Betto di Francesco Betti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Crocefisso d'argento con base per l'altare di San Giovanni nel battistero di San Giovanni a Firenze

Betto di Francesco Betti (Firenze, ... – ...; fl. XV secolo) è stato un orafo italiano del XV secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Poche sono le informazioni biografiche riguardanti l'orafo e smaltatore fiorentino.[1]

Nel 1456 Betti incominciò a lavorare, assieme ad altri artisti, per un Crocefisso d'argento (Croce del Tesoro di San Giovanni) collocato nell'altare di San Giovanni nel battistero di San Giovanni a Firenze (conservato nel Museo dell'Opera del duomo),[2] su richiesta dei consoli dell'Arte dei mercanti.[1][3][4][5]

Con deliberazione del 30 aprile 1457 la corporazione committente stabilisce che la parte superiore del Crocifisso (Croce del Tesoro di San Giovanni) sia eseguita da Betti, e l'inferiore, con la base, da Miliano di Domenico Dei e da Antonio di Iacopo del Pollaiolo.[1][2]

Betti realizzò quindi lo splendido Crocefisso (Croce del Tesoro di San Giovanni) e le quattro figure in smalto traslucido presenti all'estremità dei suoi bracci (1457-1459), un esempio di oreficeria rinascimentale,[2] mentre la figura del Cristo crocifisso e quelle di Maria e Giovanni, come le sfingi della base, sono state realizzate successivamente, probabilmente verso il XVIII secolo.[1]

Lo stile del Betti nel trattare gli smalti, quale esempio dell'arte fiorentina del XV secolo, fu ispirata e influenzata dagli insegnamenti di Benvenuto Cellini nel suo trattato dell'oreficeria.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Crocefisso (Croce del Tesoro di San Giovanni, 1457-1459).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Giuseppe Mondani, Betti, Betto di Francesco, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 9, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1967. URL consultato il 12 giugno 2019.
  2. ^ a b c Betto di Francesco Betti, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 237.
  3. ^ Bétto di Francésco Bétti, su sapere.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  4. ^ Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti, Volume 5, su books.google.it. URL consultato il 12 giugno 2019.
  5. ^ Nel Battistero di Firenze tornano l’altare e la croce, su culturaitalia.it. URL consultato il 12 giugno 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. F. Gori, Thesaurus veterum Diptychorum, III, Monumenta Sacrae vetustatis insigna Basilicae Baptisterii fiorentini, Firenze, 1759.
  • (FR) C. J. Labarte, Histoire des arts industriels au Moyen Age et à l'epoque de la Renaissance, II, Parigi, 1873.
  • (DE) H. Mackowsky, Das Silberkreuz für den Johannisaltar, in Museo di Santa Maria del Fiore zu Florenz, 1902.
  • G. Poggi, Catalogo dei Museo dell'Opera del duomo, Firenze, 1904.
  • (DE) U. Thieme e F. Becker, Betto di Francesco Betti), in Künstler-Lexikon, III, Lipsia, 1950, p. 546.
  • G. Vasari e (a cura di) G. Milanesi, Le Vite…, III, Firenze, 1878, p. 288.
  • A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VI, Milano, 1908.
  • P. Zani, Enciclopedia metodica… delle belle arti, IX, Parma, 1822.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN120957460 · CERL cnp01224825 · ULAN (EN500023257 · GND (DE141367784 · WorldCat Identities (ENviaf-120957460