non venne arrestato e con l’aiuto del Cancelliere Benenti, nominato tale al Tribunale medesimo, ma che era d’accordo con gli antifascisti, riesce ad evitare il mandato di cattura alla fissazione del processo finché non sopravviene il 4 giugno.

Nel 1944, dopo la Liberazione, viene designato a rappresentante provinciale del P.C.I. insieme all’on. Agostino Novella e quindi all’on. Edoardo D’Onofrio, nel Comitato di Liberazione Nazionale di Roma e Provincia.

Nel 1944 viene chiamato a far parte, quale deputato effettivo, della ricostituita Deputazione Provinciale di Roma nella quale resta fino al 1952 in qualità di deputato per la Finanza.

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13.1.1945 Mario Paone viene nominato Vice Alto Commissario aggiunto nell’Alto Commissariato per le Sanzioni, relativamente al ramo liquidazione dei beni delle disciolte organizzazioni fasciste, ma rinuncia all’incarico per lasciare l’ufficio a disposizione del P.S.I. che in quel momento non faceva parte del Governo.

Ancora nel 1945 partecipa attivamente, in qualità di membro supplente, in rappresentanza del P.C.I. e in sostituzione dell’on. Umberto Terracini, ai lavori della Commissione per la legge elettorale e politica presso il Ministero della Costituente, sotto la presidenza dell’on. Pietro Nenni e la direzione effettiva dell’avv. Giovanni Selvaggi.

Sempre nel 1945 e fino alla convocazione dell’Assemblea Costituente, è membro della Commissione Forti, istituita presso l’anzidetto Ministero della Costituente per gli studi preparatori della nuova Costituzione. Assegnato alla 2a sottocommissione (Organizzazione dello Stato).

Mario Paone fu membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e Procuratori Legali di Roma per i due bienni dal 1945 al 1949 nei due Consigli presieduti rispettivamente da Federico Comandini e da Vittorio Emanuele Orlando. Segretario di detto Ordine nel 1945-46.

Dal 1952 al 1971 membro effettivo della G.P.A. (Giunta Provinciale Amministrativa) di Roma (in sede amministrativa e in sede giurisdizionale).

Nel 1953 Mario si sposa con Marcella Bressan, lo stesso anno nasce la figlia Maria Giuseppina, detta Giuppi.

Negli anni seguenti, continua la sua attività di avvocato civilista, patrocinante in Cassazione, specializzato in Diritto Internazionale, diritto d’autore, materia giornalistica. Componente (fin dal 1947) del Collegio Legale della Federazione della Stampa Italiana (F.N.S.I.).

Con decreto P.R. 2.6.1956 fu nominato Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica.

Si spense a Roma il 3 agosto 1982, ed è sepolto a Formia nella cappella di famiglia.

Pubblicazioni

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La tragedia dell’A.R.M.I.R. nelle arringhe di Sotgiu e Paone al processo D’Onofrio, prefazione di Mario Ferrara, Milano-Sera editrice, 1950

Paone, Mario, “Amedeo Bordiga. L’Aiace del comunismo italiano”, in La Nuova Europa, n.3 settembre 1970

Paone, Mario, “Il libro bianco del bordighismo”, in La Nuova Europa, n.4 ottobre 1970

AA.VV. Amicus Amico. Testimonianze su Mario Vinciguerra, Paone, Mario, “Un pescatore d’anime”, ed. VICLA, Napoli, 1973

  1. ^ Adriano Tilgher, Il problema centrale - cronache italiane 1914-1926, Teatro Stabile di Genova, 1973.
  2. ^ Adriano Tilgher, Il problema centrale - cronache italiane 1914-1926, Teatro Stabile di Genova, 1973.
  3. ^ Giorgio Amendola, Una scelta di vita, Rizzoli, 1976.
  4. ^ Mario Paone, Dichiarazione per la verità su Mario Arnoni, doc originale