Boldina

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Boldina
Nome IUPAC
(8S)-1,13-dimetossi-7-metil-5,6,6a,7-tetraidro-4H-dibenzo[de,g]chinolin-2,12-diolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H21NO4
Massa molecolare (u)327,37
Numero CAS476-70-0
Numero EINECS207-509-9
PubChem10154
SMILES
CN1CCC2=CC(=C(C3=C2C1CC4=CC(=C(C=C43)OC)O)OC)O
Proprietà chimico-fisiche
Temperatura di fusione159-162 (miscela racemica)
Dati farmacocinetici
Metabolismoepatico[1]
Emivita31 min[1]
Indicazioni di sicurezza

La boldina è un alcaloide estratto dalle foglie del Peumus boldus (Monimiaceae)[2] e presente anche nella Lindera aggregata[3]. La boldina pura cristallizzata provoca un aumento della secrezione biliare superiore di cinque volte al volume secreto normalmente. Esplica un'intensa azione ipotensiva nel cane vagotomizzato.

Indicazioni terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

In passato estratti di boldo erano impiegati come coleretici; oggi trova ancora limitato impiego in preparazioni orali ad azione lassativa, in associazione con altri farmaci ed è oggetto di studi per le proprietà antiossidanti[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b I. Jiménez, H. Speisky, Biological disposition of boldine: in vitro and in vivo studies., in Phytother Res, vol. 14, n. 4, Jun 2000, pp. 254-60, PMID 10861968.
  2. ^ Peter O’Brien, Catalina Carrasco-Pozo, Hernán Speisky, Boldine and its antioxidant or health-promoting properties, in Chemico-Biological Interactions, vol. 159, n. 1, 2006, pp. 1–17, DOI:10.1016/j.cbi.2005.09.002.
  3. ^ Zheng Han, Yunliang Zheng, Na Chen, Lianjun Luan, Changxin Zhou, Lishe Gan, Simultaneous determination of four alkaloids in Lindera aggregata by ultra-high-pressure liquid chromatography–tandem mass spectrometry, in Journal of Chromatography A, vol. 1212, n. 1-2, 2008, pp. 76–81, DOI:10.1016/j.chroma.2008.10.017.
  4. ^ Hernan Speisky, Bruce K. Cassels, Boldo and boldine: an emerging case of natural drug development, in Pharmacological Research, vol. 29, n. 1, 1994, pp. 1–12, DOI:10.1016/1043-6618(94)80093-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]