Bozza:Bombardamento del consolato iraniano di Damasco

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Bombardamento del consolato iraniano di Damasco
parte Guerra di Gaza
Data1 aprile 2024
LuogoDamasco (Bandiera della Siria Siria)
EsitoDistruzione dell'ambasciata
Schieramenti
Perdite
16 morti
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Il bombardamento dell'ambasciata iraniana a Damasco è avvenuto lunedì 1 aprile 2024 e ha portato all'uccisione di sedici persone, tra le quali Mohammad Reza Zahedi, un comandante del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (c.d. pasdaran)[1]. Si tratta della colpo più duro inflitto all'organo militare iraniano dalla morte del generale Qasem Soleimani il 3 gennaio 2020 in seguito ad un attacco statunitense. L'attentato, attribuito ad Israele, è stato il casus belli che ha innescato la risposta iraniana nella notte tra il 13 e il 14 aprile 2024.

Reazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Il ministro degli affari esteri della Russia, Sergei Lavrov, ha condannato l'attacco definendolo "inaccettabile". Hamas ha espresso cordoglio nei confronti dell'Iran e della Siria, condannando l'attacco come anche l'organizzazione paramilitare libanese Hezbollah. Condanne sono arrivate anche dal portavoce del ministero degli esteri cinese e dal ministero degli esteri dell'Arabia Saudita.

Gli Stati Uniti, accusati di complicità dall'Iran, hanno negato qualsiasi responsabilità nell'attacco dicendo di non essere stati informati da Israele[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Raid ambasciata a Damasco, l'Iran minaccia ritorsioni contro Israele, su euronews, 1º aprile 2024. URL consultato il 15 aprile 2024.
  2. ^ Adnkronos, Raid Israele su Damasco, accuse sugli Usa: ultime news, su Adnkronos, 2 aprile 2024. URL consultato il 15 aprile 2024.
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