Bozza:Hugo Blättler

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Hugo Blättler (Hergiswil 25 marzo 1917 - Roma 8 novembre 1965) è stato un architetto, scenografo, pittore, scultore e artista svizzero.

Discendente da una della famiglie più antiche del cantone Unterwalden, dopo aver conseguito il diploma alla Scuola d’Arte di Lucerna si trasferì in Bassa Sassonia dove si laureò in Architettura all’Università di Hildesheim. A Berlino le prime esperienze lavorative nei più prestigiosi studi di architettura come quello di Fritz August Breuhaus e di Bruno Paul.

Nel 1941 irresistibilmente attratto dall’Italia e dai suoi tesori d’arte si trasferisce a Roma dove nel 1942 organizza una personale alla Scuola Superiore di Architettura. Nel 1943 ottiene, con  il massimo dei voti, il diploma dell’Accademia di Belle Arti di Roma e contemporaneamente vince il secondo premio alla Mostra nazionale di scenografia a Napoli. Nello stesso anno viene nominato membro della Società d’Arte di Lucerna.

Nel 1944 assume l’incarico di collaboratore artistico per I'Ufficio Nazionale Svizzero del Turismo, che mantiene fino al 1950, nonché la Direzione artistica del Centro di documentazione francese a Roma, dove rimane fino al 1948. Sempre nel 1944 fondò con Enrico Prampolini la collana culturale Anticipazione con cui pubblicò il suo volume Appia e la scena costruita. Assieme a Prampolini, Joseph Jarema, Gino Severini, Pericle Fazzini e Giorgio de Chirico diede vita ad Art Club, l’Associazione Artistica Internazionale Indipendente che, come ha poi scritto Gabriele Simongini “si rivelò presto, un sodalizio anticonformista e indipendente di artisti e fu capace di dare un dinamico impulso all’inserimento della creatività italiana in un contesto europeo”.

Nel 1945 un incarico di prestigio e alta responsabilità gli viene affidato dal Governo Elvetico che lo nomina responsabile e direttore artistico dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo dove si trasferisce a vivere e lavorare fino al 1956. Saranno questi fra gli anni più intensi della sua vita sia professionalmente che umanamente.

Sempre nel 1945 realizza la rassegna Il disegno italiano che viene presentata a Parigi e Lione e che fu la prima manifestazione artistica in Francia dopo la fine della guerra.

L’anno successivo cura l’allestimento della Mostra internazionale di scenografia che si svolge a Roma e la Mostra di scenografia italiana esposta alla Kunsthalle Bern. Inoltre, su incarico dell’Ambasciata inglese di Roma realizza a Palazzo Drago una mostra sulla nascita della fotografia e una rassegna dedicata alla Marina inglese.

L’attività di Hugo Blättler si fa via via sempre più multiforme e la sua fama si estende rapidamente tanto che viene chiamato anche all’insegnamento.

Dal 1946 al 1950 diresse i corsi di Pubblicità ed arredamento alla Scuola della Rinascita, e dal 1949 al 1953 impartì le lezioni di tecnica del cartellone all'Istituto di Pubblicità, presso l'Università di Roma. Contemporaneamente organizzò ed allestì la Mostra internazionale della Pubblicità e la Mostra dei Disegnatori Russi, svoltesi a Roma nel 1948, e prestò un'attiva collaborazione, in qualità di architetto, nel Comitato per l’Anno Santo Giacobeo sotto il pontificato di Pio XII.

Dal 1950 al 1955 si dedicò prevalentemente al cinema e in qualità di architetto-scenografo collabora con la Film Costellazione a venticinque film (fra cui Processo alla città, I sette peccati capitali, Lo scapolo), e quattro documentari. Non interrompe però i suoi impegni tradizionali. Nel 1951 allestì la Mostra degli scultori elvetici all’Istituto svizzero di Roma, e la Mostra Appia  per il Centro Teatrale di Roma; inoltre, realizzò una personale alla Haus der Kunst di Monaco di Baviera.

Nel 1954 affianca Luigi Piccinato nella progettazione del Teatro all’aperto nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara cominciando così ad interessarsi in modo attivo al settore dell’edilizia.

Nel 1955 un addio forzato e doloroso al cinema condizionato da una salute cagionevole. Continua  comunque la sua attività di architetto e inizia una collaborazione con l’Istituto Internazionale di Arte Liturgica che si protrae fino al 1959. In questo periodo partecipò alla progettazione della Chiesa di S. Nicolao a Lugano, della Cattedrale di Manila nelle Filippine, del Santuario San Judas Tadeo di Rio de Janeiro e della Cattedrale di New Norcia in Australia.

Non trascura altre iniziative: nel 1956 diventa direttore della collana Rapporto 1:1 (Casa editrice Editalia)  e inizia una collaborazione artistica con la Società Bemberg per la quale disegna i tessuti per paramenti e confezioni ecclesiastiche.

Nel 1958 allestì il padiglione della Santa Sede all'Esposizione Universale di Bruxelles e collaborò alla realizzazione della Mostra su Le Corbusier alla Galleria Nazionale di Arte Moderna, a Roma.

Gli fu poi chiesto di assumere la direzione della collana Arti Pratiche (Case Editrice Mediterranea), il primo volume della collana, dal titolo La ceramica in Italia,  porta proprio la firma di Hugo Blättler e viene unanimemente riconosciuto come un contributo fondamentale alla materia.

Nel 1959 decide di dedicarsi completamente a quella che era stata la sua passione fin da ragazzo: il marmo. Accetta così l’incarico, ricoperto fino alla morte, di responsabile dell’Ufficio Propaganda e Sviluppo della Società Henraux.

Alla Società Henraux, in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II, venne commissionato il restauro del pavimento della Basilica di San Pietro. Lavoro di cui fu incaricato, sia in fase di progettazione, di scelta dei marmi e di realizzazione Hugo Blättler. Dopo attenti esami e precisi rilievi il vecchio pavimento (che era stato rifatto nel 1887 sotto Papa Leone XIII) venne smantellato. L’inserimento dello stemma di papa Giovanni XXIII, disegnato da Giacomo Manzù, necessitava di nuovi disegni e proporzioni per mantenere l’armonia globale. L’11 ottobre del 1962 il pavimento è pronto e lucidato in attesa del passaggio del Santo Padre e dei 2800 Padri Conciliari